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Giovanni Chiaramonte – Abitare il mondo. Europe
La mostra è un itinerario attraverso Atene, Roma, Milano, Venezia, la seconda Roma che è Istanbul, Lisbona, Evora, Porto, Barcellona, Reims, Berlino. Nelle immagini del percorso espositivo, l’unità e l’identità dell’Europa si rivelano nell’essere una terra contemporanea, luogo unico e singolare che contiene tutti i diversi tempi e tutte le diverse culture che hanno dato vita alla civiltà occidentale.
Comunicato stampa
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Sabato 24 luglio si inaugura presso gli spazi di Su Palatu 'e sas Iscolas a Villanova Monteleone, la mostra "Abitare il mondo. Europe" del fotografo Giovanni Chiaramonte.
La mostra è un itinerario attraverso Atene, Roma, Milano, Venezia, la seconda Roma che è Istanbul, Lisbona, Evora, Porto, Barcellona, Reims, Berlino. Nelle immagini del percorso espositivo, l'unità e l'identità dell'Europa si rivelano nell'essere una terra contemporanea, luogo unico e singolare che contiene tutti i diversi tempi e tutte le diverse culture che hanno dato vita alla civiltà occidentale. Contemporanea è così per Chiaramonte soltanto la dimensione, e la visione, che rende visibile e presente ogni diversità e ogni profondità della storia e della memoria.
Nella consapevolezza che la figura della città moderna viene costruita, a partire dalla fine del Settecento, nel viaggio in Italia degli architetti tedeschi, inglesi e francesi alla scoperta dell'architettura greca e romana come fondamento dell'Europa e della civiltà occidentale, l'itinerario personale di Chiaramonte traccia un movimento inverso: dal Sud verso il Nord, dal mondo mediterraneo verso quello germanico.
Un padre con i figli di fronte a un millenario muro greco in Sicilia, il caos multiforme dei turisti nell'ordine geometrico del Partenone, la folla notturna in piazza del Pantheon a Roma, i bambini che giocano a calcio tra le mura romane del Palazzo di Costantino a Istanbul, le danzatrici che pattinano davanti al Castello di Lisbona, un vecchio che gioca a bocce tra gli alberi di fronte alla cattedrale senza fine di Gaudi a Barcellona, un giovane che spezza il cemento del muro di Berlino, l'abbraccio di un uomo e di una donna nel giardino di Charlottenburg sono i gesti della normale vita quotidiana e contemporaneamente figure di un destino più grande in cui la vita di ogni persona è drammaticamente e gloriosamente inscritta.
Il viaggio si chiude a Berlino perché, consapevolmente edificata dal Moderno di Schinkel e Speer sul modello di Atene e Roma, nel sogno dell¹ultimo, definitivo impero che avrebbe dovuto unificare con la Germania l'Europa e l'intero Occidente, Berlino ha conosciuto e vissuto la tragedia della distruzione e della divisione portate dalle ideologie che hanno disgregato e devastato il continente nel secolo scorso. La nuova figura della città che sta sorgendo a Berlino si pone come apertura alla dimensione dell'unità nella diversità che siamo chiamati a vivere e a costruire nel nostro contemporaneo presente.
L'opera di Giovanni Chiaramonte si origina nella rappresentazione dei gesti con cui l'uomo abita il mondo, facendolo diventare parte viva e significativa dell'esistenza. Nelle fotografie di Chiaramonte, i luoghi e le città diventano scene di eventi in cui l'uomo si muove, sull'ampio sfondo dell'orizzonte, in compagnia e al gioco con l'altro, oppure si ferma sorpreso nella solitudine e in contemplazione di fronte allo spazio che lo circonda e lo interpella come un enigma.
La mostra si compone di 74 fotografie nei formati cm 50x50, 70x70, 50x70 e 50x100 e di alcuni scritti.
Per l'occasione è stato stampato un catalogo co-edito dalla Soter editrice e dalla Composita con contributi di Gianni Canova, Mirko Zardini e brevi testi poetici di Umberto Fiori. La mostra è stata prodotta da Ultreya di Milano.
L'inaugurazione, prevista per le ore 20.00, sarà preceduta dagli interventi del sindaco di Villanova Monteleone Sebastiano Monti, del presidente della Comunità Montana n. 1 Graziano Ledda, del responsabile delle attività di Su Palatu Salvatore Ligios, dell'assessore alla Cultura della Regione Sarda on. Elisabetta Pilia e del fotografo Giovanni Chiaramonte.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30 (lunedì chiuso) e rimarrà aperta sino al 26 settembre. L'ingresso è gratuito.
Scheda biografica
Nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte inizia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell'Arte Concettuale. L'immagine di Chiaramonte si genera sin dall'inizio nella tradizione teologica ed estetica di H.U. von Balthasar e della Chiesa d'Oriente, incontrata in P. Evdokimov, O. Clément, A. Tarkovskij e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale.
Dopo la mostra e il volume Fotografia europea contemporanea, in cui presenta nel 1983 i più importanti autori della sua generazione, si dedica dapprima alla relazione tra luogo e identità dell'uomo con i volumi Giardini e paesaggi, 1983, e Penisola delle figure, 1993. Affronta poi il dramma essenziale delle radici e del destino dell'Occidente in Terra del ritorno, 1989, e in Westwards, 1996. Un'elegia e un viaggio di ritorno nei luoghi del Mediterraneo è Ai confini del mare, 1999. Nel 2000 con i poeti e scrittori Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Luca Doninelli, Umberto Fiori, Giovanni Raboni, Davide Rondoni pubblica ed espone in Triennale l'opera Milano. Cerchi della città di mezzo. In occasione del restauro della facciata della Scala realizza il volume d'artista In corso d'opera. Nel 2002 esce Frammenti dalla Rocca e nel 2003 Dolce è la luce.
Tra le sue opere edite nel 2004: Berlin, Figure.
Tra le sue mostre personali: Diaframma, Milano 1974; Galleria d¹Arte Moderna, Modena 1975; Studio Marconi, Milano 1983; Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt/M. 1986; Biennale di Venezia, 1993 e 1997; Hunter College, New York 1997; Ikona-Magazzini del Sale, Venezia 1998; Triennale di Milano, 2000; Biennale di Venezia, 2004.
Per le più importanti riviste di architettura ha pubblicato oltre ottanta servizi.
Ha fondato e diretto quattro collane di fotografia per Jaca Book, Federico Motta Editore, Società Editrice Internazionale e Edizioni della Meridiana.
Insegna Drammaturgia dell'immagine allo IULM di Milano e alla Facoltà Teologica di Sicilia.
La mostra è un itinerario attraverso Atene, Roma, Milano, Venezia, la seconda Roma che è Istanbul, Lisbona, Evora, Porto, Barcellona, Reims, Berlino. Nelle immagini del percorso espositivo, l'unità e l'identità dell'Europa si rivelano nell'essere una terra contemporanea, luogo unico e singolare che contiene tutti i diversi tempi e tutte le diverse culture che hanno dato vita alla civiltà occidentale. Contemporanea è così per Chiaramonte soltanto la dimensione, e la visione, che rende visibile e presente ogni diversità e ogni profondità della storia e della memoria.
Nella consapevolezza che la figura della città moderna viene costruita, a partire dalla fine del Settecento, nel viaggio in Italia degli architetti tedeschi, inglesi e francesi alla scoperta dell'architettura greca e romana come fondamento dell'Europa e della civiltà occidentale, l'itinerario personale di Chiaramonte traccia un movimento inverso: dal Sud verso il Nord, dal mondo mediterraneo verso quello germanico.
Un padre con i figli di fronte a un millenario muro greco in Sicilia, il caos multiforme dei turisti nell'ordine geometrico del Partenone, la folla notturna in piazza del Pantheon a Roma, i bambini che giocano a calcio tra le mura romane del Palazzo di Costantino a Istanbul, le danzatrici che pattinano davanti al Castello di Lisbona, un vecchio che gioca a bocce tra gli alberi di fronte alla cattedrale senza fine di Gaudi a Barcellona, un giovane che spezza il cemento del muro di Berlino, l'abbraccio di un uomo e di una donna nel giardino di Charlottenburg sono i gesti della normale vita quotidiana e contemporaneamente figure di un destino più grande in cui la vita di ogni persona è drammaticamente e gloriosamente inscritta.
Il viaggio si chiude a Berlino perché, consapevolmente edificata dal Moderno di Schinkel e Speer sul modello di Atene e Roma, nel sogno dell¹ultimo, definitivo impero che avrebbe dovuto unificare con la Germania l'Europa e l'intero Occidente, Berlino ha conosciuto e vissuto la tragedia della distruzione e della divisione portate dalle ideologie che hanno disgregato e devastato il continente nel secolo scorso. La nuova figura della città che sta sorgendo a Berlino si pone come apertura alla dimensione dell'unità nella diversità che siamo chiamati a vivere e a costruire nel nostro contemporaneo presente.
L'opera di Giovanni Chiaramonte si origina nella rappresentazione dei gesti con cui l'uomo abita il mondo, facendolo diventare parte viva e significativa dell'esistenza. Nelle fotografie di Chiaramonte, i luoghi e le città diventano scene di eventi in cui l'uomo si muove, sull'ampio sfondo dell'orizzonte, in compagnia e al gioco con l'altro, oppure si ferma sorpreso nella solitudine e in contemplazione di fronte allo spazio che lo circonda e lo interpella come un enigma.
La mostra si compone di 74 fotografie nei formati cm 50x50, 70x70, 50x70 e 50x100 e di alcuni scritti.
Per l'occasione è stato stampato un catalogo co-edito dalla Soter editrice e dalla Composita con contributi di Gianni Canova, Mirko Zardini e brevi testi poetici di Umberto Fiori. La mostra è stata prodotta da Ultreya di Milano.
L'inaugurazione, prevista per le ore 20.00, sarà preceduta dagli interventi del sindaco di Villanova Monteleone Sebastiano Monti, del presidente della Comunità Montana n. 1 Graziano Ledda, del responsabile delle attività di Su Palatu Salvatore Ligios, dell'assessore alla Cultura della Regione Sarda on. Elisabetta Pilia e del fotografo Giovanni Chiaramonte.
La mostra potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30 (lunedì chiuso) e rimarrà aperta sino al 26 settembre. L'ingresso è gratuito.
Scheda biografica
Nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte inizia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla grande stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell'Arte Concettuale. L'immagine di Chiaramonte si genera sin dall'inizio nella tradizione teologica ed estetica di H.U. von Balthasar e della Chiesa d'Oriente, incontrata in P. Evdokimov, O. Clément, A. Tarkovskij e ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale.
Dopo la mostra e il volume Fotografia europea contemporanea, in cui presenta nel 1983 i più importanti autori della sua generazione, si dedica dapprima alla relazione tra luogo e identità dell'uomo con i volumi Giardini e paesaggi, 1983, e Penisola delle figure, 1993. Affronta poi il dramma essenziale delle radici e del destino dell'Occidente in Terra del ritorno, 1989, e in Westwards, 1996. Un'elegia e un viaggio di ritorno nei luoghi del Mediterraneo è Ai confini del mare, 1999. Nel 2000 con i poeti e scrittori Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Luca Doninelli, Umberto Fiori, Giovanni Raboni, Davide Rondoni pubblica ed espone in Triennale l'opera Milano. Cerchi della città di mezzo. In occasione del restauro della facciata della Scala realizza il volume d'artista In corso d'opera. Nel 2002 esce Frammenti dalla Rocca e nel 2003 Dolce è la luce.
Tra le sue opere edite nel 2004: Berlin, Figure.
Tra le sue mostre personali: Diaframma, Milano 1974; Galleria d¹Arte Moderna, Modena 1975; Studio Marconi, Milano 1983; Deutsches Architekturmuseum, Frankfurt/M. 1986; Biennale di Venezia, 1993 e 1997; Hunter College, New York 1997; Ikona-Magazzini del Sale, Venezia 1998; Triennale di Milano, 2000; Biennale di Venezia, 2004.
Per le più importanti riviste di architettura ha pubblicato oltre ottanta servizi.
Ha fondato e diretto quattro collane di fotografia per Jaca Book, Federico Motta Editore, Società Editrice Internazionale e Edizioni della Meridiana.
Insegna Drammaturgia dell'immagine allo IULM di Milano e alla Facoltà Teologica di Sicilia.
24
luglio 2004
Giovanni Chiaramonte – Abitare il mondo. Europe
Dal 24 luglio al 26 settembre 2004
fotografia
Location
SU PALATU ‘E SAS ISCOLAS
Villanova Monteleone, Via Roma, (SASSARI)
Villanova Monteleone, Via Roma, (SASSARI)
Orario di apertura
tutti i giorni dal mart alla domenica (lun chiuso), orario 8,30 - 12,30 / 16,30 - 20,30
Editore
SOTER
Autore