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Laura Barbarini – Anima Loci
paesaggi di Laura Barbarini non sono per nulla epici o drammatici; non fanno pensare ad un demiurgo che li abbia acconciati per stordirci. Essi non sono nemmeno classici, come li avrebbe selezionati Poussin, sostanzati di letteratura eletta, la cui misura è la perfezione del ritmo.
Comunicato stampa
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Le Pain Quotidien, in collaborazione con la Galleria Tondinelli, inaugura nella propria sede nel cuore di Roma la mostra personale di Laura Barbarini dal titolo “Anima loci” a cura di Cesare Biasini Selvaggi, presentando venti recenti opere dell’artista romana dedicate ai paesaggi dell’anima.
“I paesaggi di Laura Barbarini non sono per nulla epici o drammatici; non fanno pensare ad un demiurgo che li abbia acconciati per stordirci. Essi non sono nemmeno classici, come li avrebbe selezionati Poussin, sostanzati di letteratura eletta, la cui misura è la perfezione del ritmo, delle cesure, delle parole-icone scelte con sapienza imbattibile. Se uno conoscesse i luoghi dai quali trae ispirazione Laura Barbarini si renderebbe conto del tremendo potere di trasfigurazione di cui la mente è capace. Un boschetto recintato, quasi un giardinetto condominiale, grazie al pennello ed ai pastelli dell’artista rompe i confini, abolisce la nozione di limite e s’impone come presenza potenzialmente infinita. L’anima non si contenta di quel che vede e, a partire dal piccolo scampolo di paesaggio a disposizione, subisce una dilatazione verso l’infinito e s’intride di una pienezza elegiaca struggente. Il paesaggio consegnato sulla tela o su carta è frutto di scelte: c’è un disegno che precisa o scioglie i contorni delle cose, c’è un colore che trasmuta la materia solida ed ottusa in fiamma o acqua o atmosfera. La pennellata è sciolta, quasi baldanzosa, eppure sospetto che codesta disinvolta sprezzatura sia frutto di una lenta selezione e conquista. Da tanti dettagli che in natura attraggono e distraggono la mente, l’artista perviene ad una visione unitaria, resa più fusa e compatta dalla tonalità scelta. A prima vista sembrerebbe che i toni più accesi inducessero al tripudio e al trionfalismo, mentre i colori freddi, armonizzati sulle tonalità del verde o del blu o del livido violaceo accentuassero il patetismo e la stasi dell’anima. In verità non c’è tripudio orgiastico nemmeno nei colori forti. Contemplazione, pace, felicità espressiva è quel che si ricava dall’evidenza dell’immagine”. (Enzo Bilardello)
“I paesaggi di Laura Barbarini non sono per nulla epici o drammatici; non fanno pensare ad un demiurgo che li abbia acconciati per stordirci. Essi non sono nemmeno classici, come li avrebbe selezionati Poussin, sostanzati di letteratura eletta, la cui misura è la perfezione del ritmo, delle cesure, delle parole-icone scelte con sapienza imbattibile. Se uno conoscesse i luoghi dai quali trae ispirazione Laura Barbarini si renderebbe conto del tremendo potere di trasfigurazione di cui la mente è capace. Un boschetto recintato, quasi un giardinetto condominiale, grazie al pennello ed ai pastelli dell’artista rompe i confini, abolisce la nozione di limite e s’impone come presenza potenzialmente infinita. L’anima non si contenta di quel che vede e, a partire dal piccolo scampolo di paesaggio a disposizione, subisce una dilatazione verso l’infinito e s’intride di una pienezza elegiaca struggente. Il paesaggio consegnato sulla tela o su carta è frutto di scelte: c’è un disegno che precisa o scioglie i contorni delle cose, c’è un colore che trasmuta la materia solida ed ottusa in fiamma o acqua o atmosfera. La pennellata è sciolta, quasi baldanzosa, eppure sospetto che codesta disinvolta sprezzatura sia frutto di una lenta selezione e conquista. Da tanti dettagli che in natura attraggono e distraggono la mente, l’artista perviene ad una visione unitaria, resa più fusa e compatta dalla tonalità scelta. A prima vista sembrerebbe che i toni più accesi inducessero al tripudio e al trionfalismo, mentre i colori freddi, armonizzati sulle tonalità del verde o del blu o del livido violaceo accentuassero il patetismo e la stasi dell’anima. In verità non c’è tripudio orgiastico nemmeno nei colori forti. Contemplazione, pace, felicità espressiva è quel che si ricava dall’evidenza dell’immagine”. (Enzo Bilardello)
04
maggio 2004
Laura Barbarini – Anima Loci
Dal 04 al 24 maggio 2004
arte contemporanea
Location
LE PAIN QUOTIDIEN
Roma, Via Tomacelli, 24, (Roma)
Roma, Via Tomacelli, 24, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 10,00- 22,00
Vernissage
4 Maggio 2004, ore 18,30
Sito web
www.galleriatondinelli.it