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Alì Hassoun – Verso Oriente
Il linguaggio figurativo di Alì, dalle solide fondamenta classiche, è immediato e diretto, ci permette di rimanere all’esterno, osservandolo criticamente, o viceversa di sentirlo emotivamente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 24 aprile, Spirale Arte artecontemporanea inaugura nelle sua sede di Pietrasanta, la prima mostra della stagione espositiva, una personale di Alì Hassoun, artista presentato con successo tre anni fa che viene riproposto con una serie di nuovi lavori ed un nuovo catalogo, introdotto dal critico Ivan Quadroni e da Gabriele Mandel Khan, direttore emerito dell'Istituto di Discipline Artistiche all'Università IULM di Milano.
Nato a Sidone (Libano) nel 1964 Hassoun si trasferisce in Italia nel 1982 per proseguire gli studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1992 si laurea in architettura presso l'Università della stessa città. Vive e lavora a Milano.
Le opere di Alì Hassoun sembrano fungere da polo di attrazione di varie culture, dalla cui fusione ne emerge una nuova più ricca.
Il linguaggio figurativo di Alì, dalle solide fondamenta classiche, è immediato e diretto, ci permette di rimanere all'esterno, osservandolo criticamente, o viceversa di sentirlo emotivamente.
Per Ali Hassoun, l'arte è inevitabilmente un territorio di confine dove s'incontrano due diverse culture, quella tradizionale e spirituale dell'Islam e quella dinamica ed evolutiva dell'Occidente.
'In questo incontro, Est e Ovest, Nord e Sud sono coordinate solo apparentemente geografiche. Piuttosto assumono il significato di luoghi topici della mente, direzioni spirituali che si passano il testimone,- dice nel testo Ivan Quaroni- L'iconografia di Ali Hassoun è costruita rubando all'odierna cultura visiva le immagini di un'umanità variegata, intenta alle umili occupazioni di un quotidiano non ancora brutalizzato dai segni dell'era tecnologica, Ali 'copia e incolla' metaforicamente sulla tela le fotografie di personaggi trafugati tra le pagine di un libro o di una rivista.
Nel contesto italiano, quella di Ali Hassoun è, invece, una pittura che recupera la Bella Maniera di vasariana memoria, la compiuta perfezione della grande lezione rinascimentale: una pittura senza mediazione, senza alibi e senza trucchi.'
I personaggi che animano i suoi lavori sono pastori arabi, studenti delle scuole coraniche, cabalisti, vecchi saggi e donne africane vestite con tessuti dai colori sgargianti che si muovono in uno scenario in cui il paesaggio è sostituito da un fondale artefatto, citazione di celebri capolavori della Storia dell'Arte, dal Michelangelo della Sistina al Picasso di Guernica, dai pittori senesi del Trecento – Simone Martini e i Lorenzetti - fino a Capogrossi.
Nato a Sidone (Libano) nel 1964 Hassoun si trasferisce in Italia nel 1982 per proseguire gli studi all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1992 si laurea in architettura presso l'Università della stessa città. Vive e lavora a Milano.
Le opere di Alì Hassoun sembrano fungere da polo di attrazione di varie culture, dalla cui fusione ne emerge una nuova più ricca.
Il linguaggio figurativo di Alì, dalle solide fondamenta classiche, è immediato e diretto, ci permette di rimanere all'esterno, osservandolo criticamente, o viceversa di sentirlo emotivamente.
Per Ali Hassoun, l'arte è inevitabilmente un territorio di confine dove s'incontrano due diverse culture, quella tradizionale e spirituale dell'Islam e quella dinamica ed evolutiva dell'Occidente.
'In questo incontro, Est e Ovest, Nord e Sud sono coordinate solo apparentemente geografiche. Piuttosto assumono il significato di luoghi topici della mente, direzioni spirituali che si passano il testimone,- dice nel testo Ivan Quaroni- L'iconografia di Ali Hassoun è costruita rubando all'odierna cultura visiva le immagini di un'umanità variegata, intenta alle umili occupazioni di un quotidiano non ancora brutalizzato dai segni dell'era tecnologica, Ali 'copia e incolla' metaforicamente sulla tela le fotografie di personaggi trafugati tra le pagine di un libro o di una rivista.
Nel contesto italiano, quella di Ali Hassoun è, invece, una pittura che recupera la Bella Maniera di vasariana memoria, la compiuta perfezione della grande lezione rinascimentale: una pittura senza mediazione, senza alibi e senza trucchi.'
I personaggi che animano i suoi lavori sono pastori arabi, studenti delle scuole coraniche, cabalisti, vecchi saggi e donne africane vestite con tessuti dai colori sgargianti che si muovono in uno scenario in cui il paesaggio è sostituito da un fondale artefatto, citazione di celebri capolavori della Storia dell'Arte, dal Michelangelo della Sistina al Picasso di Guernica, dai pittori senesi del Trecento – Simone Martini e i Lorenzetti - fino a Capogrossi.
24
aprile 2004
Alì Hassoun – Verso Oriente
Dal 24 aprile al 31 maggio 2004
arte contemporanea
Location
MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Pietrasanta, Piazza Duomo, 22, (Lucca)
Vernissage
24 Aprile 2004, ore 18,00
Autore