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Afro – gli studi e i progetti
Più di cento opere tra studi, progetti e disegni, su carta e su tela, documentati e descritti nel catalogo che uscirà in occasione della mostra e che sarà poi disponibile in libreria.
Comunicato stampa
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Giovedì 6 maggio alle 18,30 sarà inaugurata una rassegna di circa trenta opere inedite realizzate da Afro tra la fine degli anni Trenta e la metà degli anni Settanta. Grazie alla collaborazione dell’Archivio Afro di Roma, la Galleria PoliArt ha raccolto più di cento opere tra studi, progetti e disegni, su carta e su tela, documentati e descritti nel catalogo che uscirà in occasione della mostra e che sarà poi disponibile in libreria (Edizioni Alberto Perdisa). Il giorno della vernice i curatori Giovanni Granzotto e Leonardo Conti presenteranno il nuovo studio in cui sono evidenziati i passaggi essenziali che hanno portato alla formazione dei capolavori del maestro friulano. Spesso è stato negli studi e progetti su carta o su tela che Afro, pur rimanendo legato alla classicità della pittura italiana è riuscito a raggiungere il suo inconfondibile stile carico dei contenuti più avanzati delle neo-avanguardie degli anni Cinquanta. Il confronto con la pittura americana degli action painters è proprio il momento culminante nel quale si realizza nell’arte di Afro la straordinaria fusione di tradizione e rinnovamento della pittura internazionale. In mostra saranno presenti alcuni degli esiti più alti del suo lavoro come lo “Studio per la Corrida” (1950), i progetti per il “Mosaico di Fiuggi” (tele del 1970), il progetto per “Il Concertino” (1948), il Progetto per “Il Giardino d’infanzia”, lo Studio per “Grande Nero” e la serie di studi per “Il ragazzo con il tacchino” (1954).
Cenni Biografici
Afro nasce ad Udine il 4 marzo 1912, il più giovane di tre fratelli che hanno dedicato l’intera vita all’arte. Cresce in una famiglia di decoratori stimati e ben presto partecipa all’attività di bottega insieme al padre e allo zio.
Al liceo artistico di Firenze prima, e di Venezia poi, completa la sua formazione seguendo un percorso ancora tradizionale ed accademico. Del 1928 la prima mostra nella sua città natale, poi nel 1930, grazie ad una borsa di studio offerta dalla fondazione Marangoni di Udine, compie un viaggio a Roma, città dove si trasferirà definitivamente nel 1934. Nel 1932 inizia la sua intensa attività espositiva con la prima personale importante alla galleria Il Milione di Milano. L’incarico di decorare edifici pubblici come il liceo O.N.B. e privati, Casa Cavazzini, arricchiscono di prestigio ed esperienza il giovane artista, invitato alla Biennale di Venezia già nel 1936, dove esporrà anche nel ’40 e nel ’42. La pittura di Afro, legata ancora ad un’espressione figurale, si avvia decisamente verso una fase neo cubista già alla fine della seconda guerra mondiale. Ma sarà il primo viaggio negli Stati Uniti nel 1950, a determinare uno sconvolgente cambiamento nella produzione artistica del pittore friulano. Tornato in Italia partecipa alla Biennale nelle edizioni del 1952 e 1954 con tele animate da una evidente elaborazione personale maturata nel corso di anni densi di incontri, viaggi, meditazioni, ed infaticabile messa a punto di strumenti espressivi atti a fissare sulla tela il lieve respiro dell’intima vita interiore.
Nel 1955 è presente Alla prima edizione di Documenta a Kassel, alla Quadriennale ed alla mostra itinerante negli U.S.A. “The New Decade: 22 European Painters and Sculptors”. L’anno seguente alla Biennale di Venezia ottiene il premio come migliore pittore italiano.
Dal 1958 Afro è impegnato sulla scena internazionale per la decorazione del palazzo dell’UNESCO a Parigi, dove dipinge la grande tela intitolata “il Giardino della Speranza”, poi ancora a Kassel, nel 1960 vince il premio a Pittsburgh, poi a New York come rappresentante per l’Italia al Solomon R. Guggenheim.
Il 1961 il calendario delle personali prevede Cambridge, Massachusetts, Parigi, la Germania, Lucerna, e a Milano la Galleria Blu. Nel 1969 s’inaugura a Berlino la prima antologica dedicata al maestro friulano, ma dallo stesso anno in seguito alla morte del fratello Mirko, Afro va subisce alterne vicende di salute che lo distolgono in parte dall’attività pittorica. Per tutti gli anni Settanta, infatti, si dedicherà principalmente al disegno ed alla grafica, fino alla morte nel 1976 a Zurigo, proprio in coincidenza con l’edizione della monografia curata da C. Brandi che accompagnerà la prestigiosa mostra alla galleria Nazionale di Roma. Le mostre in Italia e all’estero s’intensificano per oltre un decennio fino all’importante esposizione di disegni organizzata dalla Galleria Civica di Modena curata da F. D’Amico nel 1992 e, nello stesso anno, a Palazzo Reale di Milano L. Caramel allestisce forse la più vasta collezione antologica dedicata al maestro. Il catalogo generale dell’opera di Afro, curato dall’Archivio per un decennio, viene completato e dato alle stampe nel 1997.
Cenni Biografici
Afro nasce ad Udine il 4 marzo 1912, il più giovane di tre fratelli che hanno dedicato l’intera vita all’arte. Cresce in una famiglia di decoratori stimati e ben presto partecipa all’attività di bottega insieme al padre e allo zio.
Al liceo artistico di Firenze prima, e di Venezia poi, completa la sua formazione seguendo un percorso ancora tradizionale ed accademico. Del 1928 la prima mostra nella sua città natale, poi nel 1930, grazie ad una borsa di studio offerta dalla fondazione Marangoni di Udine, compie un viaggio a Roma, città dove si trasferirà definitivamente nel 1934. Nel 1932 inizia la sua intensa attività espositiva con la prima personale importante alla galleria Il Milione di Milano. L’incarico di decorare edifici pubblici come il liceo O.N.B. e privati, Casa Cavazzini, arricchiscono di prestigio ed esperienza il giovane artista, invitato alla Biennale di Venezia già nel 1936, dove esporrà anche nel ’40 e nel ’42. La pittura di Afro, legata ancora ad un’espressione figurale, si avvia decisamente verso una fase neo cubista già alla fine della seconda guerra mondiale. Ma sarà il primo viaggio negli Stati Uniti nel 1950, a determinare uno sconvolgente cambiamento nella produzione artistica del pittore friulano. Tornato in Italia partecipa alla Biennale nelle edizioni del 1952 e 1954 con tele animate da una evidente elaborazione personale maturata nel corso di anni densi di incontri, viaggi, meditazioni, ed infaticabile messa a punto di strumenti espressivi atti a fissare sulla tela il lieve respiro dell’intima vita interiore.
Nel 1955 è presente Alla prima edizione di Documenta a Kassel, alla Quadriennale ed alla mostra itinerante negli U.S.A. “The New Decade: 22 European Painters and Sculptors”. L’anno seguente alla Biennale di Venezia ottiene il premio come migliore pittore italiano.
Dal 1958 Afro è impegnato sulla scena internazionale per la decorazione del palazzo dell’UNESCO a Parigi, dove dipinge la grande tela intitolata “il Giardino della Speranza”, poi ancora a Kassel, nel 1960 vince il premio a Pittsburgh, poi a New York come rappresentante per l’Italia al Solomon R. Guggenheim.
Il 1961 il calendario delle personali prevede Cambridge, Massachusetts, Parigi, la Germania, Lucerna, e a Milano la Galleria Blu. Nel 1969 s’inaugura a Berlino la prima antologica dedicata al maestro friulano, ma dallo stesso anno in seguito alla morte del fratello Mirko, Afro va subisce alterne vicende di salute che lo distolgono in parte dall’attività pittorica. Per tutti gli anni Settanta, infatti, si dedicherà principalmente al disegno ed alla grafica, fino alla morte nel 1976 a Zurigo, proprio in coincidenza con l’edizione della monografia curata da C. Brandi che accompagnerà la prestigiosa mostra alla galleria Nazionale di Roma. Le mostre in Italia e all’estero s’intensificano per oltre un decennio fino all’importante esposizione di disegni organizzata dalla Galleria Civica di Modena curata da F. D’Amico nel 1992 e, nello stesso anno, a Palazzo Reale di Milano L. Caramel allestisce forse la più vasta collezione antologica dedicata al maestro. Il catalogo generale dell’opera di Afro, curato dall’Archivio per un decennio, viene completato e dato alle stampe nel 1997.
06
maggio 2004
Afro – gli studi e i progetti
Dal 06 maggio al 12 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA POLIART
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Milano, Viale Gran Sasso, 35, (Milano)
Orario di apertura
ore 10,30-13 e 16-20
Vernissage
6 Maggio 2004, ore 18,30