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Roberto Mineo – Spaesaggismo
La selezione delle opere, curata da Vincenzo Sanfo (presidente del Centro italiano per le arti e la cultura di Torino) copre un percorso creativo che inizia nel 1990 ed illustra la cartteristica principale del lavoro di Mineo:
il suo continuo dialogo tra scultura e fotografia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 22 giugno al 2 luglio la Compagnia del Disegno di Milano ospita la mostra SPAESAGGISMO che presenta quindici immagini del fotografo Roberto Mineo, inedite per l’Italia.
La selezione delle opere, curata da Vincenzo Sanfo (presidente del Centro italiano per le arti e la cultura di Torino) copre un percorso creativo che inizia nel 1990 ed illustra la cartteristica principale del lavoro di Mineo:
il suo continuo dialogo tra scultura e fotografia.
Mineo, infatti, realizza modelli di paesaggi fantastici descritti nei minimi dettagli che successivamente vengono fotografati assumendo un aspetto del tutto straniante. Non a caso la mostra prende spunto da una riflessione di Jean Cocteau che attraverso il termine ‘spaesaggismo’ aveva identificato quegli artisti che delegittimano la visione applicando un processo di perenne spiazzamento.
In mostra è esposta una serie d'immagini fotografiche che si rifanno ad un universo verosimile ma mai vero come accade in Alien, un omaggio a Ridley Scott, dove la mano misteriosa di un alieno con quattro dita allungate raccoglie una cinepresa intesa come reperto archeologico. O in Il trasporto impossibile dove un camion per trasporti con la scritta DHL s'inerpica su una montagna misteriosa portando via addirittura un monumento neoclassico. In un'altra occasione, viene ricostruita una pompa di benzina americana degli anni Cinquanta creando un'atmosfera che potrebbe ricordare un dipinto di Edward Hopper.
Nell'ambito di questa esposizione è emblematico Vie di fuga, omaggio ai labirinti borgesiani di Escher in tre dimensioni. Tra le fotosculture più recenti, va citata anche Alta tensione, opera che potrebbe essere ricollegata ad un ready made di Marcel Duchamp anche se le intenzioni, ovviamente, appaiono del tutto differenti. In questa circostanza, Mineo ha realizzato un lavoro partendo dal ritrovamento e dal restauro di un quadro elettrico degli anni Cinquanta arrivando a inserire l'illuminazione all'interno del voltometro.
A ben vedere, tutta l'opera dell'artista milanese, che è stato allievo di Bruno Oliviero e di Giovanni Gastel, nasce dal desiderio di modificare la struttura della rappresentazione. Niente è più vero del falso, così come niente appare più falso del vero, sembra dirci l'artista che sul filo di questo paradosso costruisce i suoi modellini che successivamente fotografa per poi farli sparire, una volta che hanno compiuto il loro ciclo vitale. "Credo che il mio lavoro manifesti un'insoddisfazione profonda nei confronti della realtà e un desiderio di reinventarla con forme, colori e luci proprie mantenendo intatto il senso ludico".
"Mineo", ha scritto Alberto Fiz nel catalogo Silvana Editoriale che accompagna l’esposizione, "compie un viaggio nel tempo ibridando stili ed epoche, cinema e arte, fumetto e pubblicità creando sconfinamenti e traslitterazioni. Qualunque strada scelga e qualunque scorribanda compia nel mondo della fiction, l'artista milanese inventa e reinventa la sua realtà usando il vero per sponsorizzare il falso".
La mostra di Milano dopo essere stata alla Fundacion Sebastian di Città del Messico, si traserirà dal 13 luglio al 17 agosto allo Spazio Italia (Istituto Italiano di Cultura) di Los Angeles.
La selezione delle opere, curata da Vincenzo Sanfo (presidente del Centro italiano per le arti e la cultura di Torino) copre un percorso creativo che inizia nel 1990 ed illustra la cartteristica principale del lavoro di Mineo:
il suo continuo dialogo tra scultura e fotografia.
Mineo, infatti, realizza modelli di paesaggi fantastici descritti nei minimi dettagli che successivamente vengono fotografati assumendo un aspetto del tutto straniante. Non a caso la mostra prende spunto da una riflessione di Jean Cocteau che attraverso il termine ‘spaesaggismo’ aveva identificato quegli artisti che delegittimano la visione applicando un processo di perenne spiazzamento.
In mostra è esposta una serie d'immagini fotografiche che si rifanno ad un universo verosimile ma mai vero come accade in Alien, un omaggio a Ridley Scott, dove la mano misteriosa di un alieno con quattro dita allungate raccoglie una cinepresa intesa come reperto archeologico. O in Il trasporto impossibile dove un camion per trasporti con la scritta DHL s'inerpica su una montagna misteriosa portando via addirittura un monumento neoclassico. In un'altra occasione, viene ricostruita una pompa di benzina americana degli anni Cinquanta creando un'atmosfera che potrebbe ricordare un dipinto di Edward Hopper.
Nell'ambito di questa esposizione è emblematico Vie di fuga, omaggio ai labirinti borgesiani di Escher in tre dimensioni. Tra le fotosculture più recenti, va citata anche Alta tensione, opera che potrebbe essere ricollegata ad un ready made di Marcel Duchamp anche se le intenzioni, ovviamente, appaiono del tutto differenti. In questa circostanza, Mineo ha realizzato un lavoro partendo dal ritrovamento e dal restauro di un quadro elettrico degli anni Cinquanta arrivando a inserire l'illuminazione all'interno del voltometro.
A ben vedere, tutta l'opera dell'artista milanese, che è stato allievo di Bruno Oliviero e di Giovanni Gastel, nasce dal desiderio di modificare la struttura della rappresentazione. Niente è più vero del falso, così come niente appare più falso del vero, sembra dirci l'artista che sul filo di questo paradosso costruisce i suoi modellini che successivamente fotografa per poi farli sparire, una volta che hanno compiuto il loro ciclo vitale. "Credo che il mio lavoro manifesti un'insoddisfazione profonda nei confronti della realtà e un desiderio di reinventarla con forme, colori e luci proprie mantenendo intatto il senso ludico".
"Mineo", ha scritto Alberto Fiz nel catalogo Silvana Editoriale che accompagna l’esposizione, "compie un viaggio nel tempo ibridando stili ed epoche, cinema e arte, fumetto e pubblicità creando sconfinamenti e traslitterazioni. Qualunque strada scelga e qualunque scorribanda compia nel mondo della fiction, l'artista milanese inventa e reinventa la sua realtà usando il vero per sponsorizzare il falso".
La mostra di Milano dopo essere stata alla Fundacion Sebastian di Città del Messico, si traserirà dal 13 luglio al 17 agosto allo Spazio Italia (Istituto Italiano di Cultura) di Los Angeles.
22
giugno 2004
Roberto Mineo – Spaesaggismo
Dal 22 giugno al 02 luglio 2004
arte contemporanea
Location
COMPAGNIA DEL DISEGNO
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Milano, Via Santa Maria Valle, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10 - 12.30 / 16 - 19.30. Sabato su appuntamento. Domenica e lunedì chiuso
Vernissage
22 Giugno 2004, ore 19.00
Curatore