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Elisabetta Catalano – Action Portrait
Elisabetta Catalano fotografa da anni il mondo che passa da Roma, città abitata da personaggi straordinari che danno luce alla letteratura, alla politica, al cinema, all’architettura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione della Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia la Galleria Massimo Minini è lieta di presentare la mostra personale di Elisabetta Catalano.
Elisabetta Catalano fotografa da anni il mondo che passa da Roma, città abitata da personaggi straordinari che danno luce alla letteratura, alla politica, al cinema, all’architettura.
Roma ha sempre attratto ed ospitato grandi pittori e scultori, oggi artisti tout court, senza distinzione di generi. Chi tenta di catturare le sembianze viene a sua volta fatto prigioniero. Non si capisce chi è il pittore e chi ilo modello.
Gli artisti si lasciano fotografare da Elisabetta docilmente, come gli altri mortali. Dai suoi scatti si avverte che subiscono il fascino di un obiettivo animato da intenzioni. Ma poi gli artisti si vendicano e nel successivo capovolgimento di fronte Catalano deve piegarsi ai loro imperativi e fissare in immagini le costruzioni, le performances, le ubbìe e i loro sogni. Il fotografo diventa così testimone della nascita dell’opera, è il braccio (il dito) che fa scoccare la scintilla, ma non è mai un mero strumento.
Le immagini quindi sono più dalla parte dell’artista o del fotografo? Come sempre nei casi della vita molto dipende dai rapporti di forza: il più forte vince. Qui lo scontro da risultato pari, come un incontro.
Ho visto recentemente delle immagini di Brancusi scattate da Marcel Duchamp, gran bella occasione di incontro.
Anche in questa mostra abbiamo delle accoppiate miracolose con Catalano da un lato versus Pistoletto, Mauri, Gilbert & George, Beuys, Ontani…
Elisabetta Catalano fotografa da anni il mondo che passa da Roma, città abitata da personaggi straordinari che danno luce alla letteratura, alla politica, al cinema, all’architettura.
Roma ha sempre attratto ed ospitato grandi pittori e scultori, oggi artisti tout court, senza distinzione di generi. Chi tenta di catturare le sembianze viene a sua volta fatto prigioniero. Non si capisce chi è il pittore e chi ilo modello.
Gli artisti si lasciano fotografare da Elisabetta docilmente, come gli altri mortali. Dai suoi scatti si avverte che subiscono il fascino di un obiettivo animato da intenzioni. Ma poi gli artisti si vendicano e nel successivo capovolgimento di fronte Catalano deve piegarsi ai loro imperativi e fissare in immagini le costruzioni, le performances, le ubbìe e i loro sogni. Il fotografo diventa così testimone della nascita dell’opera, è il braccio (il dito) che fa scoccare la scintilla, ma non è mai un mero strumento.
Le immagini quindi sono più dalla parte dell’artista o del fotografo? Come sempre nei casi della vita molto dipende dai rapporti di forza: il più forte vince. Qui lo scontro da risultato pari, come un incontro.
Ho visto recentemente delle immagini di Brancusi scattate da Marcel Duchamp, gran bella occasione di incontro.
Anche in questa mostra abbiamo delle accoppiate miracolose con Catalano da un lato versus Pistoletto, Mauri, Gilbert & George, Beuys, Ontani…
10
giugno 2004
Elisabetta Catalano – Action Portrait
Dal 10 giugno al 05 settembre 2004
fotografia
Location
GALLERIA MASSIMO MININI
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Brescia, Via Luigi Apollonio, 68, (Brescia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
10 Giugno 2004, ore 18
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