Il risultato è un viaggio solitario e al tempo stesso collettivo che riguarda fondamentalmente il percorso che ognuno è chiamato a compiere per raggiungere quel processo che C.G. Jung definisce “individuazione”. Un percorso, forse senza fine, possibile solo attraverso un lungo e difficile cammino in cui l’uomo tocca lati della sua mente fino a quel momento oscuri e inconsapevoli: una metamorfosi, una trasformazione.
Perché noi non esistiamo ad un unico livello e il solo modo per trascendere le nostre contraddizioni è di permettere loro di coesistere.

Ivana De Cicco nasce nel 1970 a Benevento. Dal 1989 vive e lavora a Milano.
Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design, si dedica alla ricerca fotografica.

Al lavoro di ricerca puramente concettuale e intimista affianca l’attività professionale nei settori pubblicità e moda, oltre all’attività di portraitist.
Al 1994 risale la sua prima personale presso il Portnoy cafè letterario, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali nel cuore di Milano. Negli anni successivi partecipa a svariate iniziative legate all’arte, collaborando con pittori e scultori ed entrando in contatto con vari livelli di contaminazioni espressive. Da sempre interessata a ciò che accade dentro di noi piuttosto che al mondo esterno, Ivana De Cicco concentra la sua attenzione prevalentemente sul nudo e sul ritratto: le sue fotografie tendono a trasfigurare la realtà e i corpi attraverso scelte simboliche.
Nascono così immagini dal taglio insolito, dall’illuminazione pittorica e dalle prospettive inusuali, che suggeriscono un senso di grande intimità.