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Zito – Le rappresentazioni chimiche
Il fotografo sottolinea gli aspetti paesaggistici del territorio a nord della città, legati allo sviluppo industriale delle grandi aree prospicienti i territori di Augusta, Melilli , Priolo e Siracusa.
Comunicato stampa
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Una disamina fotografica sui luoghi che oggi riguardano quel modello di sviluppo che già appartiene ad una sorta di archeologia industriale insistente su porzioni di territorio già bonificabili ma non ancora restituite alla legittima fruizione pubblica, come ad esempio la penisoletta di Tapsos.
In assoluta contraddizione con l’immagine turistica e culturale di una città che vuole emergere nel prestigioso mercato delle vacanze di qualità, offre il suo biglietto da visita in una anticamera di fumi maleodoranti e lugubri candelabri eretti sull’altare dei profitti e del favore politico. Situazioni abnormi di abusi sul territorio di cui non si parla mai volentieri o, quantomeno, fa sempre male parlarne perchè a questi sono strettamente legati argomenti di morte e di disastro ambientale. Gli stereotipi del paesaggio siciliano, i canoni paesaggistici legati alle tradizioni ed alla cultura di una città e di una provincia, hanno subito una profonda trasformazione legata a questo processo di industrializzazione; gli skyline delle ciminiere e i volumi ingombranti dei serbatoi di petrolio hanno preso il posto di secoli di civiltà con accozzaglie di ferro e cemento che nulla hanno a che vedere con il profumo della zagara e il profumo del mare. Un mare sovraffollato di navi cisterna che sostano in rada, dinanzi l’infausto territorio occupato. Un mare dove ancora decine di pontili vi si inoltrano con arroganza, soverchiando la presenza di Tapsos e Megara, antiche testimoni di un passato certamente migliore.
Una serie di paesaggi in bianco e nero che comunque, oggi, costituiscono il patrimonio visivo dei luoghi di due generazioni, nate all’ombra delle torri di distillazione e vissute sulle rive di un mare reso atrofico dal progresso. Fotografie in bianco e nero perché non vi sono colori in un ecosistema sacrificato alle multinazionali del petrolio. Dieci anni fa quest'area veniva dichiarata a rischio di crisi ambientale. Oggi si è fatto un passo avanti: il territorio non è più a rischio ma è, in crisi ambientale.
Fotografie per pensare. Fotografie per parlare.
In assoluta contraddizione con l’immagine turistica e culturale di una città che vuole emergere nel prestigioso mercato delle vacanze di qualità, offre il suo biglietto da visita in una anticamera di fumi maleodoranti e lugubri candelabri eretti sull’altare dei profitti e del favore politico. Situazioni abnormi di abusi sul territorio di cui non si parla mai volentieri o, quantomeno, fa sempre male parlarne perchè a questi sono strettamente legati argomenti di morte e di disastro ambientale. Gli stereotipi del paesaggio siciliano, i canoni paesaggistici legati alle tradizioni ed alla cultura di una città e di una provincia, hanno subito una profonda trasformazione legata a questo processo di industrializzazione; gli skyline delle ciminiere e i volumi ingombranti dei serbatoi di petrolio hanno preso il posto di secoli di civiltà con accozzaglie di ferro e cemento che nulla hanno a che vedere con il profumo della zagara e il profumo del mare. Un mare sovraffollato di navi cisterna che sostano in rada, dinanzi l’infausto territorio occupato. Un mare dove ancora decine di pontili vi si inoltrano con arroganza, soverchiando la presenza di Tapsos e Megara, antiche testimoni di un passato certamente migliore.
Una serie di paesaggi in bianco e nero che comunque, oggi, costituiscono il patrimonio visivo dei luoghi di due generazioni, nate all’ombra delle torri di distillazione e vissute sulle rive di un mare reso atrofico dal progresso. Fotografie in bianco e nero perché non vi sono colori in un ecosistema sacrificato alle multinazionali del petrolio. Dieci anni fa quest'area veniva dichiarata a rischio di crisi ambientale. Oggi si è fatto un passo avanti: il territorio non è più a rischio ma è, in crisi ambientale.
Fotografie per pensare. Fotografie per parlare.
19
giugno 2004
Zito – Le rappresentazioni chimiche
Dal 19 giugno al 29 luglio 2004
fotografia
Location
GALLERIA ROMA [sede definitivamente chiusa]
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Orario di apertura
18,00 - 20,30
da martedì a domenica