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Max Nota – Fuori Controllo
La ricerca ossessiva della narrazione nell’immagine non ci aiuta di certo a visualizzare quello che c’è oltre la realtà formale del quadro.
Comunicato stampa
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“La ricerca ossessiva della narrazione nell’immagine non ci aiuta di certo a visualizzare quello che c’è oltre la realtà formale del quadro.
Per questo, immergendosi nelle opere di Massimo Nota, è banale e scontato ravvisarvi soltanto le numerose citazioni storico artistiche, nonché grafiche, della pittura che lo ha preceduto: Basquiat, Haring o Baselitz, solo per citarne alcuni.
L’aspetto più esilarante è la complessità e la volontà di presentare all’intelligenza dello spettatore la difficoltà che si ha di solito nel guardare oltre. Colori spiazzanti, corpi frantumati e gesti inconsulti suscitano lacerazioni nella percezione e sgomento nel tentativo di ‘capire’.
Nessuna consolazione, nessuna provocazione, solo frammenti. I brandelli dell’umanità ancora rappresentabile, del quotidiano e dell’onirico sono offerti senza seguire nessuna logica progettuale. Per rafforzare tale concetto la carta da pacchi di supporto è ripiegata ogni volta che un frammento prende forma, abbandonata e ripresa soltanto quando si è dimenticato. Come se l’artista aspettasse l’oblio per poter permettere alla propria pittura di rinascere ogni volta in qualcosa di diverso. Elementi di coesione diventano la casualità e il caos, sentimenti che ci vengono gettati addosso con la speranza di provocare in ciascuno di noi un pensiero originale, proprio, suggerito dalla continua tensione a cui l’immaginazione è costretta trovandosi davanti qualcosa di faticoso da accettare. Sembra essere questa l’unica chance che ci rimane per non rimanere schiacciati o veicolati dal pressappochismo e dalla facilità tipici del nostro tempo.”
Luna Gubinelli
Massimo Nota è nato e vive a Roma. Diplomatosi come illustratore all’Istituto Europeo di Design, ha collaborato con varie testate, tra cui Satirycon (Repubblica), Smemoranda, Nessuno tocchi Caino, Avvenimenti. Ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali ed internazionali di illustrazione e animazione.
Ha tratto grande insegnamento dal lavoro del pittore albanese Lin Delija (1926-1994), e confessa di aver subito l’influenza di W.S. Burroughs, Keith Haring e J.M. Basquiat per l’innegabile voglia di sperimentare, Picasso e gli Espressionisti per la tendenza alla deformazione mentale che si ravvisa nel segno pittorico e Peter Greenaway per le atmosfere evocative ed ipnotiche.
Le sue micro-animazioni in flash, inoltre, rispondono ad un’esigenza di comunicare la propria personale denuncia in modo a volte ironico a volte impietoso, nei confronti di un
sistema in cui non si riconosce.
Per questo, immergendosi nelle opere di Massimo Nota, è banale e scontato ravvisarvi soltanto le numerose citazioni storico artistiche, nonché grafiche, della pittura che lo ha preceduto: Basquiat, Haring o Baselitz, solo per citarne alcuni.
L’aspetto più esilarante è la complessità e la volontà di presentare all’intelligenza dello spettatore la difficoltà che si ha di solito nel guardare oltre. Colori spiazzanti, corpi frantumati e gesti inconsulti suscitano lacerazioni nella percezione e sgomento nel tentativo di ‘capire’.
Nessuna consolazione, nessuna provocazione, solo frammenti. I brandelli dell’umanità ancora rappresentabile, del quotidiano e dell’onirico sono offerti senza seguire nessuna logica progettuale. Per rafforzare tale concetto la carta da pacchi di supporto è ripiegata ogni volta che un frammento prende forma, abbandonata e ripresa soltanto quando si è dimenticato. Come se l’artista aspettasse l’oblio per poter permettere alla propria pittura di rinascere ogni volta in qualcosa di diverso. Elementi di coesione diventano la casualità e il caos, sentimenti che ci vengono gettati addosso con la speranza di provocare in ciascuno di noi un pensiero originale, proprio, suggerito dalla continua tensione a cui l’immaginazione è costretta trovandosi davanti qualcosa di faticoso da accettare. Sembra essere questa l’unica chance che ci rimane per non rimanere schiacciati o veicolati dal pressappochismo e dalla facilità tipici del nostro tempo.”
Luna Gubinelli
Massimo Nota è nato e vive a Roma. Diplomatosi come illustratore all’Istituto Europeo di Design, ha collaborato con varie testate, tra cui Satirycon (Repubblica), Smemoranda, Nessuno tocchi Caino, Avvenimenti. Ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali ed internazionali di illustrazione e animazione.
Ha tratto grande insegnamento dal lavoro del pittore albanese Lin Delija (1926-1994), e confessa di aver subito l’influenza di W.S. Burroughs, Keith Haring e J.M. Basquiat per l’innegabile voglia di sperimentare, Picasso e gli Espressionisti per la tendenza alla deformazione mentale che si ravvisa nel segno pittorico e Peter Greenaway per le atmosfere evocative ed ipnotiche.
Le sue micro-animazioni in flash, inoltre, rispondono ad un’esigenza di comunicare la propria personale denuncia in modo a volte ironico a volte impietoso, nei confronti di un
sistema in cui non si riconosce.
08
maggio 2004
Max Nota – Fuori Controllo
Dall'otto al 20 maggio 2004
arte contemporanea
Location
47TH FLOOR
Roma, Via Di Santa Maria Maggiore, 127, (Roma)
Roma, Via Di Santa Maria Maggiore, 127, (Roma)
Orario di apertura
Lunedi 15.30 - 20.00
Martedì - Venerdi' 10.00 - 13.00 // 15.30 - 20.00
Sabato 10.00 - 21.00
Vernissage
8 Maggio 2004, ore 19