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Primo posto per la suggestiva installazione di Marvin Gaye Chetwynd da Massimo De Carlo, che al primo piano dell galleria invade lo spazio con una serie di grandi teli colorati che stravolgono lo spazio della galleria. Il tema? Una sorta di rappresentazione orrorifica ma in salsa colorata, dove le figure dei Bats (pipistrelli) serpeggiano ambigui e inquieti in tutto il progetto.
Seconda posizione per Fabrizio Cotognini, da Prometeo. Il giovane marchigiano da Ida Pisani porta in scena un densissimo corpo di lavori (2 anni e mezzo di preparazioni) che attraverso incisioni, acquerelli, carboncini e inchiostro muovono verso un universo quasi onirico che tocca l’idea di memento mori, la mitologia, la storia e l’arte di Leonardo o Raffaello.
Terzo posto per Galleria Monopoli, con la personale di Davide Baroggi (1974). Pittura, pittura, pittura di una intima realtà quotidiana che a sua volta diventa inquietante. E ricordiamolo, una galleria che è una strana mosca bianca nel panorama milanese, che nel suo essere “reazionaria” sembra configurarsi come la più coraggiosa di tutta la Chelsea milanese.