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Oreste Ferrando – Poesia di Terra
La terra, materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro. I recenti lavori realizzati – più di venti – sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambiente, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema.
Comunicato stampa
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Una mostra d’arte contemporanea
itinerante del giovane artista valdostano Oreste Ferrando che attraverso le sue opere suggerisce ‘come il territorio possa essere letto alla stregua di una pagina o di un manoscritto, la cui grafia rivela molte informazioni sulla nostra storia, sulla nostra cultura, sul nostro mondo’ si apre nel mese di luglio e prosegue fino al prossimo inverno, toccando importanti centri espositivi e culturali del nord Italia.
La terra, materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro. I recenti lavori realizzati – più di venti - sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambiente, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema. Ne esce una serie di lavori musicali, di una musicalità kandinskjana cioè come suono dei colori, dove la carta sotto l’immagine è sostituita dall’alluminio oggetto di copertura a spray, elemento che ci riporta al writing qui reso però rigoroso e non istintivo. Il colore scelto emana una luce sulla terra, intorno all’immagine cristallizzata della cava di fango elaborata digitalmente: un tempo e uno spazio vengono racchiusi in una teca ma il loro moto è dinamico grazie alle propaggini cromatiche che il centro irradia sulla terra, informandola del proprio colore riflesso dalla luce proprio come l’artista aveva informato la terra inserendo i lacerti di carta e poesia tra le fessure del fango. La voce dell’immagine esce chiara dal centro ellissoidale mentre il riverbero della terra viene giocato su un altro piano visivo e sonoro: la sabbiatura assorda le cromie sul fango e stabilisce un nuovo livello di lettura, quanto un bemolle sulla scala musicale. La partitura si compie visivamente permettendo alla terra di riprodursi con sottili variazioni sull’immagine di un ambiente umano ripreso dall’artista e intecato come pagine di lettura della terra.
Con l’opera di Oreste Ferrando si entra nella dimensione di una comunicazione nuova, capace di tener conto delle ricerche del Novecento (da Fontana a Burri, dalla Poesia Visiva alla Land Art) quanto delle nuove tecnologie, unendo nelle opere tanto la terra e l’acqua allo stato puro quanto i supporti fotolitografici offerti dalle nuove tecnologie.
Per la prima esposizione al Centro Artistico e Culturale Bludiprussia di Paola Grappiolo viene presentato il librino della collana della galleria ‘Arcobaleno 6’ con estratti dai testi critici di Elena Di Raddo e Debora Ferrari, foto e breve nota biografica, mentre è in preparazione il più ampio ed esaustivo catalogo di questa mostra che coinvolge diversi spazi del nord Italia.
itinerante del giovane artista valdostano Oreste Ferrando che attraverso le sue opere suggerisce ‘come il territorio possa essere letto alla stregua di una pagina o di un manoscritto, la cui grafia rivela molte informazioni sulla nostra storia, sulla nostra cultura, sul nostro mondo’ si apre nel mese di luglio e prosegue fino al prossimo inverno, toccando importanti centri espositivi e culturali del nord Italia.
La terra, materia madre dell’arte per eccellenza, soprattutto in territori di storia ceramistica e vetro. I recenti lavori realizzati – più di venti - sottolineano un operare sul colore dal ritmo minimale, musicale, con riferimenti alla musica ambiente, molto amata dall’autore, che elaborando la sua poetica di terra e immagini suggerisce molte sottili variazioni su un unico tema. Ne esce una serie di lavori musicali, di una musicalità kandinskjana cioè come suono dei colori, dove la carta sotto l’immagine è sostituita dall’alluminio oggetto di copertura a spray, elemento che ci riporta al writing qui reso però rigoroso e non istintivo. Il colore scelto emana una luce sulla terra, intorno all’immagine cristallizzata della cava di fango elaborata digitalmente: un tempo e uno spazio vengono racchiusi in una teca ma il loro moto è dinamico grazie alle propaggini cromatiche che il centro irradia sulla terra, informandola del proprio colore riflesso dalla luce proprio come l’artista aveva informato la terra inserendo i lacerti di carta e poesia tra le fessure del fango. La voce dell’immagine esce chiara dal centro ellissoidale mentre il riverbero della terra viene giocato su un altro piano visivo e sonoro: la sabbiatura assorda le cromie sul fango e stabilisce un nuovo livello di lettura, quanto un bemolle sulla scala musicale. La partitura si compie visivamente permettendo alla terra di riprodursi con sottili variazioni sull’immagine di un ambiente umano ripreso dall’artista e intecato come pagine di lettura della terra.
Con l’opera di Oreste Ferrando si entra nella dimensione di una comunicazione nuova, capace di tener conto delle ricerche del Novecento (da Fontana a Burri, dalla Poesia Visiva alla Land Art) quanto delle nuove tecnologie, unendo nelle opere tanto la terra e l’acqua allo stato puro quanto i supporti fotolitografici offerti dalle nuove tecnologie.
Per la prima esposizione al Centro Artistico e Culturale Bludiprussia di Paola Grappiolo viene presentato il librino della collana della galleria ‘Arcobaleno 6’ con estratti dai testi critici di Elena Di Raddo e Debora Ferrari, foto e breve nota biografica, mentre è in preparazione il più ampio ed esaustivo catalogo di questa mostra che coinvolge diversi spazi del nord Italia.
03
luglio 2004
Oreste Ferrando – Poesia di Terra
Dal 03 al 23 luglio 2004
arte contemporanea
Location
BLUDIPRUSSIA
Albissola Marina, Vico Chiuso, 1, (Savona)
Albissola Marina, Vico Chiuso, 1, (Savona)
Vernissage
3 Luglio 2004, ore 18
Sito web
www.poesiaditerra.it