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Lei nata a Losanna, lui a Berlino, rispettivamente nel 1975 e 1977. Sono il duo composto da Maria Iorio e Raphael Cuomo, di base a Berlino, i vincitori del Premio Furla decima edizione, quest’anno a Milano.
Selezionati da Simone Frangi e Virgin Bobin, operano sulla base di una serie di temi di stampo “sociale”, indagando economie, fenomeni di migrazione, processi di urbanizzazione. Un riconoscimento che a caldo hanno definito “inaspettato”, per un corpus di lavori che secondo la giuria presieduta da Vanessa Beecroft e di cui ha fatto gli onori Benno Tempel, direttore della Foundation Gemeentemuseum Den Haag, incarna perfettamente lo spirito di Furla per la ricerca contemporanea.
E’ incredibile come si selezionino e si premino artisti profondamente impegnati in una vera e propria archeologia della storia. La sistematicità, anche internazionale, di questo atteggiamento lo rende una facile moda; il rischio è disinnescare anche i punti a favore di questo atteggiamento. Non si riesce ad uscire dal postmoderno, e da un certo accademismo veramente soffocante. Anche l’anti accademismo è accademismo, e anche l’accademismo di reazione è diventato accademismo. Purtroppo il Premio Furla sa ddaffare, e le file di artisti pronti ad omologarsi alla moda per esserci sono gonfie.
Iorio/cuomo: “decomponendo sequenze di classici del cinema della seconda guerra mondiale”
http://www.parallelhistories.org/…/FromThousandsOfPossibili…
Recente progetto di Tosatti: http://video.repubblica.it/…/talent-prize-201…/178693/177455
Che alla fine si tratta di un’archeologia del ready made, inventato nel 1913, Il Furla invece di festeggiare i 10 anni, forse voleva festeggiare i 100 anni del ready made!