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Federico Fernicola – Portatori di anime
Colla a caldo e ferro sono i materiali privilegiati con cui Federico Fernicola (Napoli, 1971) costruisce quelli che lui stesso ha definito i ‘portatori di anime’: sarebbe difficile trovare termine più appropriato, guardando queste figure scheletriche, di cui la luce mette a nudo.
Comunicato stampa
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Dopo un mese di pausa, operazione contemporanea 14 artisti + 2 città x 28 mostre
riprende con la mostra di FEDERICO FERNICOLA: “ Colla a caldo e ferro sono i materiali privilegiati con cui Federico Fernicola (Napoli, 1971) costruisce quelli che lui stesso ha definito i ‘portatori di anime’: sarebbe difficile trovare termine più appropriato, guardando queste figure scheletriche, di cui la luce mette a nudo, senza riserve ma con disarmante crudezza, le forme scavate, contorte come nell’attimo della folgorazione della morte o della rivelazione (a metà strada tra la Santa Teresa d’Avila berniniana e l’Autoritratto di Egon Schiele del 1910) o consumate, in un lento ma annientante logorio dell’esistenza (di Giacomettiana memoria). Ma i portatori di anime di Federico non hanno bisogno di simili - peraltro autorevoli – confronti, perché vivono una vita propria, autonoma e soprattutto hanno una missione da compiere: preservare, per quanto ancora possibile, quel residuo esistenziale che chiamiamo anima, proteggendolo a tutti i costi dagli assalti che provengono dall’esterno. Il corpo porta i segni della lotta, si piega, si contorce fino all’inverosimile ma per ora resiste: auguriamoci che non si spezzi.
” Testo di
silvia sfrecola romani tratto dal catalogo della mostra
riprende con la mostra di FEDERICO FERNICOLA: “ Colla a caldo e ferro sono i materiali privilegiati con cui Federico Fernicola (Napoli, 1971) costruisce quelli che lui stesso ha definito i ‘portatori di anime’: sarebbe difficile trovare termine più appropriato, guardando queste figure scheletriche, di cui la luce mette a nudo, senza riserve ma con disarmante crudezza, le forme scavate, contorte come nell’attimo della folgorazione della morte o della rivelazione (a metà strada tra la Santa Teresa d’Avila berniniana e l’Autoritratto di Egon Schiele del 1910) o consumate, in un lento ma annientante logorio dell’esistenza (di Giacomettiana memoria). Ma i portatori di anime di Federico non hanno bisogno di simili - peraltro autorevoli – confronti, perché vivono una vita propria, autonoma e soprattutto hanno una missione da compiere: preservare, per quanto ancora possibile, quel residuo esistenziale che chiamiamo anima, proteggendolo a tutti i costi dagli assalti che provengono dall’esterno. Il corpo porta i segni della lotta, si piega, si contorce fino all’inverosimile ma per ora resiste: auguriamoci che non si spezzi.
” Testo di
silvia sfrecola romani tratto dal catalogo della mostra
09
maggio 2004
Federico Fernicola – Portatori di anime
Dal 09 al 16 maggio 2004
arte contemporanea
Location
LA CASA DEL CRITICO
Velletri, Via Ceppeta Superiore, 9, (Roma)
Velletri, Via Ceppeta Superiore, 9, (Roma)
Orario di apertura
Tutti i giorni, escluso il lunedì, ore 18 - 20