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Rubaldo Merello – Un maestro del Divisionismo
Sessantadue dipinti a rappresentare il percorso artistico di questo importante maestro. Inizialmente attivo nel fervido clima Culturale di fine Ottocento a Genova, Merello si accosta al divisionismo attraverso le opere di Nomellini, Segantini e Previati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Rinnovando la trentennale tradizione di presentare annualmente esposizioni dei maggiori protagonisti dell'arte moderna italiana, la città di Acqui Terme organizza per l'estate 2004 la mostra antologica del pittore Rubaldo Merello (Isolato VaJtellina 1872 - Santa Margherita Ligure 1922).
Sessantadue dipinti a rappresentare il percorso artistico di questo importante maestro. Inizialmente attivo nel fervido clima Culturale di fine Ottocento a Genova, Merello si accosta al divisionismo attraverso le opere di Nomellini, Segantini e Previati.
L'artista interpreta la nuova tecnica, fondata negli altri protagonisti del movimento sui principi scientifici che regolano il rapporto tra la luce e i colori, in modo del rutto istintivo, affidandosi all’emozione di fronte alla natura e dando una versione del cromatismo divisionista del tutto originale e autonoma. Raggiunge così ben presto una sua persona1e visione caratterizzata da un colore "immaginario e dissidente", quasi .fauve, che conferisce una forte suggestione emozionale e simbolica ai suoi dipinti.
Dal 1906, anno in cui MereIlo si ritira in solitudine a San Fruttuoso di Camogli, il paesaggio del piccolo borgo e del monte di Portofino diventano il soggetto pressoché costante della sua pittura.
Apprezzato dal noto mercante Alberto Grubicy, che già diffondeva le opere di Segantini, Pellizza e Previati, è da questi invitato nel 1907 al “Salon des Peintres Divisionnistes Italiens”, dove presenta sei opere.
Tale evento non infrange tuttavia la sua solitudine né migliora le condizioni di povertà che hanno accompagnato la sua intera vita.
A partire dal 1914 si trasferisce a Portofino, quindi a Santa Margherita Ligure. La sua pittura assume un tono dominante rosso-viola e, negli ultimi anni di vita, azzurro. Le opere di questo periodo rappresentano l’estremo manifestarsi della sua poetica visionaria che - come già nel 1956 scrisse Cesare Brandi - fa del pittore un caso assolutamente anomalo, in seno al divisionismo e alla pittura italiana del primo novecento, e lo accosta ai grandi isolati europei. da Bonnard a Munch.
Importanti antologiche di Merello si sono avute nel 1926 alla Galleria Pesaro di Milano, insieme a Carrà e De Chirico, e al Palazzo Bianco di Genova; nel 1970 al Museo dell’Accademia Ligustica di Genova; nel 990 nuovamente al Museo dell’Accademia di Genova e alla Permanente di Milano.
Catalogo della mostra con saggio introduttivo di Gianfranco Bruno, uno scritto di Vittorio Sgarbi, testi di Enrico Sacchetti, Cesare Brandi, Roberto Tassi, apparati critico-bibliografici di Lia Perissinotti, riproduzione di tutte le opere esposte, edizioni Mazzotta.
Quest’anno il Comune di Acqui Terme ha previsto una sezione didattica della mostra che sarà attiva dal 20 al 30 luglio.
Sessantadue dipinti a rappresentare il percorso artistico di questo importante maestro. Inizialmente attivo nel fervido clima Culturale di fine Ottocento a Genova, Merello si accosta al divisionismo attraverso le opere di Nomellini, Segantini e Previati.
L'artista interpreta la nuova tecnica, fondata negli altri protagonisti del movimento sui principi scientifici che regolano il rapporto tra la luce e i colori, in modo del rutto istintivo, affidandosi all’emozione di fronte alla natura e dando una versione del cromatismo divisionista del tutto originale e autonoma. Raggiunge così ben presto una sua persona1e visione caratterizzata da un colore "immaginario e dissidente", quasi .fauve, che conferisce una forte suggestione emozionale e simbolica ai suoi dipinti.
Dal 1906, anno in cui MereIlo si ritira in solitudine a San Fruttuoso di Camogli, il paesaggio del piccolo borgo e del monte di Portofino diventano il soggetto pressoché costante della sua pittura.
Apprezzato dal noto mercante Alberto Grubicy, che già diffondeva le opere di Segantini, Pellizza e Previati, è da questi invitato nel 1907 al “Salon des Peintres Divisionnistes Italiens”, dove presenta sei opere.
Tale evento non infrange tuttavia la sua solitudine né migliora le condizioni di povertà che hanno accompagnato la sua intera vita.
A partire dal 1914 si trasferisce a Portofino, quindi a Santa Margherita Ligure. La sua pittura assume un tono dominante rosso-viola e, negli ultimi anni di vita, azzurro. Le opere di questo periodo rappresentano l’estremo manifestarsi della sua poetica visionaria che - come già nel 1956 scrisse Cesare Brandi - fa del pittore un caso assolutamente anomalo, in seno al divisionismo e alla pittura italiana del primo novecento, e lo accosta ai grandi isolati europei. da Bonnard a Munch.
Importanti antologiche di Merello si sono avute nel 1926 alla Galleria Pesaro di Milano, insieme a Carrà e De Chirico, e al Palazzo Bianco di Genova; nel 1970 al Museo dell’Accademia Ligustica di Genova; nel 990 nuovamente al Museo dell’Accademia di Genova e alla Permanente di Milano.
Catalogo della mostra con saggio introduttivo di Gianfranco Bruno, uno scritto di Vittorio Sgarbi, testi di Enrico Sacchetti, Cesare Brandi, Roberto Tassi, apparati critico-bibliografici di Lia Perissinotti, riproduzione di tutte le opere esposte, edizioni Mazzotta.
Quest’anno il Comune di Acqui Terme ha previsto una sezione didattica della mostra che sarà attiva dal 20 al 30 luglio.
17
luglio 2004
Rubaldo Merello – Un maestro del Divisionismo
Dal 17 luglio al 12 settembre 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO LICEO SARACCO
Acqui Terme, Corso Bagni, 1, (Alessandria)
Acqui Terme, Corso Bagni, 1, (Alessandria)
Biglietti
intero € 6,50 ridotto € 4,00
Orario di apertura
Tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30
Vernissage
17 Luglio 2004, ore 19
Sito web
www.comuneacqui.com
Autore
Curatore