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Luca Buti – Jazzin’
Mostra fotografica. Nato a Montevarchi nel 1971, Luca è un fotografo della nuova generazione, quella generazione nata con la pellicola e la camera oscura, ma attentissima alle fascinazioni ed alle potenzialità del digitale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nato a Montevarchi nel 1971, Luca è un fotografo della nuova generazione, quella generazione nata con la pellicola e la camera oscura, ma attentissima alle fascinazioni ed alle potenzialità del digitale (le sue parole a riguardo: “è come se i pittori usassero un pennello tecnologicamente più evoluto... il digitale è solo uno strumento...”).
Ha collaborato e collabora con i tre periodici italiani di jazz: Jazz Magazine, Musica Jazz e Jazzit, oltre che con l’etichetta discografica Sound Records.
Di lui sorprende la capacità di interpretare sia il rigorismo formale di lavori in bianco e nero, come l’attuale serie “Jazzin’”, sia l’apertura verso temi più liberi e visionari come le sue ultime serie dedicate a “Racconti Del Mistero, Dell’Incubo E Del Terrore” di Edgar Allan Poe ed all’impressionismo astratto di Jackson Pollock.
La serie “Jazzin’” nasce dalla voglia di staccarsi dalla staticità della forma del portfolio fotografico tradizionale (da lui stesso definita “uno sterile esercizio di stile in cui tutti copiano tutti...”), proponendo una personale visione in tre facciate della musica jazz (un tema ampiamente sviscerato e apparentemente limitante la creatività). Jazzin’ # 1: Walking bass, dedicata ai contrabbassisti; Jazzin’ # 2: Free jazz, una demolizione fisica tra musica e fotografia, Jazzin’ # 3: [...], un viaggio sul filo della “musica - senza musica” e Jazzin’ # 4: Voci, un confronto, una sovrapposizione, quasi una sfida tra voci e strumenti musicali.
Pensieri ad alta voce...
Jazzin’ # 1: Walking bass
Vibrazioni di corde che emettono suoni viscerali, suoni antichi e sotterranei... un rapporto con lo strumento così particolare... uno strumento da abbracciare che come un abbraccio diventa capace di toccare nel profondo... come un abbraccio può farti sentire quelle sensazioni indefinibili che in molti chiamano semplicemente “musica”.
Jazzin’ # 2: Free jazz
Free jazz, una rappresentazione della più impura tra le musiche (con la musica intesa come la più impura tra le arti). Musica che suona libera, miscelando i suoi colori alla sua anima più nera.
Musica e fotografia al più alto stato di follia...
Jazzin’ # 3: [...]
Un’attenzione massima, un rispetto assoluto, quasi sacrale per il compagno che suona il proprio assolo. Perché nella musica tutto si svolge intorno ai momenti (irripetibili).
Intorno ci sono le note, le note di una musica la cui bellezza è pari soltanto alla propria ineffabilità.
Jazzin’ # 4: Voci
Voce come il più antico tra gli strumenti musicali. Lo strumento che sembra sfuggire alle leggi della fisica (semplicemente perché gli strumenti non suonano diversamente a seconda del loro stato d’animo...).
Ha collaborato e collabora con i tre periodici italiani di jazz: Jazz Magazine, Musica Jazz e Jazzit, oltre che con l’etichetta discografica Sound Records.
Di lui sorprende la capacità di interpretare sia il rigorismo formale di lavori in bianco e nero, come l’attuale serie “Jazzin’”, sia l’apertura verso temi più liberi e visionari come le sue ultime serie dedicate a “Racconti Del Mistero, Dell’Incubo E Del Terrore” di Edgar Allan Poe ed all’impressionismo astratto di Jackson Pollock.
La serie “Jazzin’” nasce dalla voglia di staccarsi dalla staticità della forma del portfolio fotografico tradizionale (da lui stesso definita “uno sterile esercizio di stile in cui tutti copiano tutti...”), proponendo una personale visione in tre facciate della musica jazz (un tema ampiamente sviscerato e apparentemente limitante la creatività). Jazzin’ # 1: Walking bass, dedicata ai contrabbassisti; Jazzin’ # 2: Free jazz, una demolizione fisica tra musica e fotografia, Jazzin’ # 3: [...], un viaggio sul filo della “musica - senza musica” e Jazzin’ # 4: Voci, un confronto, una sovrapposizione, quasi una sfida tra voci e strumenti musicali.
Pensieri ad alta voce...
Jazzin’ # 1: Walking bass
Vibrazioni di corde che emettono suoni viscerali, suoni antichi e sotterranei... un rapporto con lo strumento così particolare... uno strumento da abbracciare che come un abbraccio diventa capace di toccare nel profondo... come un abbraccio può farti sentire quelle sensazioni indefinibili che in molti chiamano semplicemente “musica”.
Jazzin’ # 2: Free jazz
Free jazz, una rappresentazione della più impura tra le musiche (con la musica intesa come la più impura tra le arti). Musica che suona libera, miscelando i suoi colori alla sua anima più nera.
Musica e fotografia al più alto stato di follia...
Jazzin’ # 3: [...]
Un’attenzione massima, un rispetto assoluto, quasi sacrale per il compagno che suona il proprio assolo. Perché nella musica tutto si svolge intorno ai momenti (irripetibili).
Intorno ci sono le note, le note di una musica la cui bellezza è pari soltanto alla propria ineffabilità.
Jazzin’ # 4: Voci
Voce come il più antico tra gli strumenti musicali. Lo strumento che sembra sfuggire alle leggi della fisica (semplicemente perché gli strumenti non suonano diversamente a seconda del loro stato d’animo...).
27
aprile 2004
Luca Buti – Jazzin’
Dal 27 aprile al 02 maggio 2004
fotografia
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Orario di apertura
Tutti i giorni, ore / Daily, hours 17:00 - 21:00