Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ross Rudel
Le sculture di Ross Rudel (Billings, Montana, 1960) danno vita a “figure” che credevamo per sempre celate nelle pieghe del tempo, impossibili a scorgersi per il loro appartenere ad altri mondi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le sculture di Ross Rudel (Billings, Montana, 1960) danno vita a "figure" che credevamo per sempre celate nelle pieghe del tempo, impossibili a scorgersi per il loro appartenere ad altri mondi: esse sbocciano per miracolo dalla sua mano, che ha cercato rabdomanticamente in mezzo agli scarti del quotidiano, anzi, in mezzo agli scarti della coscienza, quanto sembrava indefinibile e inaccostabile. Ha messo in piedi una cosmogonia dimessa, che sta tra l'antica materia (il legno, con i suoi nodi, i suoi anelli secolari, i suoi esili tralci) e una profezia di forma che si conclude (e rinchiude) dentro la materia stessa. E' come se l'artista americano coltivasse in vitro delle serrate anatomie di organismi inespressi, incerti tra una parvenza di materiali biologici e un ideale di fulminei universi che vanno dal gigantesco (almeno potenziale) al minimissimo: una ambiguità spalancata, un desiderio di stringere ricordi di cose che devono ancora chiarirsi, emanciparsi di fronte allo sguardo.
Reperti e volumi lavorati fino alla rastremazione; tumescenze elementari, rudi, prime e politezze che sanno di totem e trofei erotici. Il tutto trattato con resine o patine dai cromatismi essenziali, ma anche con merletti e spaghi, quasi a voler suscitare una costante deviazione del "senso", una collisione incessante dei
codici visivi (del letterale e del simbolico, del realistico e del mitologico, del sacro e del profano, del puro e dell'impuro). Per Rudel possono valere le parole di Hans Harp e cioè che "l'arte è un frutto che cresce nell'uomo, come un frutto su una pianta o il bambino nel ventre della madre". Anche la sua opera infatti è basata su un'idea di metamorfosi, di sviluppo, di espansione, ma pure su quella di internamento, di discesa verso una forza nascosta, di uno sprofondo verso una pulsione interiore: è indizio paradossale di una incessante coniunctio oppositorum, di un pensare le cose mai ferme e mai esaurite, mai "bloccate in immagine" una volta per tutte, ma sempre passibili di nuove, mutue traslazioni e di nuove, scambievoli avventure.
Ross Rudel nasce a Billings, Montana, nel 1960. Vive e lavora a Los Angeles.
PRINCIPALI MOSTRE RECENTI:
1998 Jack Shainman Gallery, New York
1999 Angles Gallery, Santa Monica
Morbida quiete e la notte , Studio La Città, Verona
2000 Panza - The Legacy of a Collector , MOCA, Los Angeles
2002 La percezione dello spazio , Palazzo della Gran Guardia, Verona
Le stanze dell'arte , MART, Rovereto
2003 Jack Shainman Gallery, New York
Angles Gallery, Los Angeles
2004 Studio la Città, (con catalogo, testo di Luigi Meneghelli)
Reperti e volumi lavorati fino alla rastremazione; tumescenze elementari, rudi, prime e politezze che sanno di totem e trofei erotici. Il tutto trattato con resine o patine dai cromatismi essenziali, ma anche con merletti e spaghi, quasi a voler suscitare una costante deviazione del "senso", una collisione incessante dei
codici visivi (del letterale e del simbolico, del realistico e del mitologico, del sacro e del profano, del puro e dell'impuro). Per Rudel possono valere le parole di Hans Harp e cioè che "l'arte è un frutto che cresce nell'uomo, come un frutto su una pianta o il bambino nel ventre della madre". Anche la sua opera infatti è basata su un'idea di metamorfosi, di sviluppo, di espansione, ma pure su quella di internamento, di discesa verso una forza nascosta, di uno sprofondo verso una pulsione interiore: è indizio paradossale di una incessante coniunctio oppositorum, di un pensare le cose mai ferme e mai esaurite, mai "bloccate in immagine" una volta per tutte, ma sempre passibili di nuove, mutue traslazioni e di nuove, scambievoli avventure.
Ross Rudel nasce a Billings, Montana, nel 1960. Vive e lavora a Los Angeles.
PRINCIPALI MOSTRE RECENTI:
1998 Jack Shainman Gallery, New York
1999 Angles Gallery, Santa Monica
Morbida quiete e la notte , Studio La Città, Verona
2000 Panza - The Legacy of a Collector , MOCA, Los Angeles
2002 La percezione dello spazio , Palazzo della Gran Guardia, Verona
Le stanze dell'arte , MART, Rovereto
2003 Jack Shainman Gallery, New York
Angles Gallery, Los Angeles
2004 Studio la Città, (con catalogo, testo di Luigi Meneghelli)
15
maggio 2004
Ross Rudel
Dal 15 maggio al 20 giugno 2004
arte contemporanea
Location
STUDIO LA CITTA’
Verona, Lungadige Galtarossa, 21, (Verona)
Verona, Lungadige Galtarossa, 21, (Verona)
Orario di apertura
LA MATTINA DALLE 9 ALLE 13 IL POMERIGGIO DALLE 15.30
ALLE 19.30 ESCLUSO IL LUNEDì POMERIGGIO E LA DOMENICA
Vernissage
15 Maggio 2004, dalle 11.30 alle 19.30