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Andrea Abati – Time_Out / i luoghi del mutamento
Le fotografie in mostra fanno parte della serie “I Luoghi del Mutamento” , un lavoro iniziato nel 1990 che ha come luogo di indagine Prato, la città natale di Andrea Abati nella quale l’intrusione dell’industria nel contesto cittadino è forte e evidente.
Comunicato stampa
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La rapidità, che le necessità della società contemporanea impongono alla produzione e al ritmo del lavoro, fa sì che la realtà industriale sia uno specchio fedele dei cambiamenti in atto. Abati ha fotografato una serie di ex fabbriche in fase di demolizione. Gli stabilimenti, colti nella dimensione di cantieri aperti o di architetture allo stato di abbandono, acquistano in tal senso una valenza particolare, sono espressione di uno stato in fieri, nel quale velocemente passato, presente e futuro si intrecciano e velocemente si danno il passo. Fissare con la magia dell'obiettivo fotografico il processo del mutamento permette di cogliere atmosfere, elementi naturali e non, che sarebbero altrimenti negati alle nostre possibilità percettive.
Del resto nelle fasi di cambiamento le epifanie del mondo acquistano forme inedite, si danno per ciò che di solito nell'apparenza non esiste. Abati fotografa i luoghi del mutamento di notte, creando immagini dai colori stridenti, che fanno emergere i contrasti dei volumi e danno nuova linfa agli spazi industriali.
Andrea Abati è nato a Prato nel 1952, dove vive e lavora. Si occupa di fotografia dalla fine degli anni Settanta, dando vita ad una fotografia attenta al mutarsi del paesaggio, al tentativo dell'essere umano di cercare un equilibrio, spesso interrotto, con il naturale.
Tra le numerose mostre cui ha partecipato si ricordano: Da Guarene all'Etna (2002), a cura di F.Maggia, Padiglione Italia della Biennale di Venezia; Paesaggi (2001) a cura di W. Guadagnini e F. La Rosa, Galleria Arte e Arte, Bologna; Luoghi come paesaggi (2001), a cura del Ministero Beni e Attività Culturali, Linea di Confine; Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsano, Milano; Young art (2001) Finarte, Milano; Paesaggi Italiani (1998) a cura di N. Leonardi, Galleria degli Uffizi, Firenze. Abati ha esposto inoltre in vari paesi esteri, tra cui Francia, Belgio, Germania, Austria, Stati Uniti, Canada
Del resto nelle fasi di cambiamento le epifanie del mondo acquistano forme inedite, si danno per ciò che di solito nell'apparenza non esiste. Abati fotografa i luoghi del mutamento di notte, creando immagini dai colori stridenti, che fanno emergere i contrasti dei volumi e danno nuova linfa agli spazi industriali.
Andrea Abati è nato a Prato nel 1952, dove vive e lavora. Si occupa di fotografia dalla fine degli anni Settanta, dando vita ad una fotografia attenta al mutarsi del paesaggio, al tentativo dell'essere umano di cercare un equilibrio, spesso interrotto, con il naturale.
Tra le numerose mostre cui ha partecipato si ricordano: Da Guarene all'Etna (2002), a cura di F.Maggia, Padiglione Italia della Biennale di Venezia; Paesaggi (2001) a cura di W. Guadagnini e F. La Rosa, Galleria Arte e Arte, Bologna; Luoghi come paesaggi (2001), a cura del Ministero Beni e Attività Culturali, Linea di Confine; Museo di Fotografia Contemporanea, Cinisello Balsano, Milano; Young art (2001) Finarte, Milano; Paesaggi Italiani (1998) a cura di N. Leonardi, Galleria degli Uffizi, Firenze. Abati ha esposto inoltre in vari paesi esteri, tra cui Francia, Belgio, Germania, Austria, Stati Uniti, Canada
23
giugno 2004
Andrea Abati – Time_Out / i luoghi del mutamento
Dal 23 giugno al 10 settembre 2004
arte contemporanea
Location
PATRIZIA PEPE
Campi Bisenzio, Via Piero Gobetti, 7/9, (Firenze)
Campi Bisenzio, Via Piero Gobetti, 7/9, (Firenze)
Vernissage
23 Giugno 2004, ore 17/18,30