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Luciano Tarasco – Unico paradiso
L’opera di Tarasco è pervasa da un’ astrazione lirica, con le linee grafiche immaginarie e le costruzioni geometrizzanti, che nascondono poetiche tendenze surreali e a volte ci fanno pensare alle opere di Klee.
Comunicato stampa
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Un’arte, quella di Tarasco, che si esprime con assemblaggi di stoffe e altri materiali, con colori equilibrati ( talvolta di tonalità calda e talvolta fredda) e con composizioni di quadrati irregolari e rettangoli di tinte luminose.
La superficie pittorica è ricomposta come un puzzle mai casuale, anzi fortemente ricercato.
La componente riflessiva è preponderante in tutte le sue opere, anche quando i contrasti cromatici sono esaltati.
Di fronte alla tela Tarasco mette in atto uno sforzo costante; un poco più di bianco, un poco più di verde, è troppo caldo, è troppo freddo, linee che salgono, linee che scendono, si incontrano, ripartiscono, dividono.
Tutto questo significa moltissimo nella pittura e pochissimo a parole.
Ecco che il soggetto scompare come oggetto per giustificarsi come forma.
Tarasco ama scomporre e poi ricomporre l’immagine.
Molti dei sui dipinti hanno un impatto visivo che disorienta l’osservatore. E’ necessario mettere a fuoco l’opera nel suo insieme per poi lasciarsi trasportare all’esame della stessa nelle singole componenti; componenti che sono dei piccoli mondi narrativi accostasti fra di loro che prendono corpo e consistenza singolarmente ma non si disuniscono mai dall’insieme.
Non possiamo fare a meno di notare la pulizia e il controllo che l’artista esercita su tutti i materiali e le tecniche utilizzate nella realizzazione delle sue opere.
Tutto viene creato e non trovato casualmente donando un senso di ordine e calma avvolgenti.
Cincinelli Massimiliano
La superficie pittorica è ricomposta come un puzzle mai casuale, anzi fortemente ricercato.
La componente riflessiva è preponderante in tutte le sue opere, anche quando i contrasti cromatici sono esaltati.
Di fronte alla tela Tarasco mette in atto uno sforzo costante; un poco più di bianco, un poco più di verde, è troppo caldo, è troppo freddo, linee che salgono, linee che scendono, si incontrano, ripartiscono, dividono.
Tutto questo significa moltissimo nella pittura e pochissimo a parole.
Ecco che il soggetto scompare come oggetto per giustificarsi come forma.
Tarasco ama scomporre e poi ricomporre l’immagine.
Molti dei sui dipinti hanno un impatto visivo che disorienta l’osservatore. E’ necessario mettere a fuoco l’opera nel suo insieme per poi lasciarsi trasportare all’esame della stessa nelle singole componenti; componenti che sono dei piccoli mondi narrativi accostasti fra di loro che prendono corpo e consistenza singolarmente ma non si disuniscono mai dall’insieme.
Non possiamo fare a meno di notare la pulizia e il controllo che l’artista esercita su tutti i materiali e le tecniche utilizzate nella realizzazione delle sue opere.
Tutto viene creato e non trovato casualmente donando un senso di ordine e calma avvolgenti.
Cincinelli Massimiliano
08
maggio 2004
Luciano Tarasco – Unico paradiso
Dall'otto al 30 maggio 2004
arte contemporanea
Location
ATELIER
Calvenzano, Via Lusardi, 13, (Bergamo)
Calvenzano, Via Lusardi, 13, (Bergamo)
Vernissage
8 Maggio 2004, dalle 18.00