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Racconti Sculto-rei / La scultura = dia logo sociale
Al fine di rendere ancora più avvicinabili le opere, si è pensato di esporle nei cortili, sui sagrati, nelle vetrine del centro storico di Chieri, che sono diventate ormai vetrine d’arte, dove mensilmente vetrinisti di professione cercano di rendere il più possibile appariscenti i prodotti commerciali, spesso attraverso l’inserimento di opere o oggetti d’arte.
Comunicato stampa
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La scultura = dialogo sociale
L’arte scende in piazza, l’arte diventa accessibile a tutti. L’esperienza positiva dell’anno scorso, quando decidemmo insieme all’Associazione Il Camaleonte di abbinare all’omonimo concorso letterario una mostra espositiva con alcuni dei principali scultori della zona (Luisa Valentini, Mario Molinari, Silvio Vigliaturo, Giovanni Borgarello), nella prestigiosa sede di Palazzo Opesso, ha contribuito a rinnovare l’entusiasmo per questa particolare iniziativa. Allora il titolo della mostra nacque da una suggestione: rintracciare degli artisti che attraverso le loro opere esprimessero dei concetti, o meglio dei racconti scultorei che, come etimologicamente riferisce il termine, manifestano quel culto assiduo, passionale della materia (res-rei), che hanno specialmente gli scultori. Un connubio quasi viscerale, appunto, quello tra la materia e lo scultore, perennemente teso alla ricerca del blocco, dell’intaglio migliore che concretizzi il più vicino possibile alla perfezione l’idea di partenza, il bozzetto. Anche quest’anno, l’esposizione comprenderà opere di scultori conosciuti a livello nazionale ed internazionale e giovani scultori, che utilizzano materiali diversi per dar forma alle loro sculture dall’attitudine narrativa. Un’attitudine che evidenzia la difficoltà della comunicazione nella società moderna, più volte soffocata, ingabbiata nelle maglie dell’indifferenza e della mancanza di dialogo. «Ognuno nella sua prigione» scriveva, in un verso di The Waste Land, lo scrittore inglese modernista T.S. Eliot, denunciando la desertificazione dei rapporti interpersonali, un individualismo cieco, assoluto e disarmante. Ecco perché ho deciso di sottotitolare la mostra facendo emergere quel connubio che esiste tra la scultura e il dialogo: ogni scultura dovrebbe racchiudere in sé quest’esigenza di comunicazione, manifestando il proprio carico espressivo ed emotivo soprattutto quando viene collocata in una piazza, davanti ad una sede istituzionale o commerciale, rendendosi così visibile a molti.
Al fine di rendere ancora più avvicinabili le opere, si è pensato di esporle nei cortili, sui sagrati, nelle vetrine del centro storico di Chieri, che sono diventate ormai vetrine d’arte, dove mensilmente vetrinisti di professione cercano di rendere il più possibile appariscenti i prodotti commerciali, spesso attraverso l’inserimento di opere o oggetti d’arte. La mostra avrà quindi una doppia ubicazione, una esterna e una interna. Quella esterna, nei cortili e nei sagrati delle chiese del centro storico cittadino - sagrato delle chiese San Bernardino e San Filippo, ingresso Palazzo Municipale, cortili di Palazzo Bruni, Spazio Arte Vergnano, vicolo Tre Re, Via Vittorio Emanuele II, 58 -, dove saranno collocate le sculture di maggiori dimensioni di Mario Molinari, Kyoji Nagatani, Silvio Vigliaturo, Gioachino Chiesa, Giovanni Borgarello, Enzo Bersezio, Elena Mutinelli, Roberto Cambi, Angelo Brugnera e Carlo D’Oria. Quella interna, nelle vetrine di alcuni tra più rappresentativi esercizi commerciali di via Palazzo di Città e via Vittorio Emanuele II - Formica, Infernot della Torre, Capra, Ceppi, Ottico Rubini, Allora Arredamenti, Basiglio, Sisley, O12 Benetton -, dove saranno esposte le opere di minori dimensioni di Simona Bocchi, Paola Foppiani, Vito Battista, oltre che di Mario Molinari, Silvio Vigliaturo, Giovanni Borgarello, Gioachino Chiesa, Roberto Cambi, Angelo Brugnera ed Elena Mulinelli.
Valerio Vigliaturo
L’arte scende in piazza, l’arte diventa accessibile a tutti. L’esperienza positiva dell’anno scorso, quando decidemmo insieme all’Associazione Il Camaleonte di abbinare all’omonimo concorso letterario una mostra espositiva con alcuni dei principali scultori della zona (Luisa Valentini, Mario Molinari, Silvio Vigliaturo, Giovanni Borgarello), nella prestigiosa sede di Palazzo Opesso, ha contribuito a rinnovare l’entusiasmo per questa particolare iniziativa. Allora il titolo della mostra nacque da una suggestione: rintracciare degli artisti che attraverso le loro opere esprimessero dei concetti, o meglio dei racconti scultorei che, come etimologicamente riferisce il termine, manifestano quel culto assiduo, passionale della materia (res-rei), che hanno specialmente gli scultori. Un connubio quasi viscerale, appunto, quello tra la materia e lo scultore, perennemente teso alla ricerca del blocco, dell’intaglio migliore che concretizzi il più vicino possibile alla perfezione l’idea di partenza, il bozzetto. Anche quest’anno, l’esposizione comprenderà opere di scultori conosciuti a livello nazionale ed internazionale e giovani scultori, che utilizzano materiali diversi per dar forma alle loro sculture dall’attitudine narrativa. Un’attitudine che evidenzia la difficoltà della comunicazione nella società moderna, più volte soffocata, ingabbiata nelle maglie dell’indifferenza e della mancanza di dialogo. «Ognuno nella sua prigione» scriveva, in un verso di The Waste Land, lo scrittore inglese modernista T.S. Eliot, denunciando la desertificazione dei rapporti interpersonali, un individualismo cieco, assoluto e disarmante. Ecco perché ho deciso di sottotitolare la mostra facendo emergere quel connubio che esiste tra la scultura e il dialogo: ogni scultura dovrebbe racchiudere in sé quest’esigenza di comunicazione, manifestando il proprio carico espressivo ed emotivo soprattutto quando viene collocata in una piazza, davanti ad una sede istituzionale o commerciale, rendendosi così visibile a molti.
Al fine di rendere ancora più avvicinabili le opere, si è pensato di esporle nei cortili, sui sagrati, nelle vetrine del centro storico di Chieri, che sono diventate ormai vetrine d’arte, dove mensilmente vetrinisti di professione cercano di rendere il più possibile appariscenti i prodotti commerciali, spesso attraverso l’inserimento di opere o oggetti d’arte. La mostra avrà quindi una doppia ubicazione, una esterna e una interna. Quella esterna, nei cortili e nei sagrati delle chiese del centro storico cittadino - sagrato delle chiese San Bernardino e San Filippo, ingresso Palazzo Municipale, cortili di Palazzo Bruni, Spazio Arte Vergnano, vicolo Tre Re, Via Vittorio Emanuele II, 58 -, dove saranno collocate le sculture di maggiori dimensioni di Mario Molinari, Kyoji Nagatani, Silvio Vigliaturo, Gioachino Chiesa, Giovanni Borgarello, Enzo Bersezio, Elena Mutinelli, Roberto Cambi, Angelo Brugnera e Carlo D’Oria. Quella interna, nelle vetrine di alcuni tra più rappresentativi esercizi commerciali di via Palazzo di Città e via Vittorio Emanuele II - Formica, Infernot della Torre, Capra, Ceppi, Ottico Rubini, Allora Arredamenti, Basiglio, Sisley, O12 Benetton -, dove saranno esposte le opere di minori dimensioni di Simona Bocchi, Paola Foppiani, Vito Battista, oltre che di Mario Molinari, Silvio Vigliaturo, Giovanni Borgarello, Gioachino Chiesa, Roberto Cambi, Angelo Brugnera ed Elena Mulinelli.
Valerio Vigliaturo
08
maggio 2004
Racconti Sculto-rei / La scultura = dia logo sociale
Dall'otto maggio al 04 luglio 2004
arte contemporanea
Location
CENTRO STORICO
Chieri, (Torino)
Chieri, (Torino)
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 18.00, Palazzo Municipale, via Palazzo di Città 10. Seguirà un rinfresco con prodotti tipici del chierese