Il suo lavoro più recente, intitolato
X-Farm , di cui CHROMOGENESIS è l’ultimo capitolo in ordine di tempo, è il prodotto di un processo scandito da diverse tappe, caratterizzato da un modus operandi che ricorda da un lato la ricerca scientifica, e dall’altro la smania sperimentale degli antichi alchimisti.
Come uno scienziato visionario, Daniele Girardi fabbrica esemplari di nuove razze zoologiche, ibridi e mutanti che ottiene sezionando e ricomponendo piccoli animali di plastica. Figli di un immaginario futuribile e jurassico insieme, gli animali trasmutati dall'artista diventano successivamente i soggetti delle sue formelle, “impronte digitali” passate attraverso la metamorfosi degli acidi e degli acrilici, come in una caleidoscopica e modernissima danza della trasformazione.
Nell’opera del giovane artista veronese, sospesa tra l’antico pensiero eracliteo e la più spinta ricerca biotech, le nuove identità zoologiche, logica conseguenza di un'era di sperimentazioni genetiche estreme, finiscono per ricollegarsi alle radici primordiali del pensiero umano, riportando nell'attualità la matrice archetipica dei mostri mitologici.
CHROMOGENESIS segna una nuova fase del lavoro di Girardi, in cui il colore, e dunque la pittura, riemerge con maggiore forza nell’ambito di un processo creativo che si avvale di numerosi medium.