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Paolo Lapi – Colori di terre lontane
Il pittore pisano Paolo Lapi presenta a Marina di Pietrasanta alcuni dei suoi dipinti tratti dalla magnifica e ben conosciuta serie denominata ‘Colori di terre lontane’, già analizzata nell’esauriente volume dal medesimo titolo, da Dino Carlesi, Lodovico Gierut e Cristina Olivieri.
Comunicato stampa
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Se, da un lato Dino Carlesi , nel saggio ‘La rielaborazione della realtà di Paolo Lapi’, afferma che “...Gli spazi vivono e si interrompono per linee parallele che richiamano lontane architetture primitive e qua e là i totem sfuggono alla realtà per richiamarla come contrasto e memoria, mentre una recente aria africana, segreta e fantastica, gioca su cartoni o garze per ricreare atmosfere lontane”, Lodovico Gierut ne sottolinea la ‘versatilità’, “ e quella “... sorta di “diario” per certi versi legato anche a quella realtà, la quale – sempre opportunamente tradotta – confluisce nel chiarore del suo gran fiume con acqua pura sulle cui sponde, splendente, cresce copioso il fiore della poesia”. Non meno interessanti sono le parole di Cristina Olivieri: “Fuori dal tempo e dentro la vita, proietta la propria immagine alla ricerca di una più grande identità, di una felicità comune e raggiungibile nascosta e presente nei gesti più semplici della quotidianità, in ogni angolo della terra. Simbologie primitive, dogmi e incastonature, sovrapposizioni e legami, immagini e tramonti, inchiodano e sbalordiscono, scuotono e rievocano ricordi comuni”.
Rimandando l’elencazione della ampia bibliografia sull’opera di Paolo Lapi al volume ‘Paolo Lapi. Colori di terre lontane’ – Pontedera, 2002, e citando casualmente tra i numerosi nomi che ne hanno trattato l’Opera sia Dino Carlesi, Lodovico Gierut, Cristina Olivieri, sia Luigi Servolini, Furio Bartorelli, Nicola Micieli, Luigi Bernardi, Jolanda Pietrobelli, Riccardo Ferrucci, Tommaso Paloscia, Raffaele De Grada, Dino Villani, Franz Arrighini, Pier Carlo Santini, Maria Lucia Ferraguti, Silvia Guidi, Benozzo Gianetti, Laura Ghelardi, Riccardo Ferrucci, Eugenio Paoli, Michela Gemignani, Alberico Sala, Mario Meozzi (...), va detto che Paolo Lapi è nato a Pisa nel 1935. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di Firenze e ha iniziato l’attività artistica negli anni 1957/58. Le sue prime opere sono improntate alla rappresentazione di un naturalismo e di una realtà “tradizionale toscana”, improntata nella espressione “post macchiaiola” che fu fondamentale e utile per la sua formazione. Tale esperienza lo portò all’acquisizione di una padronanza tecnica e cromatica, che gli permise negli anni successivi di esprimersi con tecniche e contenuti di avanguardia, stimolato dal contatto col pittore Gianni Bertini. Partecipa alle maggiori manifestazioni nazionali conseguendo numerosi premi. Conosce Krimer e Breddo che nel 1961 lo presenta alla Galleria dei Vàgeri. Sempre in quell’anno Franco Russoli visita il suo studio e questo incontro e i successivi nel 1962 sono molto importanti per la sua formazione. Russoli lo presenta al gallerista Cairola ed è in quegli anni che espone a Milano, Roma, Firenze. Conosce il critico e poeta Dino Carlesi che scrive in catalogo per una personale, nel 1966. Si intensificano, in quel periodo, i rapporti con i maggiori critici e galleristi: espone con continuità in mostre nazionali, collettive e personali. Nel 1979, per meriti artistici, viene nominato Cavaliere della Repubblica. Negli anni ’70 espone a Zurigo, Baden, Parigi, Aukland, Albuquerque N.M., Usa, Praga. Nel 1980 conosce Raffaele De Grada il quale lo presenterà in catalogo alla galleria La Nuova Sfera di Milano: in quella occasione incontra Dino Villani e Alberico sala che scriveranno sul suo lavoro. Viene invitato dal Comune di Marsala ad eseguire un’opera sulla città, opera che è esposta in permanenza alla Galleria Civica di Arte Moderna. La città di Sondrio lo invita per la Rassegna d’Arte I trafori alpini: l’opera verrà poi posta anche a Milano al Palazzo Bagatti-Valsecchi. Conosce Pier Carlo Santini che lo presenterà in catalogo nella personale a Pisa alla galleria Centroartemoderna del 1985. Dal 1990 in poi viene invitato e partecipa a varie Rassegne Nazionali e ad esporre in mostre personali a Vicenza, Viareggio, Buti, Firenze, Venezia, Milano, Pisa, Tirrenia, Ponsacco, Pontedera, Santa Croce S.A., Thiene ecc.
La mostra di Paolo Lapi è inserita nel programma culturale dell’Archivio artistico-documentario Gierut che nello spazio alternativo di Saletta Neri a Marina di Pietrasanta, ha già presentato vari pittori e scultori, quali Lino Benedetti, Djordje Cpajak, Gian Paolo Giovannetti, Grazia Leoncini, Nino Pieretti, Liliana Marsili, e l’esposizione ‘Manifesti per la memoria’. Tra i nomi futuri, Gianfranco Pacini (11-20 agosto 2004), il giovane Emiliano Chiti (Vertax), Alberto Bongini. E’ in preparazione la mostra fotografica ‘Amici e conoscenti’ di L. Gierut e un ‘omaggio’ a vari scultori dell’area apuo-versiliese scomparsi da alcuni anni o in un recente passato. I momenti espositivi della ‘Saletta Neri’ – vale la pena evidenziarlo – vogliono far capire l’importanza di uno spazio alternativo improntato alla semplicità, senz’altro assai diverso dalle comuni gallerie d’arte, nel quale in democratica armonia e senza titubanze o forzature, ci sia un incontro vero e proprio tra l’artista (e/o l’opera) e il pubblico. Il disegno, l’olio, la tempera, l’incisione, la fotografia e via di seguito, vale a dire il ‘documento’ del tempo, si armonizza in un ambiente dove ci si ritrova per qualche ora o per pochi minuti, intenzionalmente, frettolosamente o casualmente. Il momento dell’aggregazione consente in ogni caso un ‘dialogo’, una riflessione.
Rimandando l’elencazione della ampia bibliografia sull’opera di Paolo Lapi al volume ‘Paolo Lapi. Colori di terre lontane’ – Pontedera, 2002, e citando casualmente tra i numerosi nomi che ne hanno trattato l’Opera sia Dino Carlesi, Lodovico Gierut, Cristina Olivieri, sia Luigi Servolini, Furio Bartorelli, Nicola Micieli, Luigi Bernardi, Jolanda Pietrobelli, Riccardo Ferrucci, Tommaso Paloscia, Raffaele De Grada, Dino Villani, Franz Arrighini, Pier Carlo Santini, Maria Lucia Ferraguti, Silvia Guidi, Benozzo Gianetti, Laura Ghelardi, Riccardo Ferrucci, Eugenio Paoli, Michela Gemignani, Alberico Sala, Mario Meozzi (...), va detto che Paolo Lapi è nato a Pisa nel 1935. Si è diplomato all’Istituto d’Arte di Firenze e ha iniziato l’attività artistica negli anni 1957/58. Le sue prime opere sono improntate alla rappresentazione di un naturalismo e di una realtà “tradizionale toscana”, improntata nella espressione “post macchiaiola” che fu fondamentale e utile per la sua formazione. Tale esperienza lo portò all’acquisizione di una padronanza tecnica e cromatica, che gli permise negli anni successivi di esprimersi con tecniche e contenuti di avanguardia, stimolato dal contatto col pittore Gianni Bertini. Partecipa alle maggiori manifestazioni nazionali conseguendo numerosi premi. Conosce Krimer e Breddo che nel 1961 lo presenta alla Galleria dei Vàgeri. Sempre in quell’anno Franco Russoli visita il suo studio e questo incontro e i successivi nel 1962 sono molto importanti per la sua formazione. Russoli lo presenta al gallerista Cairola ed è in quegli anni che espone a Milano, Roma, Firenze. Conosce il critico e poeta Dino Carlesi che scrive in catalogo per una personale, nel 1966. Si intensificano, in quel periodo, i rapporti con i maggiori critici e galleristi: espone con continuità in mostre nazionali, collettive e personali. Nel 1979, per meriti artistici, viene nominato Cavaliere della Repubblica. Negli anni ’70 espone a Zurigo, Baden, Parigi, Aukland, Albuquerque N.M., Usa, Praga. Nel 1980 conosce Raffaele De Grada il quale lo presenterà in catalogo alla galleria La Nuova Sfera di Milano: in quella occasione incontra Dino Villani e Alberico sala che scriveranno sul suo lavoro. Viene invitato dal Comune di Marsala ad eseguire un’opera sulla città, opera che è esposta in permanenza alla Galleria Civica di Arte Moderna. La città di Sondrio lo invita per la Rassegna d’Arte I trafori alpini: l’opera verrà poi posta anche a Milano al Palazzo Bagatti-Valsecchi. Conosce Pier Carlo Santini che lo presenterà in catalogo nella personale a Pisa alla galleria Centroartemoderna del 1985. Dal 1990 in poi viene invitato e partecipa a varie Rassegne Nazionali e ad esporre in mostre personali a Vicenza, Viareggio, Buti, Firenze, Venezia, Milano, Pisa, Tirrenia, Ponsacco, Pontedera, Santa Croce S.A., Thiene ecc.
La mostra di Paolo Lapi è inserita nel programma culturale dell’Archivio artistico-documentario Gierut che nello spazio alternativo di Saletta Neri a Marina di Pietrasanta, ha già presentato vari pittori e scultori, quali Lino Benedetti, Djordje Cpajak, Gian Paolo Giovannetti, Grazia Leoncini, Nino Pieretti, Liliana Marsili, e l’esposizione ‘Manifesti per la memoria’. Tra i nomi futuri, Gianfranco Pacini (11-20 agosto 2004), il giovane Emiliano Chiti (Vertax), Alberto Bongini. E’ in preparazione la mostra fotografica ‘Amici e conoscenti’ di L. Gierut e un ‘omaggio’ a vari scultori dell’area apuo-versiliese scomparsi da alcuni anni o in un recente passato. I momenti espositivi della ‘Saletta Neri’ – vale la pena evidenziarlo – vogliono far capire l’importanza di uno spazio alternativo improntato alla semplicità, senz’altro assai diverso dalle comuni gallerie d’arte, nel quale in democratica armonia e senza titubanze o forzature, ci sia un incontro vero e proprio tra l’artista (e/o l’opera) e il pubblico. Il disegno, l’olio, la tempera, l’incisione, la fotografia e via di seguito, vale a dire il ‘documento’ del tempo, si armonizza in un ambiente dove ci si ritrova per qualche ora o per pochi minuti, intenzionalmente, frettolosamente o casualmente. Il momento dell’aggregazione consente in ogni caso un ‘dialogo’, una riflessione.
01
agosto 2004
Paolo Lapi – Colori di terre lontane
Dal primo al 10 agosto 2004
arte contemporanea
Location
SALETTA NERI
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Orario di apertura
10-22
Vernissage
1 Agosto 2004, ore 11,00
Sito web
www.paololapi.it
Curatore