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Black Box in White Cube
In occasione di “BLACK BOX in WHITE CUBE” la UNOROSSODUE, progettata dagli architetti Marzia Zamboni e Silvia Fornaciari, viene vestita completamente di nero immergendo le serate-evento in un luogo dalla “personalità” forte ma nello stesso tempo assente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'evento inaugura la UNOROSSODUE, il nuovo spazio per l’arte contemporanea di Sergio Daolio.
La UNOROSSODUE intende promuovere artisti ad inizio carriera. A partire dalla fine di settembre 2004 lo spazio proporrà personali della durata di circa due mesi e di volta in volta muterà e si adatterà alle esigenze degli artisti fondando la propria programmazione su un lavoro d’ equipe che partirà dal gallerista Sergio Daolio dal curatore Alessandro Mancassola e dall’ artista Matteo Bologna.
In occasione di “BLACK BOX in WHITE CUBE” la UNOROSSODUE, progettata dagli architetti Marzia Zamboni e Silvia Fornaciari, viene vestita completamente di nero immergendo le serate-evento in un luogo dalla “personalità” forte ma nello stesso tempo assente: negando così i punti di riferimento spaziali e la vera e propria natura di un luogo dedicato all’arte (white cube).
la UNOROSSODUE non intende presentare un’esposizione inaugurale ma semplicemente lo spazio stesso della galleria. Gli artisti ospiti dei 3 eventi sono stati invitati a realizzare lavori “site specific” tenendo conto del nero dominante lo spazio e dello spirito della manifestazione.
29.06.04 ore 20.30: la UNOROSSODUE diventa cassa armonica dei suoni organizzati da Elio Marchesini ed eseguiti in coppia con Giulio Patara. La performance di Marchesini, per definizione dello stesso autore, “nasce dal desiderio di condurre gli spettatori verso un alchemico luogo di suoni”.
Il nero viene inteso come materia/metallo grezzo che risuona/rumoreggia creando una situazione “melanconica” come nella prima fase del processo alchemico. Le percussioni sono installate in quattro punti diversi e su due livelli differenti; in un piano rialzato (struttura permanente in galleria) Marchesini dirige la performance mentre a terra Patara si muove nei restanti tre punti creando un percorso che modifica la percezione e l’organizzazione del suono. La performance ha una durata di circa 80 minuti.
02.07.04 ore 21.00: il suono è protagonista anche del secondo evento. L’installazione di Danio Catanuto è un emozionante connubio tra lo spazio ed il pubblico. 8 rilevatori posizionati in diversi punti della UNOROSSODUE prelevano in diretta i suoni del pubblico, filtrati e rielaborati (tramite live electronics) vengono fatti risuonare grazie a 8 amplificatori, montati su altrettante pareti. Il suono si fa segno rendendo lo spazio visibile e sensibile. Catanuto concepisce il suono come “evento fisico”, che a volte modella o come in questo caso evidenzia l’architettura della UNOROSSODUE.
07.07.04 ore 21.00: l’ultimo evento che completa il “trittico iniziatico” della UNOROSSODUE è rappresentato dall’avvento dell’arte visiva.
Una serie di artisti creeranno interventi e performance che troveranno una forma temporanea che prima di allora non sarà possibile descrivere, poiché, basandosi sulle stesse regole che hanno “plasmato” le altre due serate-evento, è stata chiesta “un’apertura progettuale”, ovvero un “laboratorio” che non terminerà nonostante l’apertura al pubblico delle ore 21.00.
L’intento della UNOROSSODUE è lasciare aperto il laboratorio per un tempo indefinibile, realizzando in futuro altri possibili momenti di incontro con gli spettatori. Nomi e cognomi degli artisti saranno pertanto resi noti la sera stessa in quanto la partecipazione all’evento rimarrà aperta fino all’ultimo. Lo stesso comunicato stampa verrà scritto dal curatore nel momento stesso in cui i progetti prenderanno la loro prima forma di vita.
La UNOROSSODUE intende promuovere artisti ad inizio carriera. A partire dalla fine di settembre 2004 lo spazio proporrà personali della durata di circa due mesi e di volta in volta muterà e si adatterà alle esigenze degli artisti fondando la propria programmazione su un lavoro d’ equipe che partirà dal gallerista Sergio Daolio dal curatore Alessandro Mancassola e dall’ artista Matteo Bologna.
In occasione di “BLACK BOX in WHITE CUBE” la UNOROSSODUE, progettata dagli architetti Marzia Zamboni e Silvia Fornaciari, viene vestita completamente di nero immergendo le serate-evento in un luogo dalla “personalità” forte ma nello stesso tempo assente: negando così i punti di riferimento spaziali e la vera e propria natura di un luogo dedicato all’arte (white cube).
la UNOROSSODUE non intende presentare un’esposizione inaugurale ma semplicemente lo spazio stesso della galleria. Gli artisti ospiti dei 3 eventi sono stati invitati a realizzare lavori “site specific” tenendo conto del nero dominante lo spazio e dello spirito della manifestazione.
29.06.04 ore 20.30: la UNOROSSODUE diventa cassa armonica dei suoni organizzati da Elio Marchesini ed eseguiti in coppia con Giulio Patara. La performance di Marchesini, per definizione dello stesso autore, “nasce dal desiderio di condurre gli spettatori verso un alchemico luogo di suoni”.
Il nero viene inteso come materia/metallo grezzo che risuona/rumoreggia creando una situazione “melanconica” come nella prima fase del processo alchemico. Le percussioni sono installate in quattro punti diversi e su due livelli differenti; in un piano rialzato (struttura permanente in galleria) Marchesini dirige la performance mentre a terra Patara si muove nei restanti tre punti creando un percorso che modifica la percezione e l’organizzazione del suono. La performance ha una durata di circa 80 minuti.
02.07.04 ore 21.00: il suono è protagonista anche del secondo evento. L’installazione di Danio Catanuto è un emozionante connubio tra lo spazio ed il pubblico. 8 rilevatori posizionati in diversi punti della UNOROSSODUE prelevano in diretta i suoni del pubblico, filtrati e rielaborati (tramite live electronics) vengono fatti risuonare grazie a 8 amplificatori, montati su altrettante pareti. Il suono si fa segno rendendo lo spazio visibile e sensibile. Catanuto concepisce il suono come “evento fisico”, che a volte modella o come in questo caso evidenzia l’architettura della UNOROSSODUE.
07.07.04 ore 21.00: l’ultimo evento che completa il “trittico iniziatico” della UNOROSSODUE è rappresentato dall’avvento dell’arte visiva.
Una serie di artisti creeranno interventi e performance che troveranno una forma temporanea che prima di allora non sarà possibile descrivere, poiché, basandosi sulle stesse regole che hanno “plasmato” le altre due serate-evento, è stata chiesta “un’apertura progettuale”, ovvero un “laboratorio” che non terminerà nonostante l’apertura al pubblico delle ore 21.00.
L’intento della UNOROSSODUE è lasciare aperto il laboratorio per un tempo indefinibile, realizzando in futuro altri possibili momenti di incontro con gli spettatori. Nomi e cognomi degli artisti saranno pertanto resi noti la sera stessa in quanto la partecipazione all’evento rimarrà aperta fino all’ultimo. Lo stesso comunicato stampa verrà scritto dal curatore nel momento stesso in cui i progetti prenderanno la loro prima forma di vita.
29
giugno 2004
Black Box in White Cube
Dal 29 giugno al 07 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA UNOROSSODUE
Milano, Via Gian Antonio Boltraffio, 12, (Milano)
Milano, Via Gian Antonio Boltraffio, 12, (Milano)
Vernissage
29 Giugno 2004, ore 20.30