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Critica in opera n.31- Teatro della memoria
La mostra Teatro della Memoria prende in esame artisti che tentano di creare
una relazione e un equilibrio tra l’individuo e il mondo visibile. L’attitudine verso il presente che prevale in questi lavori è quello di quiete, conferitogli soprattutto da una profonda coscienza dell’equilibrio e relazione tra il tutto e le parti con cui l’artista-soggetto-spettatore interviene nel mondo.
Comunicato stampa
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TEATRO DELLA MEMORIA
Wild eyed boy from freecloud
MARINE HUGONNIER - IAN KIAER - RA DI MARTINO – ALEKSANDRA MIR – ANRI SALA
Sabato 10 luglio Ore 21
REAR WINDOW, Sguardi narranti
Proiezione video di artisti internazionali
DAVID CLAERBOUT Untitled (le moment)
JOOST CONIJN Wood Car
YANG FUDONG Liu Lan
MARK LEWIS Algonquin Park, September
ARMIN LINKE Gaza
Lunedì 21 giugno ore 21 Degustare locale, l’enogastronomia e la poesia della regione, a cura di Matteo Fantuzzi
Sabato 3 luglio Lorenzo Bruni accompagna il pubblico in visita alla mostra
Sabato 10 luglio ore 21 REAR WINDOW, Sguardi narranti. Proiezione video di artisti internazionali
In catalogo una conversazione fra Lorenzo Bruni e Stefano Chiodi,
e un testo di Pier Luigi Tazzi sulla narrazione video
La mostra Teatro della Memoria prende in esame artisti che tentano di creare una relazione e un equilibrio tra l’individuo e il mondo visibile. Le narrazioni di Marine Hugonier, Ian Kiaer, Ra Di Martino, Aleksandra Mir e Anri Sala anche se nascono dal contesto dell’attualità, e dalla percezione dell’immagine come presenza ed informazione, il risultato a cui giungono è inaspettato. Ovvero definiscono delle rappresentazioni non di persone o di paesaggi, ma di uno sguardo preciso su un attorno che diviene altrettanto preciso. Questa riflessione sulla narrazione e sulla rappresentabilità dello spazio è vissuta dai singoli artisti, e poi riproposta e condivisa in quanto esperienza con i fruitori, con un sentimento rilassato e di un incontro quasi epifanico con le cose. L’attitudine verso il presente che prevale in questi lavori è quello di quiete, conferitogli soprattutto da una profonda coscienza dell’equilibrio e relazione tra il tutto e le parti con cui l’artista-soggetto-spettatore interviene nel mondo. Le immagini che forniscono questi artisti sono la concretizzazione di uno sguardo sensibile e partecipativo verso il reale che si tramutano, nel momento in cui vengono messe in opera per essere condivise, in spazi fisici e concreti della visione in cui, prendendovi posto, il fruitore acquista un nuovo senso di presenza. Infatti, questa ricerca e riflessione sull’entità del soggetto e sulle sue possibilità’ di manifestarsi nel mondo visibile, prende le mosse dalla ricerca di un punto di vista, di un osservatorio, sul reale.
Rear window, sguardi narranti, con David Claerbout, Joost Conijn, Yang Fudong, Mark Lewis e Armin Linke, permette invece di affrontare da diverse angolazioni culturali, il tema del viaggio o meglio dell’attraversamento del paesaggio da parte di uno sguardo attivo, ma sempre discreto. Questi video sono pervasi dalla presenza della natura, il suo mistero, la sua energia, il suo essere estatica ed imprevedibile nei suoi effetti visivi, e del suo rapporto formativo a due direzioni con l’uomo. Quello che rappresentano è proprio questo attimo di intromissione nel paesaggio, ovvero lo scavalcamento del limite che vi è tra l’immagine di quello spazio e contemporaneamente l’essere immerso in esso. Se con le opere della mostra abbiamo un rifondare il luogo, lo spazio fisico, che permetterà al fruitore, prendendovi posto, di riconsiderare in pieno il suo ruolo, con la proiezione dei video viene puntata l’attenzione proprio al momento processuale di ricerca e di incontro tra il soggetto ed uno spazio a lui estraneo…. incontro desiderato fino a farsi assorbire dal luogo stesso che percorre, sparendo quasi in esso.
Teatro della memoria pur e proprio parlando dell’attualità, del territorio da esperire, delle particolarità visive dei vari luoghi del reale, cerca di porre l’attenzione proprio sull’individuo in quanto soggetto capace di percepire e intervenire nel suo attorno rendendo attivi e continuamente riformulando quei delicati equilibri tra io e società.
attitudini è una sequenza di tre mostre, curate da Lorenzo Bruni, all'interno del progetto più che ventennale di "Critica in Opera" ideato e seguito con grande passione e perseveranza da Mauro Manara. Quando, nel mese di febbraio, Mauro Manara e’ scomparso l’associazione Pneuma ha deciso che il modo migliore per ricordarlo era continuare l’attivita’ a Catel San Pietro ed e’ proprio in questa ottica che e’ stato interpellato Gino Gianuizzi, Galleria Neon, Bologna,
La prima mostra Il SILENZIO SUL MARE, premessa al progetto, si è tenuta nel mese di aprile con Margherita Morgantin-Monika Stemmer-Italo Zuffi.
Wild eyed boy from freecloud
MARINE HUGONNIER - IAN KIAER - RA DI MARTINO – ALEKSANDRA MIR – ANRI SALA
Sabato 10 luglio Ore 21
REAR WINDOW, Sguardi narranti
Proiezione video di artisti internazionali
DAVID CLAERBOUT Untitled (le moment)
JOOST CONIJN Wood Car
YANG FUDONG Liu Lan
MARK LEWIS Algonquin Park, September
ARMIN LINKE Gaza
Lunedì 21 giugno ore 21 Degustare locale, l’enogastronomia e la poesia della regione, a cura di Matteo Fantuzzi
Sabato 3 luglio Lorenzo Bruni accompagna il pubblico in visita alla mostra
Sabato 10 luglio ore 21 REAR WINDOW, Sguardi narranti. Proiezione video di artisti internazionali
In catalogo una conversazione fra Lorenzo Bruni e Stefano Chiodi,
e un testo di Pier Luigi Tazzi sulla narrazione video
La mostra Teatro della Memoria prende in esame artisti che tentano di creare una relazione e un equilibrio tra l’individuo e il mondo visibile. Le narrazioni di Marine Hugonier, Ian Kiaer, Ra Di Martino, Aleksandra Mir e Anri Sala anche se nascono dal contesto dell’attualità, e dalla percezione dell’immagine come presenza ed informazione, il risultato a cui giungono è inaspettato. Ovvero definiscono delle rappresentazioni non di persone o di paesaggi, ma di uno sguardo preciso su un attorno che diviene altrettanto preciso. Questa riflessione sulla narrazione e sulla rappresentabilità dello spazio è vissuta dai singoli artisti, e poi riproposta e condivisa in quanto esperienza con i fruitori, con un sentimento rilassato e di un incontro quasi epifanico con le cose. L’attitudine verso il presente che prevale in questi lavori è quello di quiete, conferitogli soprattutto da una profonda coscienza dell’equilibrio e relazione tra il tutto e le parti con cui l’artista-soggetto-spettatore interviene nel mondo. Le immagini che forniscono questi artisti sono la concretizzazione di uno sguardo sensibile e partecipativo verso il reale che si tramutano, nel momento in cui vengono messe in opera per essere condivise, in spazi fisici e concreti della visione in cui, prendendovi posto, il fruitore acquista un nuovo senso di presenza. Infatti, questa ricerca e riflessione sull’entità del soggetto e sulle sue possibilità’ di manifestarsi nel mondo visibile, prende le mosse dalla ricerca di un punto di vista, di un osservatorio, sul reale.
Rear window, sguardi narranti, con David Claerbout, Joost Conijn, Yang Fudong, Mark Lewis e Armin Linke, permette invece di affrontare da diverse angolazioni culturali, il tema del viaggio o meglio dell’attraversamento del paesaggio da parte di uno sguardo attivo, ma sempre discreto. Questi video sono pervasi dalla presenza della natura, il suo mistero, la sua energia, il suo essere estatica ed imprevedibile nei suoi effetti visivi, e del suo rapporto formativo a due direzioni con l’uomo. Quello che rappresentano è proprio questo attimo di intromissione nel paesaggio, ovvero lo scavalcamento del limite che vi è tra l’immagine di quello spazio e contemporaneamente l’essere immerso in esso. Se con le opere della mostra abbiamo un rifondare il luogo, lo spazio fisico, che permetterà al fruitore, prendendovi posto, di riconsiderare in pieno il suo ruolo, con la proiezione dei video viene puntata l’attenzione proprio al momento processuale di ricerca e di incontro tra il soggetto ed uno spazio a lui estraneo…. incontro desiderato fino a farsi assorbire dal luogo stesso che percorre, sparendo quasi in esso.
Teatro della memoria pur e proprio parlando dell’attualità, del territorio da esperire, delle particolarità visive dei vari luoghi del reale, cerca di porre l’attenzione proprio sull’individuo in quanto soggetto capace di percepire e intervenire nel suo attorno rendendo attivi e continuamente riformulando quei delicati equilibri tra io e società.
attitudini è una sequenza di tre mostre, curate da Lorenzo Bruni, all'interno del progetto più che ventennale di "Critica in Opera" ideato e seguito con grande passione e perseveranza da Mauro Manara. Quando, nel mese di febbraio, Mauro Manara e’ scomparso l’associazione Pneuma ha deciso che il modo migliore per ricordarlo era continuare l’attivita’ a Catel San Pietro ed e’ proprio in questa ottica che e’ stato interpellato Gino Gianuizzi, Galleria Neon, Bologna,
La prima mostra Il SILENZIO SUL MARE, premessa al progetto, si è tenuta nel mese di aprile con Margherita Morgantin-Monika Stemmer-Italo Zuffi.
20
giugno 2004
Critica in opera n.31- Teatro della memoria
Dal 20 giugno al 18 luglio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Orario di apertura
mart_ven 16_19 / sab 16_19 e 21_24 dom 10_12 e 16_19
Vernissage
20 Giugno 2004, ore 21.00
Curatore