Il progetto “cityloop”, sorto dalla collaborazione tra l’Associazione la cifra e l’ Associazione Ubik Art e ideato per la città di Pordenone, prevede l’organizzazione a scansione biennale di mostre che indagano vari aspetti dell’arte nella sua intersettorialità tra pittura, scultura, musica, cinema, fotografia, danza, teatro e design.

Nel maggio-giugno 2002 è stata organizzata la prima edizione sul tema della luce dal titolo there is a light that never goes out/c’è una luce che non si spegne mai.

Questa seconda edizione, organizzata in collaborazione con il Comune di Pordenone, curata da Sonia Rosso, si inaugurerà a Villa Galvani il 22 maggio 2004, alle ore 18,30, e proseguirà a Villa di Verzegnis domenica 23 maggio alle ore 17 con un concerto inaugurale con musiche di Hauer, Hindemith, Schoenberg, Satie, Walden. L’esposizione delle opere proseguirà a Pordenone a Villa Galvani e al Convento di S. Francesco fino al 30 giugno 2004.

“Louder this time” / “Più forte questa volta” intende esplorare il lavoro che alcuni artisti svolgono con il suono e la musica. L’ intersettorialità è forse uno dei fattori di sovversione dell’arte contemporanea. La mancanza di confini precisi e di chiavi di lettura accessibili provocano il pubblico che si lamenta di non capire, rimarcando la perdita dei significati. L’arte corre lungo i bordi e i margini, distante da florilegi e facili interpretazioni. La musica, infatti, dissipa l’idea di visione ed esige l’ascolto, non la comprensione.
Lontano da riassunti, codificazioni e da divisioni storicistiche e accademiche, con questa mostra e con il progetto City Loop avviano un percorso in un campo vasto come quello dell’arte contemporanea attraverso la musica, la leggerezza e il ritmo.

Verranno esposte opere di Mario Airò, Dave Allen, Eleanor Antin, Laurie Anderson, Pierre Bismuth, Alberto Bragaglia, Daniel Buren, John Cage, Jeremy Deller, Scott King, Jonathan Monk, Bojan Sarcevic, Mathew Sawyer, Ross Sinclair, Georgina Starr, Annika Strom, The Great Complotto, Lawrence Weiner

Alla mostra collaborano anche Egidio Marzona, il Museo di Arte Contemporanea “Hamburger Bahnhof” di Berlino/Germania e il Museum of the Second Renaissance di Milano.