All’origine vi è l’azione, il calcolo, l’osservazione, l’ipotesi di tipico rigore scientifico, cui consegue un risultato che, sorprendentemente, sovrasta ogni possibile previsione. Lo sterile strumento digitale diventa mezzo consapevole nelle mani dell’artista, e il caos incontrollato dà origine a forme fluttuanti, vibranti di energia, di vita.
Scrive l’artista: “Perturbazioni. Deviazioni dal tragitto, dall´equilibrio. Accelerazioni o frenate. Fluttuazioni. Da una figura chiara si crea una curva. Il cerchio si apre in una spirale. Movimento continuo. Atarassia. Turbolenza...”
E’ il caos, dunque, il silenzioso e contraddittorio protagonista, quello stesso caos indecifrabile, non ancora spiegato dalle leggi matematiche ma percepibile attraverso la creazione artistica, che è origine e fine ultimo della nostra vibrante esistenza.
Claudia Mongini, italo-austriaca, è nata a Torino, vive e lavora tra l’Austria e l’Italia. Ha esposto dal 2001 ad oggi in personali e collettive a Vienna, Belgrado e Bolzano.