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Il Tempio Maggiore di Roma: 1904 – 2004
La mostra vuole testimoniare la storia della costruzione del Tempio nell’area del ghetto demolito attraverso fotografie e documenti inediti, testimonianze di riti e addobbamenti, tessuti e argenti, progetti architettonici inediti e articoli dei giornali dell’epoca.
Comunicato stampa
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La mostra "Il Tempio Maggiore di Roma: 1904 - 2004", ospitata nei locali rinnovati del Museo Ebraico dal 14 maggio al 31 ottobre 2004 nell'ambito
delle "Celebrazioni per il Centenario del Tempio Maggiore", vuole testimoniare la storia della costruzione del Tempio nell'area del ghetto demolito
attraverso fotografie e documenti inediti, testimonianze di riti e addobbamenti, tessuti e argenti, progetti architettonici inediti e articoli dei giornali
dell'epoca.
La Sinagoga, inaugurata il 28 luglio 1904, espressione della libertà e dell'emancipazione degli ebrei romani dopo oltre tre secoli di vita reclusa nel
"claustrum", rappresenta il simbolo della definitiva emancipazione degli ebrei romani. Il Tempio, infatti, non è solo il monumento rappresentativo e
simbolico di una rinnovata presenza nella città, ma anche il luogo che racchiude la storia, la vita e la cultura ebraica.
La mostra "Il Tempio Maggiore di Roma: 1904 - 2004" ripercorre attraverso oltre cento documenti, molti dei quali originali, esposti al pubblico per la
prima volta e altrettante fotografie per la maggior parte inedite, provenienti in gran parte dall'Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma e dal
Centro di Cultura Ebraica, l'articolato processo che portò alla costruzione del Tempio Maggiore.
Per la prima volta verranno presentati al pubblico i progetti in concorso per il Tempio e i documenti relativi ai rapporti intercorsi tra il Comune di
Roma e la Comunità Ebraica per la demolizione del ghetto e la definizione dell'area su cui costruire la sinagoga, oltre a oggetti che riguardano la vita
quotidiana e familiare dell'epoca.
Per l'occasione verrà esposto un plastico del Tempio realizzato durante la progettazione e il grande leggìo d'argento donato per mezzo di una
sottoscrizione alla sinagoga "per la Vittoria e la Pace" in occasione della fine della Iª guerra mondiale.
La mostra comprende inoltre un'ampia sezione fotografica che si avvale del prestigioso contributo di alcuni archivi pubblici e privati tra i quali i Fratelli
Alinari, l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Contrasto, l'Archivio Fotografico Comunale del Museo di Roma, la Fototeca del
Centro Sperimentale di Cinematografia.
Tra gli assoluti inediti per concessione dell'Archivio Storico Capitolino saranno esposti i progetti delle altre due sinagoghe realizzate da V. Costa e O.
Armanni, gli architetti del Tempio Maggiore: l'Oratorio di rito Spagnolo a Lungotevere Sanzio (1910) e l'Oratorio Di Castro in via C. Balbo (1914), la
seconda sinagoga per importanza a Roma.
Sarà a disposizione dei visitatori una postazione video con proiezioni di documentari inediti degli anni '50 dell'Istituto Luce e il primo filmato che
ricostruisce la deportazione degli ebrei romani, girato nel Tempio e nel ghetto da A. Giannarelli nel 1961.
Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo che si articola nelle quattro sale del nuovo Museo Ebraico di Roma proietta il visitatore nella Roma degli anni a cavallo tra la
fine Ottocento e inizio Novecento, ed illustra attraverso la suggestiva rassegna fotografica e documentaria una pagina di storia della Comunità ebraica
della Capitale all'indomani dell'inserimento nel contesto nazionale.
La mostra ripercorre sia l'aspetto storico della "bonifica del ghetto" e della costruzione del nuovo edificio di culto nell'ambito del riassetto urbanistico
di Roma Capitale, sia l'importanza della trasmissione del patrimonio culturale e tradizionale ebraico nel passaggio dai limiti del ghetto alla vita in una
grande città. Questi i punti nodali del percorso espositivo:
· La costruzione della Sinagoga nell'ambito del risanamento del ghetto e del riassetto urbanistico della città.
· I progetti, il concorso per il Tempio, gli aspetti artistici e architettonici, le trattative tra la Comunità e il Comune.
· L'atteggiamento degli ebrei romani di fronte al cambiamento di vita personale, familiare, collettiva e istituzionale in rapporto al periodo
dell'emancipazione.
· L'inaugurazione del Tempio, la cerimonia, gli addobbamenti, le musiche composte per l'occasione, l'eco sulla stampa nazionale e locale.
· Il rito italiano: aspetti liturgici e musicali.
· Il Tempio come luogo di vita e memoria in cento anni di fotografie: matrimoni e feste ebraiche, la riapertura della Sinagoga e la liberazione di
Roma, gli anniversari del 16 ottobre, le veglie per Israele, la visita di Giovanni Paolo II etc.
· Il Tempio e Roma: fotografie tratte dagli archivi storici e foto attuali che mettono in evidenza la visibilità della Sinagoga dai vari punti
panoramici e il suo inserimento nel tessuto della città.
Il volume "Il Tempio Maggiore di Roma 1904 - 2004"
In occasione della mostra sarà presentato dall'editore Allemandi la prima monografia dedicata al Tempio Maggiore, a cura di Gianni Ascarelli,
Daniela Di Castro, Bice Migliau e Mario Toscano, splendidamente illustrata dalle fotografie di Massimo Listri. Al suo interno, numerosi saggi
prendono in esame il Tempio Maggiore dal punto di vista storico, architettonico e urbanistico.
Il volume vuole così contribuire a divulgare la conoscenza di un pregevole esempio dell'architettura e della decorazione eclettica nel quale hanno
prestato la loro opera alcuni fra i più notevoli artisti del Novecento romano, fra cui gli architetti Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni, i pittori Annibale
Brugnoli e Domenico Bruschi, e il maestro di vetrate Cesare Picchiarini.
La storia della Comunità Ebraica di Roma
La Comunità di Roma è una delle più antiche della diaspora poiché già esisteva nel II secolo a.e.v. prima della distruzione del Tempio di
Gerusalemme. Non sempre la loro vita è stata facile: nell'Impero romano vivevano liberi, nel Medioevo subirono restrizioni economiche e religiose,
dal 1555 al 1870 furono costretti a vivere nel ghetto socialmente ed economicamente limitati dal potere, dalle leggi e dalle pressioni religiose dei papi.
Divenuti pari agli altri cittadini con l'unità d'Italia ebbero solo il tempo di due generazioni per costruire una vita libera, accedere agli studi, trovare un
lavoro fuori dal ghetto. Poi nel 1938 iniziò il periodo della persecuzione fascista e nazista: le leggi razziali, l'emarginazione dal lavoro e dalla scuola, la
deportazione nei campi di sterminio. Su 40.000 ebrei italiani ne furono deportati più di 7.000, circa il 20%. Solo a Roma i deportati furono oltre 2.000.
La vita e l'organizzazione della Comunità inizia quindi dopo la Seconda guerra mondiale con un lavoro di ricostruzione quasi da zero, dopo oltre tre
secoli di vita nel ghetto. La Comunità di oggi ha circa 16.000 membri: l'organizzazione delle comunità italiane è riconosciuta da una legge dello Stato
del 1989. Gli ebrei in Italia sono 30.000, le due maggiori comunità sono Roma e Milano.
Il Tempio Maggiore di Roma
Inaugurato il 28 luglio 1904, il Tempio Maggiore di Roma fu costruito tra il 1901 e il 1904 sull'area dell'antico ghetto, interamente demolito su progetto
di Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni in accordo con i nuovi criteri urbanistici. Gli ebrei romani desideravano erigere un Tempio posto "tra il
Campidoglio e il Gianicolo , tra il monumento a Vittorio Emanuele II e il monumento a Garibaldi, ai due grandi fattori dell'Italia nostra; un Tempio
maestosamente libero e circondato dal puro e libero sole […] indice di libertà, di uguaglianza e di amore" (dal discorso inaugurale del presidente
Angelo Sereni).
La Sinagoga, esprimeva attraverso la concezione architettonica di quel periodo l'esigenza della Comunità Israelitica di creare un edificio possente, ben
visibile dai vari punti panoramici della città e rappresentativo della riconquistata libertà civile degli ebrei dopo secoli di reclusione. Costa e Armanni si
sforzarono di tradurre quest'aspirazione in un edificio "dalle forme severe, semplici, non prive tuttavia di una moderata ricchezza, e armonizzanti
perfettamente con quelle degli altri monumenti della città".
Il Tempio appartiene, come quelli di Firenze, Vercelli o Torino, alle sinagoghe del "periodo eclettico" ma rappresenta una straordinaria novità per le
linee architettoniche aggiornate e le finiture accurate che a Roma costituiscono uno degli esempi più notevoli e coerenti di eclettismo su scala
monumentale.
delle "Celebrazioni per il Centenario del Tempio Maggiore", vuole testimoniare la storia della costruzione del Tempio nell'area del ghetto demolito
attraverso fotografie e documenti inediti, testimonianze di riti e addobbamenti, tessuti e argenti, progetti architettonici inediti e articoli dei giornali
dell'epoca.
La Sinagoga, inaugurata il 28 luglio 1904, espressione della libertà e dell'emancipazione degli ebrei romani dopo oltre tre secoli di vita reclusa nel
"claustrum", rappresenta il simbolo della definitiva emancipazione degli ebrei romani. Il Tempio, infatti, non è solo il monumento rappresentativo e
simbolico di una rinnovata presenza nella città, ma anche il luogo che racchiude la storia, la vita e la cultura ebraica.
La mostra "Il Tempio Maggiore di Roma: 1904 - 2004" ripercorre attraverso oltre cento documenti, molti dei quali originali, esposti al pubblico per la
prima volta e altrettante fotografie per la maggior parte inedite, provenienti in gran parte dall'Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma e dal
Centro di Cultura Ebraica, l'articolato processo che portò alla costruzione del Tempio Maggiore.
Per la prima volta verranno presentati al pubblico i progetti in concorso per il Tempio e i documenti relativi ai rapporti intercorsi tra il Comune di
Roma e la Comunità Ebraica per la demolizione del ghetto e la definizione dell'area su cui costruire la sinagoga, oltre a oggetti che riguardano la vita
quotidiana e familiare dell'epoca.
Per l'occasione verrà esposto un plastico del Tempio realizzato durante la progettazione e il grande leggìo d'argento donato per mezzo di una
sottoscrizione alla sinagoga "per la Vittoria e la Pace" in occasione della fine della Iª guerra mondiale.
La mostra comprende inoltre un'ampia sezione fotografica che si avvale del prestigioso contributo di alcuni archivi pubblici e privati tra i quali i Fratelli
Alinari, l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Contrasto, l'Archivio Fotografico Comunale del Museo di Roma, la Fototeca del
Centro Sperimentale di Cinematografia.
Tra gli assoluti inediti per concessione dell'Archivio Storico Capitolino saranno esposti i progetti delle altre due sinagoghe realizzate da V. Costa e O.
Armanni, gli architetti del Tempio Maggiore: l'Oratorio di rito Spagnolo a Lungotevere Sanzio (1910) e l'Oratorio Di Castro in via C. Balbo (1914), la
seconda sinagoga per importanza a Roma.
Sarà a disposizione dei visitatori una postazione video con proiezioni di documentari inediti degli anni '50 dell'Istituto Luce e il primo filmato che
ricostruisce la deportazione degli ebrei romani, girato nel Tempio e nel ghetto da A. Giannarelli nel 1961.
Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo che si articola nelle quattro sale del nuovo Museo Ebraico di Roma proietta il visitatore nella Roma degli anni a cavallo tra la
fine Ottocento e inizio Novecento, ed illustra attraverso la suggestiva rassegna fotografica e documentaria una pagina di storia della Comunità ebraica
della Capitale all'indomani dell'inserimento nel contesto nazionale.
La mostra ripercorre sia l'aspetto storico della "bonifica del ghetto" e della costruzione del nuovo edificio di culto nell'ambito del riassetto urbanistico
di Roma Capitale, sia l'importanza della trasmissione del patrimonio culturale e tradizionale ebraico nel passaggio dai limiti del ghetto alla vita in una
grande città. Questi i punti nodali del percorso espositivo:
· La costruzione della Sinagoga nell'ambito del risanamento del ghetto e del riassetto urbanistico della città.
· I progetti, il concorso per il Tempio, gli aspetti artistici e architettonici, le trattative tra la Comunità e il Comune.
· L'atteggiamento degli ebrei romani di fronte al cambiamento di vita personale, familiare, collettiva e istituzionale in rapporto al periodo
dell'emancipazione.
· L'inaugurazione del Tempio, la cerimonia, gli addobbamenti, le musiche composte per l'occasione, l'eco sulla stampa nazionale e locale.
· Il rito italiano: aspetti liturgici e musicali.
· Il Tempio come luogo di vita e memoria in cento anni di fotografie: matrimoni e feste ebraiche, la riapertura della Sinagoga e la liberazione di
Roma, gli anniversari del 16 ottobre, le veglie per Israele, la visita di Giovanni Paolo II etc.
· Il Tempio e Roma: fotografie tratte dagli archivi storici e foto attuali che mettono in evidenza la visibilità della Sinagoga dai vari punti
panoramici e il suo inserimento nel tessuto della città.
Il volume "Il Tempio Maggiore di Roma 1904 - 2004"
In occasione della mostra sarà presentato dall'editore Allemandi la prima monografia dedicata al Tempio Maggiore, a cura di Gianni Ascarelli,
Daniela Di Castro, Bice Migliau e Mario Toscano, splendidamente illustrata dalle fotografie di Massimo Listri. Al suo interno, numerosi saggi
prendono in esame il Tempio Maggiore dal punto di vista storico, architettonico e urbanistico.
Il volume vuole così contribuire a divulgare la conoscenza di un pregevole esempio dell'architettura e della decorazione eclettica nel quale hanno
prestato la loro opera alcuni fra i più notevoli artisti del Novecento romano, fra cui gli architetti Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni, i pittori Annibale
Brugnoli e Domenico Bruschi, e il maestro di vetrate Cesare Picchiarini.
La storia della Comunità Ebraica di Roma
La Comunità di Roma è una delle più antiche della diaspora poiché già esisteva nel II secolo a.e.v. prima della distruzione del Tempio di
Gerusalemme. Non sempre la loro vita è stata facile: nell'Impero romano vivevano liberi, nel Medioevo subirono restrizioni economiche e religiose,
dal 1555 al 1870 furono costretti a vivere nel ghetto socialmente ed economicamente limitati dal potere, dalle leggi e dalle pressioni religiose dei papi.
Divenuti pari agli altri cittadini con l'unità d'Italia ebbero solo il tempo di due generazioni per costruire una vita libera, accedere agli studi, trovare un
lavoro fuori dal ghetto. Poi nel 1938 iniziò il periodo della persecuzione fascista e nazista: le leggi razziali, l'emarginazione dal lavoro e dalla scuola, la
deportazione nei campi di sterminio. Su 40.000 ebrei italiani ne furono deportati più di 7.000, circa il 20%. Solo a Roma i deportati furono oltre 2.000.
La vita e l'organizzazione della Comunità inizia quindi dopo la Seconda guerra mondiale con un lavoro di ricostruzione quasi da zero, dopo oltre tre
secoli di vita nel ghetto. La Comunità di oggi ha circa 16.000 membri: l'organizzazione delle comunità italiane è riconosciuta da una legge dello Stato
del 1989. Gli ebrei in Italia sono 30.000, le due maggiori comunità sono Roma e Milano.
Il Tempio Maggiore di Roma
Inaugurato il 28 luglio 1904, il Tempio Maggiore di Roma fu costruito tra il 1901 e il 1904 sull'area dell'antico ghetto, interamente demolito su progetto
di Vincenzo Costa e Osvaldo Armanni in accordo con i nuovi criteri urbanistici. Gli ebrei romani desideravano erigere un Tempio posto "tra il
Campidoglio e il Gianicolo , tra il monumento a Vittorio Emanuele II e il monumento a Garibaldi, ai due grandi fattori dell'Italia nostra; un Tempio
maestosamente libero e circondato dal puro e libero sole […] indice di libertà, di uguaglianza e di amore" (dal discorso inaugurale del presidente
Angelo Sereni).
La Sinagoga, esprimeva attraverso la concezione architettonica di quel periodo l'esigenza della Comunità Israelitica di creare un edificio possente, ben
visibile dai vari punti panoramici della città e rappresentativo della riconquistata libertà civile degli ebrei dopo secoli di reclusione. Costa e Armanni si
sforzarono di tradurre quest'aspirazione in un edificio "dalle forme severe, semplici, non prive tuttavia di una moderata ricchezza, e armonizzanti
perfettamente con quelle degli altri monumenti della città".
Il Tempio appartiene, come quelli di Firenze, Vercelli o Torino, alle sinagoghe del "periodo eclettico" ma rappresenta una straordinaria novità per le
linee architettoniche aggiornate e le finiture accurate che a Roma costituiscono uno degli esempi più notevoli e coerenti di eclettismo su scala
monumentale.
14
maggio 2004
Il Tempio Maggiore di Roma: 1904 – 2004
Dal 14 maggio al 31 ottobre 2004
Location
MUSEO EBRAICO – TEMPIO MAGGIORE
Roma, Via Catalana, (Roma)
Roma, Via Catalana, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il sabato e festività ebraiche. Tutti i giorni 9.00 - 17.00; Venerdì e domenica 9.00 - 12.00