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Gartden – Work in progress
Un giardino è il luogo del divenire ed è per questa ragione che la mostra “Gartden” si svilupperà nel corso di dodici mesi. Il progetto Gartden prevede l’installazione di sculture di artisti contemporanei nel giardino del Convento dei Cappuccini di Caraglio.
Comunicato stampa
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La crescita di un giardino è legata al tempo e alle stagioni. La natura plasma lentamente, con la crescita degli arbusti, dell’erba e dei rami, il paesaggio e le stagioni trasformano e colorano diversamente i suoi elementi. Un giardino è il luogo del divenire ed è per questa ragione che la mostra “Gartden” si svilupperà nel corso di dodici mesi. Il progetto Gartden prevede l’installazione di sculture di artisti contemporanei nel giardino del Convento dei Cappuccini di Caraglio, pregevole edificio seicentesco sede dell’Associazione Culturale Marcovaldo. Due sculture sono già state collocate e altre dieci verranno posizionate in altrettanti mesi.
Trasportare o installare un’opera d’arte sarà come mettere a dimora un albero. Il luogo, la luce, gli alberi vicini, il dialogo che si instaurerà attraverso questi elementi non sarà ne casuale ne di arredamento, ma verrà concepito come una filiazione spontanea della terra. Gli artisti, che verranno di volta in volta invitati a porre una loro opera, saranno anche chiamati a incontrare il pubblico e a rendere partecipi i visitatori delle loro scelte e delle loro personali poetiche.
Parte integrante e fondamentale del progetto sarà quella di sviluppare nell’arco dell’anno dodici appuntamenti che potranno assumere diverse connotazioni: quella del workshop con studenti e insegnati; quello di tavola rotonda (due scultori dialogano e si confrontato sul tema dell’installazione in un luogo interno o all’esterno); quello di intervista e dialogo (uno scrittore incontra uno scultore); quello di racconto storico critico all’interno del giardino stesso tenuto da uno studioso del paesaggio.
Per questo primo appuntamento saranno presentate le opere di Stephan Balkenhol, Riccardo Cordero, Flavio Favelli, Dan Graham, Luigi Mainolfi, Vedovamazzei.
Trasportare o installare un’opera d’arte sarà come mettere a dimora un albero. Il luogo, la luce, gli alberi vicini, il dialogo che si instaurerà attraverso questi elementi non sarà ne casuale ne di arredamento, ma verrà concepito come una filiazione spontanea della terra. Gli artisti, che verranno di volta in volta invitati a porre una loro opera, saranno anche chiamati a incontrare il pubblico e a rendere partecipi i visitatori delle loro scelte e delle loro personali poetiche.
Parte integrante e fondamentale del progetto sarà quella di sviluppare nell’arco dell’anno dodici appuntamenti che potranno assumere diverse connotazioni: quella del workshop con studenti e insegnati; quello di tavola rotonda (due scultori dialogano e si confrontato sul tema dell’installazione in un luogo interno o all’esterno); quello di intervista e dialogo (uno scrittore incontra uno scultore); quello di racconto storico critico all’interno del giardino stesso tenuto da uno studioso del paesaggio.
Per questo primo appuntamento saranno presentate le opere di Stephan Balkenhol, Riccardo Cordero, Flavio Favelli, Dan Graham, Luigi Mainolfi, Vedovamazzei.
26
giugno 2004
Gartden – Work in progress
26 giugno 2004
arte contemporanea
Location
CESAC – CENTRO SPERIMENTALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE – IL FILATOIO
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)
Vernissage
26 Giugno 2004, ore 18.30