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R.A.M. 2004 – Speciale Fumetto
Con questa mostra si vuole dimostrare l’utilità e la qualità di questo concorso nella sezione Fumetto. I tre disegnatori presentati sono i vincitori delle ultime tre edizioni di RAM.
Comunicato stampa
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Ogni anno il Comune e la Provincia di Ravenna invitano i giovani artisti della provincia a presentare la propria candidatura alle selezioni di “R.A.M. Concorso per giovani artisti”. Il concorso è suddiviso in molte sezioni artistiche (Pittural Scultura, Mosaico, Fotografia, Fumetto, Illustrazione, VideoArte, Grafica, Web Design).
Con questa mostra si vuole dimostrare l’utilità e la qualità di questo concorso nella sezione Fumetto. I tre disegnatori presentati sono i vincitori delle ultime tre edizioni di RAM.
Dopo aver vinto il concorso i tre si sono distinti per pubblicazioni in Italia e all’estero su riviste di varie entità editoriali che vanno dal fumetto alle illustrazioni su libri e quotidiani.
RAM è un'iniziativa dell'Assessorato alle Politiche Giovanili di Comune e Provincia di Ravenna in convenzione con l'Associazione culturale Mirada. Scopo del premio è fare conoscere alla critica e alla città i migliori talenti artistici di Ravenna, nonché permettere loro di potere accedere al circuito GAI Giovani Artisti Italiani e di partecipare alle selezioni regionali e nazionali curate dal circuito (a livello internazionale la Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo). Tutti i partecipanti saranno inoltre inseriti nel database giovani artisti curato dall'Associazione e riceveranno informazioni su bandi di concorso, borse di studio e occasioni legate al mondo delle arti. Le discipline per le quali i giovani artisti si possono candidare nel concorso «RAM Concorso per giovani artisti» sono curate da un'apposita commissione di esperti.
Testi:
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Leonardo Guardagli vincitore anno 2001
Attenti al Doctor Mad!
di Gianluca Costantini testo in catalogo
Il fumetto è un’arte che richiede una lunga preparazione, si inizia da giovani, influenzati da letture nascoste, da disegni sfuggenti, da GULP!, da TSK! e dalle subliminali parole di
Eta Beta. Una mia vicina un giorno insisteva col dire che Topolino era disegnato con gli stampini, altri quando avevo circa 12 anni e il mio eroe era Goldrake, cercavano spesso di convincermi che i cartoni animati giapponesi erano fatti col computer, come se fosse un dispregiativo. Il fumetto e l’animazione vivono tuttora quest’aurea di leggenda metropolitana, la difficoltà delle persone è l’impossibilità di credere che i disegnatori possano produrre tante pagine nella loro vita, in verità il fumetto è forse l’unica arte che tuttora mantiene una così grande cultura e tecnica del disegno e tutto ciò è dovuto appunto alla completa devozione che già da molto giovani si dedica allo sviluppo e crescita del disegno. Per questo motivo non bisogna stupirsi della giovane età di Leonardo Guardigli a differenza degli altri ragazzi che partecipano a questa rassegna.
Il fumetto si sul dire è “roba da bambini”, sarebbe forse meglio dire che il fumetto non vuole crescere, io direi piuttosto che è l’Arte da bambino, pensate a quanto è piccolo, ancora completamente inesplorato, ingenuo…, l’ho visto una mattina con la cartella in spalla, credo vada ancora alle elementari. I suoi compagni mi hanno detto che la maestra lo sgrida spesso “Devi crescere!! Studiare!! Se no verrai bocciato anche quest’anno!!”
Ma la verità è che il fumetto non vuole rinchiudersi nei salottini buoni ho nella noia delle gallerie ufficiali, non vuole andare all’Università. Non c’è dubbio che le sue possibilità siano pressoché infinite e ancora tutte da esplorare, tra un testo e le immagini, uniti graficamente sulla pagina, molte cose restano ancora da inventare.
Leonardo è ancora un neonato, ma nelle sue mani scorre già la vitalità di Carl Barks, la plasticità di Jeff Smith e il mondo allucinato di Cartoon Network, riesce a descrivere efficacemente un ambiente e un personaggio, permettendoci di entrare senza accorgercene in un nuovo appassionante universo narrativo. Leonardo predilige il bianco e nero e soprattutto gioca con piccole battute, sguardi perplessi e menti vuote. Si guarda intorno è ancora tra i banchi di scuola e proprio da lì arrivano le idee, i suoi personaggi non sono che lo specchio dei suoi coetanei e la loro trasformazione in un mondo paradossale, Il ritmo è quello delle strip delle origini, nessun momento di pausa tra le sue vignette.
Leonardo prende il treno tutti i giorni, vive in campagna e a un fratellino molto più piccolo anche lui disegnatore.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angelo Mennillo vincitore anno 2002
Ruggine e rincorse
di Ferruccio Giromini testo in catalogo
Il fumetto è morto? Il fumetto è risorto! Per quante volte si sia già sentito questo discorso - o questi due discorsi disgiunti - in realtà non è mai finita: capiterà ancora e ancora, c'è da scommettere. Chi era abituato ai fantasiosi "funnies" di inizio Novecento rimase del tutto spiazzato dinanzi ai parlatissimi "comics" degli anni Venti. Chi era cresciuto con gli eleganti eroi avventurosi degli anni Trenta faticava ad apprezzare i più violenti e sbrigativi protagonisti del dopoguerra. Chi si era divertito con gli spensierati characters dei Fifties non riusciva a mettersi in sintonia con gli approcci intellettuali partoriti dalla rivoluzione contestataria dei Sixties. Gli amanti della fantascienza metallurlante e della satira frigideriana hanno spesso schifato i supereroi marveliani. Gli appassionati collezionisti dei volumetti bonelliani hanno volentieri evitato come la peste i pocket di manga giapponesi. I divoratori di storielle topolinesche e paperopolitane abborrono l'introversa produzione contemporanea di disperazioni underground . In realtà, muore un tipo di fumetto e ne rinasce intanto un altro. Nella sua inesauribile samsara di reincarnazioni, anche molto diverse l'una dall'altra e una dopo l'altra, il fumetto sembra una Fenice quasi immortale.
E oggi il fumetto rinasce in un avatar ancora diverso nelle opere dei ragazzi del Terzo Millennio, che più che al passato (appartenente ad altri) guardano al futuro, invece tutto loro. Un esempio fresco fresco l'abbiamo qui, sotto i nostri occhi all'apparenza già sazi ma in realtà ormai bulimici in modo irrimediabile. Il diciannovenne Angelo Mennillo, promettente poeta del segno nero, seducente coloritore della parola.
E' davvero interessante come il fumetto neonato, il fumetto del domani, se ne vada per una strada tutta sua, imparando a camminare su equilibri inediti. Nel guardare le tavole immaginate da questo very young artist, incappiamo infatti in una commistione frammentaria di lampi d'occhiate e di saette di voci, disegnantisi fulminanti su un brontolio di lontani tuoni dolorosi. Qui il fumetto è espressione primaria di un'anima senza un centro: vagabonda su orbite centrifughe, ancora indecisa tra il vorrei e il potrei … È evidente che la giovanissima età non induce ad una volitività perentoria, ad una sicurezza dell'essere né dell'avere, ad una padronanza assoluta del mestiere di vivere e di saper fare; è evidente che la giovanissima età sospinge verso esplorazioni e annusamenti a zigzag, per esperire quanto per mettersi alla prova, verso incontri e scoperte, verso offerte indecise e dinieghi interrogativi, generosità disinteressate e candide trappole ricattatorie. È proprio questo il bello. Amen - come si firma con delicata autoironia il nostro Angelo Mennillo - sui suoi rettangoli di carta rapprende lacerti della propria essenza, più ancora che della propria esistenza. È il suo modo di raccontarsi, lirico; un modo irrinunciabile di mescolare curiosità e intuizione, di dar forma sensibile alle proprie "fiamme, foschie e patimenti". Il suo fumetto, per quanto inesperto, riesce ad essere caleidoscopio schietto di soffi vitali, groviglio di tubi vivi e gorgoglianti, dissolvenza incrociata e continua tra spiriti e carni, ala che si libra e goccia che precipita. È una performance vitalistica. Di un essere in fiore che cerca se stesso e si trova a pezzetti, un po' per volta, nel cercarsi. Di un giovane artista che, semplicemente, ha "sempre il bisogno di agitare un'ampolla di creatività per sentirsi in pace con se stesso".
Per ora, ancora, il fumetto di Angelo Mennillo è Angelo Mennillo. Che ci si dà, si offre a noi, tutto e del tutto - Amen.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Flavio Montelli vincitore anno 2003
Anima di Carta
di Ferruccio Giromini testo in catalogo
Che bella, la libertà con cui i più nuovi autori affrontano oggi il fumetto. Sembra di assistere a tanti piccoli inquieti corrugamenti su quella che ormai consideravamo una tabula rasa . Sì, il fumetto, che sembrava catatonico e incapace di svegliarsi dal suo coma profondo, viceversa dà concreti segni di vita, ricomincia a muoversi. E lo fa in modi inattesi, a piccoli gesti, talora balbettati, che si reinventano i linguaggi per comunicare e raccontare. Ormai dimenticate le grandi vicissitudini muscolari (quelle le lasciamo ai supereroi e agli avventurieri), l’emozione passa oggi per immaginazioni più stanziali e riflessive, a volte semplicemente contemplative. Il campo di gioco, il terreno di scontro, la scacchiera è qui, tra un orecchio e l’altro, in questa scatola cranica che non finisce di stupirci per quante cose riesce sempre a contenere e per quante cose riesce sempre a rovesciar fuori, ora cornucopia generosa e ora scioccante vaso di Pandora, ora caleidoscopio sfavillante e ora pozzo buio senza fondo.
Le avventure interiori del diciannovenne Flavio Montelli girano intorno a un corpo e a una mente di ragazzo, come è giusto. Un ragazzo che guarda il mondo, il piccolo mondo che ancora lo abbozzola, ma non cerca di spiegarlo. Per ora lo vive, se lo lascia fluire attraverso, lo sente sulla pelle e se ne fa permeare. Sospeso. Sembrano sogni, ed è vita – sembra vita, e sono sogni. Sembra triste, e non lo è – ma quando sembra il contrario, neppure lì lo è. Tutto quanto circonda il ragazzo-che-guarda ha un senso, certo; ma c’è tempo per svelarne i segreti. Per ora, il bello è proprio il segreto, che comincia a schiudersi e a suggerire possibili soluzioni piano piano. Ma non abbiamo ancora voglia di conoscere le risposte; ci basta questa sottile eccitazione e questo stupore che ci dànno le domande al loro sorgere, immerse ora in un bianco tiepido, ora in un nero melmoso, ora in un rosso fradicio…
È la Grande Opera: l’eterno processo alchemico della formazione di un’anima, mentre studia i volti della realtà, i profili del prossimo, i gesti dei buoni e dei cattivi per rispecchiarli nella composizione di se stessa medesima, leggera “anima di carta” che si disegna da sola mentre disegna l’altro da sé. Ecco cos’è, anche, il fumetto contemporaneo: la libertà di mettere l’anima sulla carta. In un gesto di fiducia nei confronti del lettore, in una ricerca d’affetto e in un dono di sé, in un desiderio di scambio ideale. In cui ognuno possa raccontare liberamente pezzi della propria storia. E questa, come dice diretto il giovane autore, “è semplicemente la storia di un ragazzo felice che vive una vita felice e di notte fa incubi a sfondo nero”; e ce li racconta.
Associazione Culturale Mirada
Via Ravegnana n.19
48100 Ravenna
Tel. 0544.61446 Fax. 0544.590810
e mail: mirada@email.it
www.mirada.it
Con questa mostra si vuole dimostrare l’utilità e la qualità di questo concorso nella sezione Fumetto. I tre disegnatori presentati sono i vincitori delle ultime tre edizioni di RAM.
Dopo aver vinto il concorso i tre si sono distinti per pubblicazioni in Italia e all’estero su riviste di varie entità editoriali che vanno dal fumetto alle illustrazioni su libri e quotidiani.
RAM è un'iniziativa dell'Assessorato alle Politiche Giovanili di Comune e Provincia di Ravenna in convenzione con l'Associazione culturale Mirada. Scopo del premio è fare conoscere alla critica e alla città i migliori talenti artistici di Ravenna, nonché permettere loro di potere accedere al circuito GAI Giovani Artisti Italiani e di partecipare alle selezioni regionali e nazionali curate dal circuito (a livello internazionale la Biennale Giovani Artisti del Mediterraneo). Tutti i partecipanti saranno inoltre inseriti nel database giovani artisti curato dall'Associazione e riceveranno informazioni su bandi di concorso, borse di studio e occasioni legate al mondo delle arti. Le discipline per le quali i giovani artisti si possono candidare nel concorso «RAM Concorso per giovani artisti» sono curate da un'apposita commissione di esperti.
Testi:
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Leonardo Guardagli vincitore anno 2001
Attenti al Doctor Mad!
di Gianluca Costantini testo in catalogo
Il fumetto è un’arte che richiede una lunga preparazione, si inizia da giovani, influenzati da letture nascoste, da disegni sfuggenti, da GULP!, da TSK! e dalle subliminali parole di
Eta Beta. Una mia vicina un giorno insisteva col dire che Topolino era disegnato con gli stampini, altri quando avevo circa 12 anni e il mio eroe era Goldrake, cercavano spesso di convincermi che i cartoni animati giapponesi erano fatti col computer, come se fosse un dispregiativo. Il fumetto e l’animazione vivono tuttora quest’aurea di leggenda metropolitana, la difficoltà delle persone è l’impossibilità di credere che i disegnatori possano produrre tante pagine nella loro vita, in verità il fumetto è forse l’unica arte che tuttora mantiene una così grande cultura e tecnica del disegno e tutto ciò è dovuto appunto alla completa devozione che già da molto giovani si dedica allo sviluppo e crescita del disegno. Per questo motivo non bisogna stupirsi della giovane età di Leonardo Guardigli a differenza degli altri ragazzi che partecipano a questa rassegna.
Il fumetto si sul dire è “roba da bambini”, sarebbe forse meglio dire che il fumetto non vuole crescere, io direi piuttosto che è l’Arte da bambino, pensate a quanto è piccolo, ancora completamente inesplorato, ingenuo…, l’ho visto una mattina con la cartella in spalla, credo vada ancora alle elementari. I suoi compagni mi hanno detto che la maestra lo sgrida spesso “Devi crescere!! Studiare!! Se no verrai bocciato anche quest’anno!!”
Ma la verità è che il fumetto non vuole rinchiudersi nei salottini buoni ho nella noia delle gallerie ufficiali, non vuole andare all’Università. Non c’è dubbio che le sue possibilità siano pressoché infinite e ancora tutte da esplorare, tra un testo e le immagini, uniti graficamente sulla pagina, molte cose restano ancora da inventare.
Leonardo è ancora un neonato, ma nelle sue mani scorre già la vitalità di Carl Barks, la plasticità di Jeff Smith e il mondo allucinato di Cartoon Network, riesce a descrivere efficacemente un ambiente e un personaggio, permettendoci di entrare senza accorgercene in un nuovo appassionante universo narrativo. Leonardo predilige il bianco e nero e soprattutto gioca con piccole battute, sguardi perplessi e menti vuote. Si guarda intorno è ancora tra i banchi di scuola e proprio da lì arrivano le idee, i suoi personaggi non sono che lo specchio dei suoi coetanei e la loro trasformazione in un mondo paradossale, Il ritmo è quello delle strip delle origini, nessun momento di pausa tra le sue vignette.
Leonardo prende il treno tutti i giorni, vive in campagna e a un fratellino molto più piccolo anche lui disegnatore.
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Angelo Mennillo vincitore anno 2002
Ruggine e rincorse
di Ferruccio Giromini testo in catalogo
Il fumetto è morto? Il fumetto è risorto! Per quante volte si sia già sentito questo discorso - o questi due discorsi disgiunti - in realtà non è mai finita: capiterà ancora e ancora, c'è da scommettere. Chi era abituato ai fantasiosi "funnies" di inizio Novecento rimase del tutto spiazzato dinanzi ai parlatissimi "comics" degli anni Venti. Chi era cresciuto con gli eleganti eroi avventurosi degli anni Trenta faticava ad apprezzare i più violenti e sbrigativi protagonisti del dopoguerra. Chi si era divertito con gli spensierati characters dei Fifties non riusciva a mettersi in sintonia con gli approcci intellettuali partoriti dalla rivoluzione contestataria dei Sixties. Gli amanti della fantascienza metallurlante e della satira frigideriana hanno spesso schifato i supereroi marveliani. Gli appassionati collezionisti dei volumetti bonelliani hanno volentieri evitato come la peste i pocket di manga giapponesi. I divoratori di storielle topolinesche e paperopolitane abborrono l'introversa produzione contemporanea di disperazioni underground . In realtà, muore un tipo di fumetto e ne rinasce intanto un altro. Nella sua inesauribile samsara di reincarnazioni, anche molto diverse l'una dall'altra e una dopo l'altra, il fumetto sembra una Fenice quasi immortale.
E oggi il fumetto rinasce in un avatar ancora diverso nelle opere dei ragazzi del Terzo Millennio, che più che al passato (appartenente ad altri) guardano al futuro, invece tutto loro. Un esempio fresco fresco l'abbiamo qui, sotto i nostri occhi all'apparenza già sazi ma in realtà ormai bulimici in modo irrimediabile. Il diciannovenne Angelo Mennillo, promettente poeta del segno nero, seducente coloritore della parola.
E' davvero interessante come il fumetto neonato, il fumetto del domani, se ne vada per una strada tutta sua, imparando a camminare su equilibri inediti. Nel guardare le tavole immaginate da questo very young artist, incappiamo infatti in una commistione frammentaria di lampi d'occhiate e di saette di voci, disegnantisi fulminanti su un brontolio di lontani tuoni dolorosi. Qui il fumetto è espressione primaria di un'anima senza un centro: vagabonda su orbite centrifughe, ancora indecisa tra il vorrei e il potrei … È evidente che la giovanissima età non induce ad una volitività perentoria, ad una sicurezza dell'essere né dell'avere, ad una padronanza assoluta del mestiere di vivere e di saper fare; è evidente che la giovanissima età sospinge verso esplorazioni e annusamenti a zigzag, per esperire quanto per mettersi alla prova, verso incontri e scoperte, verso offerte indecise e dinieghi interrogativi, generosità disinteressate e candide trappole ricattatorie. È proprio questo il bello. Amen - come si firma con delicata autoironia il nostro Angelo Mennillo - sui suoi rettangoli di carta rapprende lacerti della propria essenza, più ancora che della propria esistenza. È il suo modo di raccontarsi, lirico; un modo irrinunciabile di mescolare curiosità e intuizione, di dar forma sensibile alle proprie "fiamme, foschie e patimenti". Il suo fumetto, per quanto inesperto, riesce ad essere caleidoscopio schietto di soffi vitali, groviglio di tubi vivi e gorgoglianti, dissolvenza incrociata e continua tra spiriti e carni, ala che si libra e goccia che precipita. È una performance vitalistica. Di un essere in fiore che cerca se stesso e si trova a pezzetti, un po' per volta, nel cercarsi. Di un giovane artista che, semplicemente, ha "sempre il bisogno di agitare un'ampolla di creatività per sentirsi in pace con se stesso".
Per ora, ancora, il fumetto di Angelo Mennillo è Angelo Mennillo. Che ci si dà, si offre a noi, tutto e del tutto - Amen.
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Flavio Montelli vincitore anno 2003
Anima di Carta
di Ferruccio Giromini testo in catalogo
Che bella, la libertà con cui i più nuovi autori affrontano oggi il fumetto. Sembra di assistere a tanti piccoli inquieti corrugamenti su quella che ormai consideravamo una tabula rasa . Sì, il fumetto, che sembrava catatonico e incapace di svegliarsi dal suo coma profondo, viceversa dà concreti segni di vita, ricomincia a muoversi. E lo fa in modi inattesi, a piccoli gesti, talora balbettati, che si reinventano i linguaggi per comunicare e raccontare. Ormai dimenticate le grandi vicissitudini muscolari (quelle le lasciamo ai supereroi e agli avventurieri), l’emozione passa oggi per immaginazioni più stanziali e riflessive, a volte semplicemente contemplative. Il campo di gioco, il terreno di scontro, la scacchiera è qui, tra un orecchio e l’altro, in questa scatola cranica che non finisce di stupirci per quante cose riesce sempre a contenere e per quante cose riesce sempre a rovesciar fuori, ora cornucopia generosa e ora scioccante vaso di Pandora, ora caleidoscopio sfavillante e ora pozzo buio senza fondo.
Le avventure interiori del diciannovenne Flavio Montelli girano intorno a un corpo e a una mente di ragazzo, come è giusto. Un ragazzo che guarda il mondo, il piccolo mondo che ancora lo abbozzola, ma non cerca di spiegarlo. Per ora lo vive, se lo lascia fluire attraverso, lo sente sulla pelle e se ne fa permeare. Sospeso. Sembrano sogni, ed è vita – sembra vita, e sono sogni. Sembra triste, e non lo è – ma quando sembra il contrario, neppure lì lo è. Tutto quanto circonda il ragazzo-che-guarda ha un senso, certo; ma c’è tempo per svelarne i segreti. Per ora, il bello è proprio il segreto, che comincia a schiudersi e a suggerire possibili soluzioni piano piano. Ma non abbiamo ancora voglia di conoscere le risposte; ci basta questa sottile eccitazione e questo stupore che ci dànno le domande al loro sorgere, immerse ora in un bianco tiepido, ora in un nero melmoso, ora in un rosso fradicio…
È la Grande Opera: l’eterno processo alchemico della formazione di un’anima, mentre studia i volti della realtà, i profili del prossimo, i gesti dei buoni e dei cattivi per rispecchiarli nella composizione di se stessa medesima, leggera “anima di carta” che si disegna da sola mentre disegna l’altro da sé. Ecco cos’è, anche, il fumetto contemporaneo: la libertà di mettere l’anima sulla carta. In un gesto di fiducia nei confronti del lettore, in una ricerca d’affetto e in un dono di sé, in un desiderio di scambio ideale. In cui ognuno possa raccontare liberamente pezzi della propria storia. E questa, come dice diretto il giovane autore, “è semplicemente la storia di un ragazzo felice che vive una vita felice e di notte fa incubi a sfondo nero”; e ce li racconta.
Associazione Culturale Mirada
Via Ravegnana n.19
48100 Ravenna
Tel. 0544.61446 Fax. 0544.590810
e mail: mirada@email.it
www.mirada.it
21
maggio 2004
R.A.M. 2004 – Speciale Fumetto
Dal 21 al 31 maggio 2004
disegno e grafica
Location
SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA
Castel Bolognese, Via Emilia Interna, 88, (Ravenna)
Castel Bolognese, Via Emilia Interna, 88, (Ravenna)
Orario di apertura
sabato e festivi 10.00-12.00/16.00-19.00; feriali 17.00-19.00
Vernissage
21 Maggio 2004, ore 20.00