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Omaggio a Mario Sironi
Dieci opere dalle raccolte della GAMeC – Accademia Carrara e provenienti da collezioni private della città per ricordare il legame profondo che unisce uno dei protagonisti del Novecento italiano con Bergamo.
Comunicato stampa
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Il museo si propone come punto di partenza di un itinerario ideale della presenza dell’artista in città. Le tappe fondamentali dello straordinario percorso d’arte di Sironi vengono tutte esemplificate ai massimi livelli: dall’adesione all’avanguardia Futurista (Il Ciclista, 1916 - 1917), alla partecipazione a Novecento (Nudo con lo specchio, 1924), dall’affermazione di un’estetica fondata sui valori della classicità (Composizione con figure, albero e casa, 1936), della mediterraneità (Due alberi, 1935 ca.), del mito dell’antico (Testa di scultura greca, 1940) riconosciute quali componenti distintive dell’arte italiana. Conclude il percorso l’altrettanto suggestiva produzione del secondo dopoguerra in cui il linguaggio potente della pittura murale viene evocato nella dimensione contenuta del quadro con le tipiche impaginazioni a registri sovrapposti (Composizione,1945 ca., Composizione, 1949, Collezioni GAMeC – Raccolta Stucchi), le grandiose masse rocciose (Montagne, 1947, Coll. GAMeC – Dono Coltri Agliardi), le drammatiche figure in abiti contemporanei (Composizione con viandanti, 1952 ca. Coll. GAMeC – Dono Felli). Questo modo di comporre l’immagine è memore delle monumentali partiture delle opere pubbliche degli anni Trenta.
Storici precedenti alla teorizzazione sironiana di una grande arte pubblica, innovativa e di grande impatto per la sua efficacia comunicativa e strettamente connessa con le esperienze di una nuova architettura – è del 1933 il Manifesto della pittura murale – sono i due teleri con Il lavoro nei campi, L’Agricoltura e Il lavoro in città, L’Architettura (1932-1933) realizzati dall’artista per la Saletta dei telegrammi del Palazzo delle Poste di Bergamo, su invito dell’architetto Angiolo Mazzoni, progettista della sede postale. Il recupero nel 1999 alla città di Bergamo delle due grandi opere di Mario Sironi, la loro collocazione nella sede originaria, il restauro filologico della Saletta accettazione telegrammi, hanno restituito uno degli ambienti tra i più interessanti della cultura artistica italiana degli anni Trenta per la riuscita sintesi in cui pittura, architettura ed arti decorative si integrano alla perfezione, secondo una visione d’arte totale.
La prematura scomparsa nel 1948 all’età di diciotto anni della figlia Rossana segnerà profondamente la vita di Sironi. L’artista ne disegnerà personalmente la sepoltura al Cimitero di Bergamo, dove giacciono lo stesso Mario Sironi e la figlia Aglae.
Una visita a questi luoghi, che per l’occasione vengono specialmente segnalati, offre
un appuntamento cultuale di particolare interesse da allacciare anche alla mostra attualmente dedicata all’artista negli spazi della Triennale di Milano.
Per l’importante esposizione milanese la GAMeC ha prestato l’opera Grande nudo (1935 ca., Coll. GAMeC – Dono Pandini), parte sinistra del cartone per l’affresco L’Italia tra le arti e le scienze dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ricongiunta per la prima volta alla parte destra del cartone. A corredo della mostra una pubblicazione fa il punto su La Grande decorazione sironiana.
L’esposizione alla GAMeC di Bergamo ha luogo negli spazi della Collezione permanente
solitamente dedicati alla Collezione Manzù, ospite al Museo Diocesano di Passau dal 25 giugno al 22 agosto prossimi.
(M.C.R.G.)
Storici precedenti alla teorizzazione sironiana di una grande arte pubblica, innovativa e di grande impatto per la sua efficacia comunicativa e strettamente connessa con le esperienze di una nuova architettura – è del 1933 il Manifesto della pittura murale – sono i due teleri con Il lavoro nei campi, L’Agricoltura e Il lavoro in città, L’Architettura (1932-1933) realizzati dall’artista per la Saletta dei telegrammi del Palazzo delle Poste di Bergamo, su invito dell’architetto Angiolo Mazzoni, progettista della sede postale. Il recupero nel 1999 alla città di Bergamo delle due grandi opere di Mario Sironi, la loro collocazione nella sede originaria, il restauro filologico della Saletta accettazione telegrammi, hanno restituito uno degli ambienti tra i più interessanti della cultura artistica italiana degli anni Trenta per la riuscita sintesi in cui pittura, architettura ed arti decorative si integrano alla perfezione, secondo una visione d’arte totale.
La prematura scomparsa nel 1948 all’età di diciotto anni della figlia Rossana segnerà profondamente la vita di Sironi. L’artista ne disegnerà personalmente la sepoltura al Cimitero di Bergamo, dove giacciono lo stesso Mario Sironi e la figlia Aglae.
Una visita a questi luoghi, che per l’occasione vengono specialmente segnalati, offre
un appuntamento cultuale di particolare interesse da allacciare anche alla mostra attualmente dedicata all’artista negli spazi della Triennale di Milano.
Per l’importante esposizione milanese la GAMeC ha prestato l’opera Grande nudo (1935 ca., Coll. GAMeC – Dono Pandini), parte sinistra del cartone per l’affresco L’Italia tra le arti e le scienze dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ricongiunta per la prima volta alla parte destra del cartone. A corredo della mostra una pubblicazione fa il punto su La Grande decorazione sironiana.
L’esposizione alla GAMeC di Bergamo ha luogo negli spazi della Collezione permanente
solitamente dedicati alla Collezione Manzù, ospite al Museo Diocesano di Passau dal 25 giugno al 22 agosto prossimi.
(M.C.R.G.)
19
giugno 2004
Omaggio a Mario Sironi
Dal 19 giugno al 29 agosto 2004
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Vernissage
19 Giugno 2004, ore 19.30
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