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Ciriaco Campus – Scuola di equitazione
L’installazione consiste nel ricreare gli spazi di un’ ipotetica Scuola di equitazione all’interno del Palazzo Reale di Napoli. Nella Sala Dorica, subito dopo l’ingresso, lo spettatore trova un muro di circa 150 cm di altezza, che lo separa dalla pista di equitazione cosparsa di segatura e sabbia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TESTI IN CATALOGO: ALBERTO ABRUZZESE - PATRIZIA DI MAGGIO - FRANCO SPERONI
La mostra dal titolo Scuola di Equitazione sarà presentata negli spazi della Sala Dorica di Palazzo Reale di Napoli Giovedì 17 Giugno alle ore 18.00.
A cura di Enrica Amaturo ( Preside della Facoltà di Sociologia della Università Federico II di Napoli ) e Alberto Abruzzese ( Ordinario di Sociologia delle Comunicazioni di Massa della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma “La Sapienza” ), l’esposizione è stata organizzata dalla Joyce di Roma, in collaborazione con il Master in Ideazione, Management & Marketing degli Eventi Culturali della Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, l’Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura della Regione Campania, la Kunst Bundeskanzleramt ( Cancelleria Federale, Vienna ), il Forum Austriaco di Cultura a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Gioco del Lotto.
Una rielaborazione dell’esposizione di Napoli verrà presentata il 20 Gennaio 2005 nella sede di Palais Porcia a Vienna.
Al centro di questa mostra sono le due capitali storiche Vienna e Napoli e il tema dei cavalli Lipuzzani della Spanische Hofreitschule viennese.
Tra il 2003 e il 2004 infatti, nell’ambito del programma Artist in Residence, Ciriaco Campus è stato ospite della Cancelleria Federale ed ha realizzato, grazie alla disponibilità della direzione della Spanish Schule di Vienna, un servizio fotografico finalizzato alla mostra di Napoli, sui cavalli della famosa scuola di equitazione presente fin dal 1700 all’interno della reggia viennese.
Oltre ai legami storico-culturali tra le due città viene sottolineato il collegamento tra i luoghi che nelle rispettive regge ospitano o hanno ospitato cavalli: da una parte la Spanische Hofreitschule di Vienna, dove i cavalli sono tuttora presenti e attivi, dall’altra la ex rimessa della Sala Dorica di Napoli, (prima della ristrutturazione ottocentesca la destinazione originaria della sala era quella di uno spazio annesso al maneggio della reggia) che in questa occasione ospita la mostra.
Un elemento importante in questo senso è rappresentato dal fatto che tre dei sei stalloni che attorno al 1760 diedero origine alla razza dei cavalli bianchi Lipuzzani erano di origine napoletana: Maestoso, Conversano e Neapolitano appartenenti al Marchese di Conversano. Quindi, in qualche modo, si tratta di un “ritorno a casa”, dopo circa trecento anni, dei discendenti dei famosi cavalli.
L’installazione consiste nel ricreare gli spazi di un’ ipotetica scuola di equitazione all’interno del Palazzo Reale di Napoli.
Nella Sala Dorica, subito dopo l’ingresso, lo spettatore trova un muro di un metro di altezza, che lo separa dalla pista di equitazione in sabbia e segatura.
Sulle pareti laterali sono appesi una serie di pannelli che riproducono le immagini dei cavalli che hanno reso famosa la scuola e i cui nomi, stampati alla base dell’immagine, sono quelli di alcune protagoniste femminili della letteratura europea tra Otto e Novecento: Diotima, Olympia, Agathe, Emma, Albertine, Margarete.
Da una porta collocata in fondo alla parete destra viene videoproiettata l’ombra di un cavallo (probabile citazione dal film Il Terzo Uomo); la videoproiezione, accompagnata da un sonoro, suggerisce allo spettatore che nello spazio adiacente si sta svolgendo il quotidiano allenamento al ritmo della musica di Strauss. Si tratta in realtà di uno spazio virtuale, immaginato dal pubblico grazie ad un’ illusione scenografica e ad una suggestione video/sonora.
La musica viene di tanto in tanto interrotta dal rumore galoppo di un cavallo sul selciato dello spazio circostante Palazzo Reale, oppure dall'arrivo della metropolitana o dal passaggio veloce di un treno nel piano sottostante.
Anche l’attuale progetto per Palazzo Reale di Napoli, come del resto tutti i lavori di Ciriaco Campus, nasce dal rapporto tra il luogo, la sua storia, la sua memoria e l’”architettura di segni” che l’artista costruisce in quello spazio, secondo una strategia comunicativa che si sviluppa su piani molteplici.
In questo caso i piani sono immaginativamente anche fisici visto che il dispositivo dell'installazione si sviluppa sull' idea di un sopra/superficie e un sotto/sottosuolo. Il primo è rappresentato dalla sala del maneggio, dalle ombre del cavallo, dalla voce dell'allenatore, dalla musica di Strauss e dal galoppo del cavallo sul selciato, l'altro dall'arrivo e partenza della metropolitana con brusii e
rumori vari e dal transito veloce di un treno. È noto che a Napoli la linea della metropolitana coincide, in parte, con quella di Trenitalia, inoltre l'idea della Napoli sotterranea richiama anche le immagini finali della fuga di Orson Wells nella Vienna sotterranea del film citato precedentemente.
Le immagini dei cavalli, con il sottofondo delle musiche di Strauss, evocano il mito dell’Austria Felix e l’immagine dell’Impero Asburgico poco prima del suo inabissarsi, richiamando al tempo stesso lo stato attuale del mondo occidentale.
Il clima apparetemente sereno della fase dell'allenamento viene "perturbato" dal galoppo del cavallo e dal passaggio del treno, generando nello spettatore un senso di leggero disagio e spaesamento.
Ulteriori elementi oltre quelli immediatamente percepibili sul piano della ‘sensibilità dallo spettatore sono i nomi femminili stampati alla base dei pannelli e attribuiti a cavalli di sesso maschile, nomi che fanno risuonare tematiche di autori come Musil, Flaubert, Hoffman, Roth, Proust, Holderlin, Goethe.
I cavalli inoltre, scontornati e in posa, se da un lato richiamano l'idea della giostra, dall'altro, con i loro finimenti di cuoio nero evocano temi connessi all’identità e all’ambiguità.
Il catalogo, Edizioni Joyce, è contenuto all’interno di una ‘cartella-espositore’ che ripropone un’immagine dell’installazione.
La mostra dal titolo Scuola di Equitazione sarà presentata negli spazi della Sala Dorica di Palazzo Reale di Napoli Giovedì 17 Giugno alle ore 18.00.
A cura di Enrica Amaturo ( Preside della Facoltà di Sociologia della Università Federico II di Napoli ) e Alberto Abruzzese ( Ordinario di Sociologia delle Comunicazioni di Massa della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma “La Sapienza” ), l’esposizione è stata organizzata dalla Joyce di Roma, in collaborazione con il Master in Ideazione, Management & Marketing degli Eventi Culturali della Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, l’Assessorato al Turismo, Spettacolo e Cultura della Regione Campania, la Kunst Bundeskanzleramt ( Cancelleria Federale, Vienna ), il Forum Austriaco di Cultura a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Gioco del Lotto.
Una rielaborazione dell’esposizione di Napoli verrà presentata il 20 Gennaio 2005 nella sede di Palais Porcia a Vienna.
Al centro di questa mostra sono le due capitali storiche Vienna e Napoli e il tema dei cavalli Lipuzzani della Spanische Hofreitschule viennese.
Tra il 2003 e il 2004 infatti, nell’ambito del programma Artist in Residence, Ciriaco Campus è stato ospite della Cancelleria Federale ed ha realizzato, grazie alla disponibilità della direzione della Spanish Schule di Vienna, un servizio fotografico finalizzato alla mostra di Napoli, sui cavalli della famosa scuola di equitazione presente fin dal 1700 all’interno della reggia viennese.
Oltre ai legami storico-culturali tra le due città viene sottolineato il collegamento tra i luoghi che nelle rispettive regge ospitano o hanno ospitato cavalli: da una parte la Spanische Hofreitschule di Vienna, dove i cavalli sono tuttora presenti e attivi, dall’altra la ex rimessa della Sala Dorica di Napoli, (prima della ristrutturazione ottocentesca la destinazione originaria della sala era quella di uno spazio annesso al maneggio della reggia) che in questa occasione ospita la mostra.
Un elemento importante in questo senso è rappresentato dal fatto che tre dei sei stalloni che attorno al 1760 diedero origine alla razza dei cavalli bianchi Lipuzzani erano di origine napoletana: Maestoso, Conversano e Neapolitano appartenenti al Marchese di Conversano. Quindi, in qualche modo, si tratta di un “ritorno a casa”, dopo circa trecento anni, dei discendenti dei famosi cavalli.
L’installazione consiste nel ricreare gli spazi di un’ ipotetica scuola di equitazione all’interno del Palazzo Reale di Napoli.
Nella Sala Dorica, subito dopo l’ingresso, lo spettatore trova un muro di un metro di altezza, che lo separa dalla pista di equitazione in sabbia e segatura.
Sulle pareti laterali sono appesi una serie di pannelli che riproducono le immagini dei cavalli che hanno reso famosa la scuola e i cui nomi, stampati alla base dell’immagine, sono quelli di alcune protagoniste femminili della letteratura europea tra Otto e Novecento: Diotima, Olympia, Agathe, Emma, Albertine, Margarete.
Da una porta collocata in fondo alla parete destra viene videoproiettata l’ombra di un cavallo (probabile citazione dal film Il Terzo Uomo); la videoproiezione, accompagnata da un sonoro, suggerisce allo spettatore che nello spazio adiacente si sta svolgendo il quotidiano allenamento al ritmo della musica di Strauss. Si tratta in realtà di uno spazio virtuale, immaginato dal pubblico grazie ad un’ illusione scenografica e ad una suggestione video/sonora.
La musica viene di tanto in tanto interrotta dal rumore galoppo di un cavallo sul selciato dello spazio circostante Palazzo Reale, oppure dall'arrivo della metropolitana o dal passaggio veloce di un treno nel piano sottostante.
Anche l’attuale progetto per Palazzo Reale di Napoli, come del resto tutti i lavori di Ciriaco Campus, nasce dal rapporto tra il luogo, la sua storia, la sua memoria e l’”architettura di segni” che l’artista costruisce in quello spazio, secondo una strategia comunicativa che si sviluppa su piani molteplici.
In questo caso i piani sono immaginativamente anche fisici visto che il dispositivo dell'installazione si sviluppa sull' idea di un sopra/superficie e un sotto/sottosuolo. Il primo è rappresentato dalla sala del maneggio, dalle ombre del cavallo, dalla voce dell'allenatore, dalla musica di Strauss e dal galoppo del cavallo sul selciato, l'altro dall'arrivo e partenza della metropolitana con brusii e
rumori vari e dal transito veloce di un treno. È noto che a Napoli la linea della metropolitana coincide, in parte, con quella di Trenitalia, inoltre l'idea della Napoli sotterranea richiama anche le immagini finali della fuga di Orson Wells nella Vienna sotterranea del film citato precedentemente.
Le immagini dei cavalli, con il sottofondo delle musiche di Strauss, evocano il mito dell’Austria Felix e l’immagine dell’Impero Asburgico poco prima del suo inabissarsi, richiamando al tempo stesso lo stato attuale del mondo occidentale.
Il clima apparetemente sereno della fase dell'allenamento viene "perturbato" dal galoppo del cavallo e dal passaggio del treno, generando nello spettatore un senso di leggero disagio e spaesamento.
Ulteriori elementi oltre quelli immediatamente percepibili sul piano della ‘sensibilità dallo spettatore sono i nomi femminili stampati alla base dei pannelli e attribuiti a cavalli di sesso maschile, nomi che fanno risuonare tematiche di autori come Musil, Flaubert, Hoffman, Roth, Proust, Holderlin, Goethe.
I cavalli inoltre, scontornati e in posa, se da un lato richiamano l'idea della giostra, dall'altro, con i loro finimenti di cuoio nero evocano temi connessi all’identità e all’ambiguità.
Il catalogo, Edizioni Joyce, è contenuto all’interno di una ‘cartella-espositore’ che ripropone un’immagine dell’installazione.
17
giugno 2004
Ciriaco Campus – Scuola di equitazione
Dal 17 giugno al 25 luglio 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO REALE DI NAPOLI
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Orario di apertura
h.9-19 tutti i giorni tranne il mercoledì
Vernissage
17 Giugno 2004, ore 18.00