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Sulle orme dei Santi
Sulle orme dei Santi, la nuova mostra dei Beni Culturali Cappuccini, è un
viaggio nella storia di uno dei mezzi di comunicazione visiva più diffuso
al mondo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L¹immaginetta sacra devozionale, più conosciuta come santino nasce,
infatti, alla fine del Cinquecento e tuttora è ancora diffusissima. Pur
realizzata secondo le più moderne tecniche di riproduzione e stampa,
anche con l¹aggiunta di speciali plastificazioni, supporti, ologrammi e
piccoli sistemi che la impreziosiscono, ha mantenuto l¹impressione di
continua o ciclica ripetitività. E, proprio in questa immutabilità, sta
l¹essenza stessa del santino. La particolarità del fragile supporto
dell¹immagine, la carta (e in alcuni casi la pergamena), che può avere
durata assai limitata, specie se maneggiata spesso, e soprattutto la sua
destinazione devozionale hanno dato origine all¹uso di ripetere in
maniera quasi identica l¹immagine, come se questa non si possa rinnovare,
ma si debba trasferire da un vecchio santino a uno nuovo, ripetendo tale
operazione all¹infinito. In questo modo, se alla piccola immagine sacra
venivano attribuiti anche poteri taumaturgici, essi non si sarebbero
persi con la distruzione del fragile foglietto, ma si sarebbero mantenuti
nella sua esatta riproduzione. Per questa ragione la continua ripetizione
non va intesa banalmente quale semplice riproduzione di una certa
iconografia, ma acquista un significato molto più profondo: nella
ripetizione sempre identica sta il valore originario di intercessione, di
invito alla preghiera o di memoria, attribuito all¹immagine. È l¹oggetto
stesso del santino che diviene veicolo di altro, molto più di un dipinto,
di una miniatura, di una statua, e da qui deriva la necessaria
semplificazione e poi quasi codificazione dell¹immagine.
D¹altra parte, da sempre, l¹immagine ha avuto un ruolo fondamentale nella
dottrina della chiesa: è ornamento, insegnamento e stimolo dei sentimenti
della fede. E, proprio per queste sue ultime due prerogative il santino,
immagine pura e semplice, riveste un ruolo fondamentale nella
comunicazione della Chiesa con in fedeli. L¹immediatezza delle immagini
permette, infatti, di raggiungere senza possibilità di interpretazioni le
persone più semplici e spesso ignoranti. Quasi strumento di marketing, il
santino, con la sua iconografia semplice e spesso carica di simboli
³locali², poteva promuovere la devozione di una Santo a scapito di un
altro ma poteva anche diventare il veicolo per comunicare delle mutazioni
nella politica delle gerarchie ecclesiastiche.
Sulle orme dei Santi, attraverso l¹esposizione di rari esemplari del Œ600
per arrivare ai particolarissimi canivet e alle prime cromolitografie,
racconterà l¹evoluzione dell¹oggetto santino ma, soprattutto, cercherà di
capire se si può parlare di Arte e di che Arte. Le immagini in mostra,
tra l¹altro permetteranno di scoprire le differenze tra l¹arte sacra e
l¹arte popolare sacra. I linguaggi di comunicazione, l¹utenza, come si
direbbe oggi, ossia la committenza o il fruitore, saranno le chiavi di
lettura per individuare le motivazioni della grande diversità tra le
opere esposte e certi esempi di arte sacra. Nell¹immaginetta, per
esempio, non ci si perde nel presentare simboli aggiuntivi da leggere in
senso iconologico, così come è relativamente importante che sia stato, o
non sia stato, un artista rinomato a realizzare l¹immagine da
moltiplicare in più copie, o che per quella realizzazione l¹autore abbia
preso come esempio altre opere di artisti importanti.
Sulle orme dei Santi, la nuova mostra dei Beni Culturali Cappuccini, è
stata realizzata dopo un¹accurata selezione tra le migliaia di
immaginette conservate presso l¹Archivio dei Beni Culturali Cappuccini di
Milano. La scelta delle immagini da esporre è stata guidata da un legame
affettivo con figure di santi di ambito francescano cappuccino. Una
localizzazione che permette di raccontare come l¹iconografia di certi
santi si sia evoluta e come la storia e il rapporto con i luoghi della
loro vita abbiano contribuito a creare una specifica iconografia.
Sulle orme dei Santi, in un allestimento essenziale propone circa 200
immaginette raccolte in una serie di sezioni monografiche (S. Francesco,
Gesù, Maria, gli Angeli, I Santi e i Beati Cappuccini) che permettono di
confrontare tra loro medesimi soggetti realizzati però in modi e tempi
diversi. Uno spazio, intitolato i Santi di pizzo permette invece di
scoprire i canivet, ovvero le immaginette ottenute ritagliando e forando
la carta in modo da ottenere dei disegni di forma generalmente geometrica
o floreale che fungono da cornice all¹immagine incollata al centro. Altre
sezioni permetteranno di confrontare tra loro il lavoro di editori
specializzati nella produzione di immaginette.
Tra i pezzi in mostra, vanno inoltre segnalati pregevoli esemplari di
immaginette su pergamena degli inizi del Œ600 provenienti da tutta Europa
infatti, alla fine del Cinquecento e tuttora è ancora diffusissima. Pur
realizzata secondo le più moderne tecniche di riproduzione e stampa,
anche con l¹aggiunta di speciali plastificazioni, supporti, ologrammi e
piccoli sistemi che la impreziosiscono, ha mantenuto l¹impressione di
continua o ciclica ripetitività. E, proprio in questa immutabilità, sta
l¹essenza stessa del santino. La particolarità del fragile supporto
dell¹immagine, la carta (e in alcuni casi la pergamena), che può avere
durata assai limitata, specie se maneggiata spesso, e soprattutto la sua
destinazione devozionale hanno dato origine all¹uso di ripetere in
maniera quasi identica l¹immagine, come se questa non si possa rinnovare,
ma si debba trasferire da un vecchio santino a uno nuovo, ripetendo tale
operazione all¹infinito. In questo modo, se alla piccola immagine sacra
venivano attribuiti anche poteri taumaturgici, essi non si sarebbero
persi con la distruzione del fragile foglietto, ma si sarebbero mantenuti
nella sua esatta riproduzione. Per questa ragione la continua ripetizione
non va intesa banalmente quale semplice riproduzione di una certa
iconografia, ma acquista un significato molto più profondo: nella
ripetizione sempre identica sta il valore originario di intercessione, di
invito alla preghiera o di memoria, attribuito all¹immagine. È l¹oggetto
stesso del santino che diviene veicolo di altro, molto più di un dipinto,
di una miniatura, di una statua, e da qui deriva la necessaria
semplificazione e poi quasi codificazione dell¹immagine.
D¹altra parte, da sempre, l¹immagine ha avuto un ruolo fondamentale nella
dottrina della chiesa: è ornamento, insegnamento e stimolo dei sentimenti
della fede. E, proprio per queste sue ultime due prerogative il santino,
immagine pura e semplice, riveste un ruolo fondamentale nella
comunicazione della Chiesa con in fedeli. L¹immediatezza delle immagini
permette, infatti, di raggiungere senza possibilità di interpretazioni le
persone più semplici e spesso ignoranti. Quasi strumento di marketing, il
santino, con la sua iconografia semplice e spesso carica di simboli
³locali², poteva promuovere la devozione di una Santo a scapito di un
altro ma poteva anche diventare il veicolo per comunicare delle mutazioni
nella politica delle gerarchie ecclesiastiche.
Sulle orme dei Santi, attraverso l¹esposizione di rari esemplari del Œ600
per arrivare ai particolarissimi canivet e alle prime cromolitografie,
racconterà l¹evoluzione dell¹oggetto santino ma, soprattutto, cercherà di
capire se si può parlare di Arte e di che Arte. Le immagini in mostra,
tra l¹altro permetteranno di scoprire le differenze tra l¹arte sacra e
l¹arte popolare sacra. I linguaggi di comunicazione, l¹utenza, come si
direbbe oggi, ossia la committenza o il fruitore, saranno le chiavi di
lettura per individuare le motivazioni della grande diversità tra le
opere esposte e certi esempi di arte sacra. Nell¹immaginetta, per
esempio, non ci si perde nel presentare simboli aggiuntivi da leggere in
senso iconologico, così come è relativamente importante che sia stato, o
non sia stato, un artista rinomato a realizzare l¹immagine da
moltiplicare in più copie, o che per quella realizzazione l¹autore abbia
preso come esempio altre opere di artisti importanti.
Sulle orme dei Santi, la nuova mostra dei Beni Culturali Cappuccini, è
stata realizzata dopo un¹accurata selezione tra le migliaia di
immaginette conservate presso l¹Archivio dei Beni Culturali Cappuccini di
Milano. La scelta delle immagini da esporre è stata guidata da un legame
affettivo con figure di santi di ambito francescano cappuccino. Una
localizzazione che permette di raccontare come l¹iconografia di certi
santi si sia evoluta e come la storia e il rapporto con i luoghi della
loro vita abbiano contribuito a creare una specifica iconografia.
Sulle orme dei Santi, in un allestimento essenziale propone circa 200
immaginette raccolte in una serie di sezioni monografiche (S. Francesco,
Gesù, Maria, gli Angeli, I Santi e i Beati Cappuccini) che permettono di
confrontare tra loro medesimi soggetti realizzati però in modi e tempi
diversi. Uno spazio, intitolato i Santi di pizzo permette invece di
scoprire i canivet, ovvero le immaginette ottenute ritagliando e forando
la carta in modo da ottenere dei disegni di forma generalmente geometrica
o floreale che fungono da cornice all¹immagine incollata al centro. Altre
sezioni permetteranno di confrontare tra loro il lavoro di editori
specializzati nella produzione di immaginette.
Tra i pezzi in mostra, vanno inoltre segnalati pregevoli esemplari di
immaginette su pergamena degli inizi del Œ600 provenienti da tutta Europa
06
maggio 2004
Sulle orme dei Santi
Dal 06 maggio al 25 luglio 2004
arte antica
Location
MUSEO BENI CULTURALI CAPPUCCINI
Milano, Via Antonio Kramer, 5, (Milano)
Milano, Via Antonio Kramer, 5, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a domenica 14,30-18,30 € giovedì 10-18,30. chiuso lunedì e 2 giugno 2004