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Maria Visconti
Nata dapprima come soggetto creativo nella scrittura, dal 1985 l’artista si dedica anche alla pittura, componendo un universo sintetico e nel contempo precisato nei particolari, nell’ambito del quale affronta il tema complesso del ritratto e quello della natura morta.
Comunicato stampa
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“Un particolare conchiuso e cromaticamente acceso” scrive Accerboni “che, a volte, svela il significato di un’intera ricerca condotta con precisione e sapiente solerzia: così Maria Visconti, pittrice, poetessa e scrittrice triestina, indaga da anni le forme del sentire e del comporre immagini e stati d’animo.
Nata dapprima come soggetto creativo nella scrittura, dal 1985 l’artista si dedica anche alla pittura, componendo un universo sintetico e nel contempo precisato nei particolari, nell’ambito del quale affronta il tema complesso del ritratto e quello della natura morta. In ambedue i casi la Visconti dimostra la capacità di cogliere l’essenza del soggetto, qualità che appare particolarmente evidente nel ritratto, in cui l’autrice, attraverso un uso meditato della luce e del colore, sa cogliere l’anima del personaggio effigiato.
Nel corso della sua evoluzione artistica sono affiorati, per quanto riguarda la pittura,” prosegue Accerboni “momenti cromatici intensi, tratti certamente anche dall’esperienza espressionista affrontata grazie alla frequentazione dell’atelier del maestro triestino Paolo Cervi Kervischer. A questi la Visconti ha accostato asciutte tessiture dai colori tenui, quasi idilliaci, che fanno da sfondo a volti segnati dalle vicende non lievi della vita, acuendone la vis drammatica, e a nature morte gentili e precise.
Momenti scenograficamente più intensi compaiono nella sua pittura, allorquando l’artista introduce il colore nero, che spesso fa da sfondo a soggetti inanimati ed opalescenti, il cui rapporto armonico è sovente interrotto da elementi cromatici dissonanti ed effervescenti. In altri casi il nero viene modulato anche attraverso la gamma dei grigi, che consentono all’autrice ulteriori, incisive elaborazioni nell’ambito dell’arte del ritratto e della natura morta, connotate da intensi contrappunti di luce.
In questo rapporto, inusitato ed assoluto, tra il nero, il grigio ed il colore acceso, si situa la nuova traccia della maturazione linguistica della Visconti, che presenta in quest’occasione una rassegna di carattere piacevolmente unitario, dimostrando la capacità, propria di ogni vero artista, di sapersi rinnovare. La pittrice, attraverso tali essenziali e coraggiose scelte di composizione cromatica, riesce a delineare e ad evidenziare una nuova liaison espressiva di spessore più drammatico e convincente: una sorta di racconto per immagini che ripropone – in chiave visiva – il pathos dei versi che lei ama scrivere. E che crediamo possa preludere ad un futuro esito astratto”.
Marianna Accerboni
Nata dapprima come soggetto creativo nella scrittura, dal 1985 l’artista si dedica anche alla pittura, componendo un universo sintetico e nel contempo precisato nei particolari, nell’ambito del quale affronta il tema complesso del ritratto e quello della natura morta. In ambedue i casi la Visconti dimostra la capacità di cogliere l’essenza del soggetto, qualità che appare particolarmente evidente nel ritratto, in cui l’autrice, attraverso un uso meditato della luce e del colore, sa cogliere l’anima del personaggio effigiato.
Nel corso della sua evoluzione artistica sono affiorati, per quanto riguarda la pittura,” prosegue Accerboni “momenti cromatici intensi, tratti certamente anche dall’esperienza espressionista affrontata grazie alla frequentazione dell’atelier del maestro triestino Paolo Cervi Kervischer. A questi la Visconti ha accostato asciutte tessiture dai colori tenui, quasi idilliaci, che fanno da sfondo a volti segnati dalle vicende non lievi della vita, acuendone la vis drammatica, e a nature morte gentili e precise.
Momenti scenograficamente più intensi compaiono nella sua pittura, allorquando l’artista introduce il colore nero, che spesso fa da sfondo a soggetti inanimati ed opalescenti, il cui rapporto armonico è sovente interrotto da elementi cromatici dissonanti ed effervescenti. In altri casi il nero viene modulato anche attraverso la gamma dei grigi, che consentono all’autrice ulteriori, incisive elaborazioni nell’ambito dell’arte del ritratto e della natura morta, connotate da intensi contrappunti di luce.
In questo rapporto, inusitato ed assoluto, tra il nero, il grigio ed il colore acceso, si situa la nuova traccia della maturazione linguistica della Visconti, che presenta in quest’occasione una rassegna di carattere piacevolmente unitario, dimostrando la capacità, propria di ogni vero artista, di sapersi rinnovare. La pittrice, attraverso tali essenziali e coraggiose scelte di composizione cromatica, riesce a delineare e ad evidenziare una nuova liaison espressiva di spessore più drammatico e convincente: una sorta di racconto per immagini che ripropone – in chiave visiva – il pathos dei versi che lei ama scrivere. E che crediamo possa preludere ad un futuro esito astratto”.
Marianna Accerboni
05
giugno 2004
Maria Visconti
Dal 05 al 19 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CORIANDOLO
Trieste, Via Udine, 55/A, (Trieste)
Trieste, Via Udine, 55/A, (Trieste)
Orario di apertura
feriali: 10.30 – 12.30 / 17.00 – 19.30 • festivi: 10.30 – 12.30
Vernissage
5 Giugno 2004, ore 18.30
Curatore