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Matilde Porcile Pezzoni
Motivazione, filo conduttore ed essenza stessa della pittura di Matilde Porcile Pezzoni è l’amore per la propria città, che la porta ad interpretare la sua Genova di volta in volta assorta nella propria solarità, avvolta in un’atmosfera onirica
Comunicato stampa
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Dopo i secoli del trionfo, il settecento delle vaste vedute estatiche e l’ottocento della ricezione positivista dei colori, la pittura del paesaggio è relegata a contenuti più intimisti da un novecento affollato di “ismi”. Oggi il pittore di paesaggio si pone in un rapporto affettivo con il proprio ambiente, cosciente di essere uno spettatore privilegiato, conoscitore profondo delle sue atmosfere particolari, ma al tempo stesso testimone di un mondo che si trasforma troppo rapidamente e minaccia le fonti stesse della memoria.
Motivazione, filo conduttore ed essenza stessa della pittura di Matilde Porcile Pezzoni è l’amore per la propria città, che la porta ad interpretare la sua Genova di volta in volta assorta nella propria solarità, avvolta in un’atmosfera onirica, in perenne movimento atmosferico tra gli aquerelli umidi dello scirocco e i colori limpidi della tramontana. E’ un’elaborazione alimentata dalla quotidiana percezione della città reale, dei suoi umori nascosti recepiti e filtrati da una acuta e delicata sensibilità e restituiti da una pittura leggera ed essenziale. Nei panorami più estesi la fitta descrizione dei palazzi e dei tetti è realizzata da macchie di colore trasparente che sostengono un sottile crinale di equilibrio tra astrazione delle forme e concreta identità dei profili. In alcuni scorci come una veduta spalancata sul porto si condensano e si rifrangono tutti i colori delle Ligurie di Merello, in altri come “i resti del ponte di S. Agata” si raggiungono sintesi di grande vigore ed essenzialità.
Ma l’artista è costretta suo malgrado a registrare anche i cambiamenti negativi. Gli scorci amati sin dall’infanzia, che hanno costruito le solide impalcature della memoria e creato percorsi mentali struggenti sono ormai compromessi e le immagini di Genova diventano violente, i colori virano verso lividi blu-viola e la rappresentazione dello spazio si fa muro opprimente. I mostri urbani hanno contorni di geometrie schizzate ed allontananti o sono avvolti da rozzi impacchettamenti che li sottraggono alla percezione cosciente in una sorta di dolente tentativo di restauro.
Motivazione, filo conduttore ed essenza stessa della pittura di Matilde Porcile Pezzoni è l’amore per la propria città, che la porta ad interpretare la sua Genova di volta in volta assorta nella propria solarità, avvolta in un’atmosfera onirica, in perenne movimento atmosferico tra gli aquerelli umidi dello scirocco e i colori limpidi della tramontana. E’ un’elaborazione alimentata dalla quotidiana percezione della città reale, dei suoi umori nascosti recepiti e filtrati da una acuta e delicata sensibilità e restituiti da una pittura leggera ed essenziale. Nei panorami più estesi la fitta descrizione dei palazzi e dei tetti è realizzata da macchie di colore trasparente che sostengono un sottile crinale di equilibrio tra astrazione delle forme e concreta identità dei profili. In alcuni scorci come una veduta spalancata sul porto si condensano e si rifrangono tutti i colori delle Ligurie di Merello, in altri come “i resti del ponte di S. Agata” si raggiungono sintesi di grande vigore ed essenzialità.
Ma l’artista è costretta suo malgrado a registrare anche i cambiamenti negativi. Gli scorci amati sin dall’infanzia, che hanno costruito le solide impalcature della memoria e creato percorsi mentali struggenti sono ormai compromessi e le immagini di Genova diventano violente, i colori virano verso lividi blu-viola e la rappresentazione dello spazio si fa muro opprimente. I mostri urbani hanno contorni di geometrie schizzate ed allontananti o sono avvolti da rozzi impacchettamenti che li sottraggono alla percezione cosciente in una sorta di dolente tentativo di restauro.
08
maggio 2004
Matilde Porcile Pezzoni
Dall'otto al 26 maggio 2004
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00 / chiuso sabato e festivo
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 17.00