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Le ceramiche di Torre Alemanna. Materiali per l’archeologia postmedievale in Puglia
Durante le più recenti operazioni di scavo e di studio il complesso monumentale si è rivelato forse quale il più importante giacimento di ceramica rinascimentale e moderna della Puglia.
Comunicato stampa
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Avvicinare i cittadini ai valori dell’arte e della cultura, far vivere i luoghi dell’arte e della cultura attraverso attività ed eventi articolati sull’intero territorio nazionale.
La VI Settimana della Cultura, organizzata dal Ministero per i Beni Culturali, che quest’anno si svolgerà dal 24 al 31 maggio, annovera tra le attività di rilievo organizzate in Puglia anche la mostra sul complesso teutonico di “Torre Alemanna” di Cerignola, un vero e proprio paesaggio culturale che, anche grazie ai progetti cofinanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Quadro “Cultura 2000” è laboratorio di studio e ricerca scientifica sulla testimonianza della presenza e delle espressioni artistiche dei Cavalieri dell’Ordine religioso e militare di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme.
La mostra “Le ceramiche di Torre Alemanna” – Materiali per l’archeologia postmedievale in Puglia, sarà inaugurata a Bari, presso il Castello Svevo, il 13 maggio alle ore 18.
Interverranno il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Giovanni Girone, Gianmarco Jacobitti, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, Salvatore Abita, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico, il Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo ed il Vice Sindaco di Bari, Salvatore Tatarella.
“Far conoscere il valore di quello che mi piace definire il “tesoro” Torre Alemanna, in un contesto qual è quello della Settimana della Cultura, è motivo di orgoglio per l’intera Città di Cerignola. Un bene culturale non è patrimonio di pochi ma di tutti ed è dovere di un’Amministrazione, che ne è custode, far sì che ognuno possa sentire e fare propria la testimonianza artistico-architettonica di quello che è un paesaggio culturale unico nell’intero Mediterraneo”.
Torre Alemanna: la storia, il presente.
Il complesso monumentale, ubicato a circa 18 Km da Cerignola, lungo la strada che porta a Candela, è stato per secoli un’importante azienda agricola amministrata dai Cavalieri dell’Ordine religioso e militare di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme.
La ricca masseria si sviluppa intorno ad una torre quadrangolare trecentesca, alta 24 metri e con lati di 10 metri, che fu eretta inglobando il coro di una preesistente chiesa, di cui ancora oggi si conservano un interessantissimo ciclo pittorico, nonché quattro colonnine culminanti con capitelli a crochet gotici ed i costoloni lapidei che disegnano la volta a crociera sovrastante.
Trovare una torre medievale all’interno di una masseria è già di per sé abbastanza raro. Scoprire poi che questa torre conserva i resti di una chiesa gotica è sorprendente. La chiesa è riccamente affrescata, un ricco museo all’aperto, incontro di esperienze pittoriche di indubbio rilievo nel panorama storico artistico italiano.
Il toponimo “Torre Alemanna” appare solo nel 1334 in un documento, edito dal Codice Diplomatico Barlettano, in cui per delimitare i confini di una proprietà, si fa riferimento ad una “viam qua itur a turri da Alemagnis”.
L’aspetto attuale è frutto di numerosi interventi di trasformazione operati quasi ininterrottamente fino agli inizi del 1800. Nel corso del XVIII secolo si assiste al progressivo smembramento del patrimonio terriero, prima dato in fitto alle famiglie più ricche della Capitanata ed in seguito frazionato e venduto dai Borboni. Il declino del monumento lo si ebbe maggiormente verso la metà del secolo scorso; solo verso il finire degli anni ’70 inizia a manifestarsi una certa attenzione e preoccupazione per il vistoso degrado del complesso storico, tale da far apporre dalla Soprintendenza ai Beni A.A.A.S. di Puglia il vincolo ed il riconoscimento di importanza Monumentale. Nel 1984 il complesso viene concesso in uso al Comune di Cerignola
Le ceramiche
Durante le più recenti operazioni di scavo e di studio il complesso monumentale si è rivelato forse quale il più importante giacimento di ceramica rinascimentale e moderna della Puglia. Durante gli scavi archeologici è stata rinvenuta, all’interno di pozzi, cisterne e fosse, colme di detriti e rifiuti, una eccezionale quantità di ceramiche facilmente ricomponibili. Sono stati recuperati oltre 500 piatti e vasi di varie tipologie, tra cui una particolare “graffita policroma”, poco nota fino ad oggi, che ha preso il nome di ceramica “tipo Torre Alemanna”.
Le caratteristiche peculiari della ceramica graffita policroma sono:
Impasti molto depurati, a grana sottile e di colore rosato;
Lavorazione accurata e superfici ben lisciate;
Ingobbio bianco, a volte di notevole spessore;
Vetrina trasparente, a volte con leggera tendenza al giallo o al verde
Il materiale ceramico rinvenuto è cronologicamente databile tra il XV ed il XVI secolo.
Il graffito è realizzato a punta sottile, i colori utilizzati comprendono il verde ramina ed il giallo ferraccio nelle scodelle, nelle ciotole e nelle tazze biansate, mentre nei piatti si aggiunge il viola-manganese di tonalità spesso molto scure.
Insieme alla graffita policroma sono documentate produzioni locali che riguardano stoviglie acrome da tavola e da fuoco, ceramiche invetriate, con motivi a reticolo o ceramiche invetriate policrome.
Gli affreschi
Gli affreschi di Torre Alemanna esprimono una cultura da una parte filo-papale e dall’altra strettamente ed intimamente legate alla devozione ed alla religiosità francescana, espresse costantemente dalla dinastia regnante in Italia meridionale. Ciò non esclude, comunque, a priori, la committenza dei Cavalieri Teutonici o la convivenza delle due diverse componenti, poiché l’Ordine non sembra aver mai espresso una propria autonomia in campo figurativo, sia per ciò che riguarda i programmi iconografici, sia pert le scelte formali ed espressive. Il punto di contatto tra la temperie devozionale francescana e quella “crociata” di un ordine militare può comunque individuarsi nel tema centrale della passione di Cristo e del valore dell’esperienza diretta del pellegrinaggio in Terra Santa e relativo culto della Croce
(Simona Manacorda “Un ciclo pittorico medievale in Capitanata, Fg 1977”)
La VI Settimana della Cultura, organizzata dal Ministero per i Beni Culturali, che quest’anno si svolgerà dal 24 al 31 maggio, annovera tra le attività di rilievo organizzate in Puglia anche la mostra sul complesso teutonico di “Torre Alemanna” di Cerignola, un vero e proprio paesaggio culturale che, anche grazie ai progetti cofinanziati dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Quadro “Cultura 2000” è laboratorio di studio e ricerca scientifica sulla testimonianza della presenza e delle espressioni artistiche dei Cavalieri dell’Ordine religioso e militare di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme.
La mostra “Le ceramiche di Torre Alemanna” – Materiali per l’archeologia postmedievale in Puglia, sarà inaugurata a Bari, presso il Castello Svevo, il 13 maggio alle ore 18.
Interverranno il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari, Giovanni Girone, Gianmarco Jacobitti, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, Salvatore Abita, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico, il Sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo ed il Vice Sindaco di Bari, Salvatore Tatarella.
“Far conoscere il valore di quello che mi piace definire il “tesoro” Torre Alemanna, in un contesto qual è quello della Settimana della Cultura, è motivo di orgoglio per l’intera Città di Cerignola. Un bene culturale non è patrimonio di pochi ma di tutti ed è dovere di un’Amministrazione, che ne è custode, far sì che ognuno possa sentire e fare propria la testimonianza artistico-architettonica di quello che è un paesaggio culturale unico nell’intero Mediterraneo”.
Torre Alemanna: la storia, il presente.
Il complesso monumentale, ubicato a circa 18 Km da Cerignola, lungo la strada che porta a Candela, è stato per secoli un’importante azienda agricola amministrata dai Cavalieri dell’Ordine religioso e militare di Santa Maria dei Teutonici in Gerusalemme.
La ricca masseria si sviluppa intorno ad una torre quadrangolare trecentesca, alta 24 metri e con lati di 10 metri, che fu eretta inglobando il coro di una preesistente chiesa, di cui ancora oggi si conservano un interessantissimo ciclo pittorico, nonché quattro colonnine culminanti con capitelli a crochet gotici ed i costoloni lapidei che disegnano la volta a crociera sovrastante.
Trovare una torre medievale all’interno di una masseria è già di per sé abbastanza raro. Scoprire poi che questa torre conserva i resti di una chiesa gotica è sorprendente. La chiesa è riccamente affrescata, un ricco museo all’aperto, incontro di esperienze pittoriche di indubbio rilievo nel panorama storico artistico italiano.
Il toponimo “Torre Alemanna” appare solo nel 1334 in un documento, edito dal Codice Diplomatico Barlettano, in cui per delimitare i confini di una proprietà, si fa riferimento ad una “viam qua itur a turri da Alemagnis”.
L’aspetto attuale è frutto di numerosi interventi di trasformazione operati quasi ininterrottamente fino agli inizi del 1800. Nel corso del XVIII secolo si assiste al progressivo smembramento del patrimonio terriero, prima dato in fitto alle famiglie più ricche della Capitanata ed in seguito frazionato e venduto dai Borboni. Il declino del monumento lo si ebbe maggiormente verso la metà del secolo scorso; solo verso il finire degli anni ’70 inizia a manifestarsi una certa attenzione e preoccupazione per il vistoso degrado del complesso storico, tale da far apporre dalla Soprintendenza ai Beni A.A.A.S. di Puglia il vincolo ed il riconoscimento di importanza Monumentale. Nel 1984 il complesso viene concesso in uso al Comune di Cerignola
Le ceramiche
Durante le più recenti operazioni di scavo e di studio il complesso monumentale si è rivelato forse quale il più importante giacimento di ceramica rinascimentale e moderna della Puglia. Durante gli scavi archeologici è stata rinvenuta, all’interno di pozzi, cisterne e fosse, colme di detriti e rifiuti, una eccezionale quantità di ceramiche facilmente ricomponibili. Sono stati recuperati oltre 500 piatti e vasi di varie tipologie, tra cui una particolare “graffita policroma”, poco nota fino ad oggi, che ha preso il nome di ceramica “tipo Torre Alemanna”.
Le caratteristiche peculiari della ceramica graffita policroma sono:
Impasti molto depurati, a grana sottile e di colore rosato;
Lavorazione accurata e superfici ben lisciate;
Ingobbio bianco, a volte di notevole spessore;
Vetrina trasparente, a volte con leggera tendenza al giallo o al verde
Il materiale ceramico rinvenuto è cronologicamente databile tra il XV ed il XVI secolo.
Il graffito è realizzato a punta sottile, i colori utilizzati comprendono il verde ramina ed il giallo ferraccio nelle scodelle, nelle ciotole e nelle tazze biansate, mentre nei piatti si aggiunge il viola-manganese di tonalità spesso molto scure.
Insieme alla graffita policroma sono documentate produzioni locali che riguardano stoviglie acrome da tavola e da fuoco, ceramiche invetriate, con motivi a reticolo o ceramiche invetriate policrome.
Gli affreschi
Gli affreschi di Torre Alemanna esprimono una cultura da una parte filo-papale e dall’altra strettamente ed intimamente legate alla devozione ed alla religiosità francescana, espresse costantemente dalla dinastia regnante in Italia meridionale. Ciò non esclude, comunque, a priori, la committenza dei Cavalieri Teutonici o la convivenza delle due diverse componenti, poiché l’Ordine non sembra aver mai espresso una propria autonomia in campo figurativo, sia per ciò che riguarda i programmi iconografici, sia pert le scelte formali ed espressive. Il punto di contatto tra la temperie devozionale francescana e quella “crociata” di un ordine militare può comunque individuarsi nel tema centrale della passione di Cristo e del valore dell’esperienza diretta del pellegrinaggio in Terra Santa e relativo culto della Croce
(Simona Manacorda “Un ciclo pittorico medievale in Capitanata, Fg 1977”)
13
maggio 2004
Le ceramiche di Torre Alemanna. Materiali per l’archeologia postmedievale in Puglia
Dal 13 maggio al 30 giugno 2004
arte antica
Location
CASTELLO SVEVO
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Bari, Piazza Federico II Di Svevia, 2, (Bari)
Biglietti
biglietto di 2 euro per accedere al Castello Svevo
Orario di apertura
9-19, escluso il mercoledì
Vernissage
13 Maggio 2004, ore 18