Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Egon Schiele
Una prestigiosa mostra dedicata ad Egon Schiele (Vienna, 1890-1918), maestro dell’Espressionismo europeo, straordinario disegnatore, innovatore della poetica pittorica del Novecento e interprete della violenta crisi del secolo trascorso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Uno dei maggiori talenti dell’arte moderna fa ingresso a Palazzo Ziino. Da giugno fino a tutto agosto, le sue sale espositive ospiteranno una prestigiosa mostra dedicata ad Egon Schiele (Vienna, 1890-1918), maestro dell’Espressionismo europeo, straordinario disegnatore, innovatore della poetica pittorica del Novecento e interprete della violenta crisi del secolo trascorso.
La mostra – che verrà inaugurata venerdì 4 giugno, alle 20.30 – annovererà una sessantina fra dipinti e disegni, provenienti dal Museo Leopold di Vienna, la più ampia raccolta delle opere dell’artista austriaco esistente al mondo. Verranno esposte, tra le altre, la prima opera espressionista di Schiele, l’autoritratto Nudo maschile seduto (1910) e il celebre Cardinale e monaca (1912). Promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con lo stesso Leopold Museum, la mostra è curata da Vittorio Sgarbi e da Romana Schuler.
Della Vienna cuore dell’Impero austro-ungarico, emblema di un mondo ricco, potente, gaudente, ma anche intriso di disparità sociali, di violente contraddizioni e di latenti trasformazioni, Schiele colse in profondità i segnali che ne annunciavano il malessere e la decadenza. Ecco, così, la figura umana, centro della sua opera, proposta scomposta e lacerata, attraversata da una passione che sconfina nella malattia e nella morte. Ecco che la sua arte non si limita a descrivere ciò che appare, ma è uno sguardo verso l’interno, verso la realtà più intima. A confronto con le vicende della società del tempo, l’uomo, temendo di perdere il proprio “io”, si pone alla ricerca d’una nuova identità. Partendo da queste premesse, tra il 1910 e il 1915, Schiele giunse alla descrizione dell’analisi dell’io, influenzato dalla psicoanalisi di Freud.
Schiele intrecciò il proprio destino con quello di Gustav Klimt, di cui fu allievo, e con la Secessione viennese, ma, per la scelta delle tematiche più scabrose, si contrappose allo stile accademico dominante, inaugurando una personalissima visione fatta di pulsioni drammatiche.
Fu Schiele a portare, per la prima volta in pittura, la crudezza del sesso in forme estreme, rappresentato da figure nude, magre e consunte: poche, affascinanti linee, capaci di ritrarre un’umanità malata, tanto lontana da quella “dorata” dei caffè viennesi. Numerosi gli autoritratti, che raffigurano l’artista in svariate pose, persino da morto, e che testimoniano la crisi d’identità della cultura europea del tempo, con lo sgretolarsi delle sue certezze nel periodo dell’industrializzazione, che precipiterà nella primo conflitto mondiale.
Schiele visse gran parte della propria vita in miseria e solamente nel 1918, sei mesi prima della morte, ad appena 28 anni, venne rivalutato e consacrato alla fama internazionale.
Il Leopold Museum di Vienna, da dove provengono le opere che verranno esposte a Palazzo Ziino, ha il suo nucleo fondante nell’ex raccolta privata di Rudolf Leopold, celebre appassionato d’arte viennese, che iniziò la propria collezione di quadri di Schiele negli anni Cinquanta del ’900, quando l’artista era ancora poco conosciuto. La “raccolta Leopold” divenne successivamente la testimonianza più pregnante e completa del percorso artistico di Schiele e dell’arte austriaca contemporanea, annoverando al suo interno ben 5.266 opere del periodo a cavallo fra ’800 e ’900.
Il Museo Leopold è stato inaugurato nel 2001, nel quartiere dei musei di Vienna, e comprende anche l’omonima raccolta sull’arte austriaca e su Schiele.
La mostra – che verrà inaugurata venerdì 4 giugno, alle 20.30 – annovererà una sessantina fra dipinti e disegni, provenienti dal Museo Leopold di Vienna, la più ampia raccolta delle opere dell’artista austriaco esistente al mondo. Verranno esposte, tra le altre, la prima opera espressionista di Schiele, l’autoritratto Nudo maschile seduto (1910) e il celebre Cardinale e monaca (1912). Promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con lo stesso Leopold Museum, la mostra è curata da Vittorio Sgarbi e da Romana Schuler.
Della Vienna cuore dell’Impero austro-ungarico, emblema di un mondo ricco, potente, gaudente, ma anche intriso di disparità sociali, di violente contraddizioni e di latenti trasformazioni, Schiele colse in profondità i segnali che ne annunciavano il malessere e la decadenza. Ecco, così, la figura umana, centro della sua opera, proposta scomposta e lacerata, attraversata da una passione che sconfina nella malattia e nella morte. Ecco che la sua arte non si limita a descrivere ciò che appare, ma è uno sguardo verso l’interno, verso la realtà più intima. A confronto con le vicende della società del tempo, l’uomo, temendo di perdere il proprio “io”, si pone alla ricerca d’una nuova identità. Partendo da queste premesse, tra il 1910 e il 1915, Schiele giunse alla descrizione dell’analisi dell’io, influenzato dalla psicoanalisi di Freud.
Schiele intrecciò il proprio destino con quello di Gustav Klimt, di cui fu allievo, e con la Secessione viennese, ma, per la scelta delle tematiche più scabrose, si contrappose allo stile accademico dominante, inaugurando una personalissima visione fatta di pulsioni drammatiche.
Fu Schiele a portare, per la prima volta in pittura, la crudezza del sesso in forme estreme, rappresentato da figure nude, magre e consunte: poche, affascinanti linee, capaci di ritrarre un’umanità malata, tanto lontana da quella “dorata” dei caffè viennesi. Numerosi gli autoritratti, che raffigurano l’artista in svariate pose, persino da morto, e che testimoniano la crisi d’identità della cultura europea del tempo, con lo sgretolarsi delle sue certezze nel periodo dell’industrializzazione, che precipiterà nella primo conflitto mondiale.
Schiele visse gran parte della propria vita in miseria e solamente nel 1918, sei mesi prima della morte, ad appena 28 anni, venne rivalutato e consacrato alla fama internazionale.
Il Leopold Museum di Vienna, da dove provengono le opere che verranno esposte a Palazzo Ziino, ha il suo nucleo fondante nell’ex raccolta privata di Rudolf Leopold, celebre appassionato d’arte viennese, che iniziò la propria collezione di quadri di Schiele negli anni Cinquanta del ’900, quando l’artista era ancora poco conosciuto. La “raccolta Leopold” divenne successivamente la testimonianza più pregnante e completa del percorso artistico di Schiele e dell’arte austriaca contemporanea, annoverando al suo interno ben 5.266 opere del periodo a cavallo fra ’800 e ’900.
Il Museo Leopold è stato inaugurato nel 2001, nel quartiere dei musei di Vienna, e comprende anche l’omonima raccolta sull’arte austriaca e su Schiele.
04
giugno 2004
Egon Schiele
Dal 04 giugno al primo agosto 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO ZIINO
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Biglietti
Ingresso 7 euro. Omaggio: fino ai 18 anni e dopo i 60 anni e inoltre, scolaresche e studenti universitari (previa esibizione della tessera universitaria)
Orario di apertura
da martedì a domenica, dalle 9,30 alle 19
Vernissage
4 Giugno 2004, ore 20.30