Cosa succede se invece di portare l’arte nella casa
cominciamo a pensare alla casa come parte integrata
nell’esposizione dell’arte?

Tre ragazze romane, senza soffermarsi troppo
sull’approfondimento trendy-cultural della questione,
seguendo piuttosto il loro entusiasmo creativo si sono
cimentate nella realizzazione di questo ribaltamento
logistico…

Gli spazi casalinghi prendono vita, i mobili
solitamente statici accostano la loro funzionalità ad
un’impronta estetica che li rende impertinenti; sembra
quasi che da tridimensionali diventino bidimensionali
e poi di nuovo attraverso la terza per raggiungerne
una quarta dimensione, quella della percezione
dell’oggetto, variando continuamente secondo la messa
a fuoco dell’occhio che le guarda, disorientato perché
abituato a considerare il mobile per il suo ingombro o
per la sua funzione o per la sua ikeaestetica già
assimilata.