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Fabrizio Mariani – appunti & pittogrammi
L’esposizione propone opere, edite e inedite, che documentano l’attività svolta dall’artista nell’arco degli ultimi sei anni.
Comunicato stampa
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Il percorso consente di conoscere alcune fasi evolutive di un artista, sempre più 'presente' nel panorama delle arti visive, nonostante lavori più per passione e necessità interiore che per imporsi nel sistema mercantile.
Il corpus di opere evidenzia il desiderio dell'autore di isolarsi da un quotidiano esteriore e alienante, dominato dallo stereotipo, nella speranza di ritrovare la dimensione privata e di ridefinire la sua identità inespressa. Da qui una ricerca estetica, nutrita da contenuti autobiografici, ma riferiti a problematiche che riguardano una pluralità di individui.
Quindi, Mariani svela memorie intime, affetti, sentimenti, emozioni del vissuto e riflette sulla condizione esistenziale, fino ad assumere un atteggiamento ideologico, stemperato, però, dall'immaginario poetico, da cromatismi seducenti, ibridismo linguistico e implicazioni intellettuali.
L'opera, dal lato strutturale e percettivo, spesso ha affinità con la poesia visiva e il neo-dadaismo. Scaturisce da una sensibile elaborazione tecnica e mentale, dall'armoniosa associazione di segni, pseudoscritture, frammenti musicali, altri interventi manuali soggettivi e materiali dalle particolari qualità. A volte l'artista si avvale di oggettivi codici a barre rilevati come simboli dei condizionamenti prodotti dall'avanzamento tecnologico al servizio del consumismo. In altre parole, usa mezzi e procedimenti capaci di visualizzare, con efficacia comunicativa perfino scenografica, le sue intenzioni immateriali. Così, le immagini, ottenute
con rigore costruttivo, sono calibrate e leggere, pure quando escono dal supporto e dalla parete per acquistare rilievo plastico e installarsi nello spazio reale. Il titolo della mostra indica proprio l'impiego di certi elementi e passaggi che, naturalmente, non sono solo formali. Insomma, anche questo evento per Mariani è un'occasione per autoesporsi e compiere una sorta di confessione pubblica con la quale chiede di essere assolto, se non altro, come 'pittore'.
Luciano Marucci (JULIET art magazine n° 112 aprile/maggio 2003)
______________________________
Note Biografiche
Scenografo (Ascoli Piceno 1956); fin dal 1969, anno del suo trasferimento a San Benedetto del Tronto, si dedica da autodidatta, dapprima alla ricerca pittorico-grafica, poi allo studio dei diversi metodi, tecniche rappresentative ed espressive che lo portano nel 1973 al Liceo Artistico.
Dal 1972 a tutt’oggi ha le sue esperienze espositive personali e collettive, ricevendo riconoscimenti. Dopo la maturità artistica, seguiranno gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata e nel luglio del 1981 consegue il diploma in Scenografia.
Da questo momento lavora a vari incarichi, dapprima come animatore teatrale, insegnante di scenografia e scenografo in diverse occasioni di spettacolo nelle piazze e nelle scuole delle province di Ascoli Piceno e Macerata.
Dal 1980 ad oggi, firma vari progetti scenografici, allestimenti e progetti d’immagine grafica per Assessorati alla Cultura e Spettacolo delle Marche, gruppi e laboratori teatrali; i suoi disegni sono pubblicati su libri di poesia, e cura le vesti grafiche per varie riviste.
Dal 1986 al '93 è a Milano dove insegna materie artistiche in varie scuole medie inferiori e licei artistici; dall’89 al‘92 prende parte alla sperimentazione nella casa circondariale di Milano/Opera; tra il ’92 e il ’93 insegna all’Istituto Sperimentale d’Arte di Monza; in questi anni espone in vari spazi d’arte milanesi.
Dal 1994, è responsabile della comunicazione visiva nel Comune di San Benedetto del Tronto e cura l’immagine e le campagne pubblicitarie promosse dall’Amministrazione.
La sua ricerca eclettica è mirata ad una sperimentazione sull'immagine, sul colore come significante, sui materiali e sui segni come simboli e veicoli di emozioni, “cassetti” concettuali carichi di oggetti e sensazioni del quotidiano (tra spazio reale e illusorio) giocando con sovrapposizioni e trasparenze (della memoria), sulle quali sfumano velature scenografiche.
Il corpus di opere evidenzia il desiderio dell'autore di isolarsi da un quotidiano esteriore e alienante, dominato dallo stereotipo, nella speranza di ritrovare la dimensione privata e di ridefinire la sua identità inespressa. Da qui una ricerca estetica, nutrita da contenuti autobiografici, ma riferiti a problematiche che riguardano una pluralità di individui.
Quindi, Mariani svela memorie intime, affetti, sentimenti, emozioni del vissuto e riflette sulla condizione esistenziale, fino ad assumere un atteggiamento ideologico, stemperato, però, dall'immaginario poetico, da cromatismi seducenti, ibridismo linguistico e implicazioni intellettuali.
L'opera, dal lato strutturale e percettivo, spesso ha affinità con la poesia visiva e il neo-dadaismo. Scaturisce da una sensibile elaborazione tecnica e mentale, dall'armoniosa associazione di segni, pseudoscritture, frammenti musicali, altri interventi manuali soggettivi e materiali dalle particolari qualità. A volte l'artista si avvale di oggettivi codici a barre rilevati come simboli dei condizionamenti prodotti dall'avanzamento tecnologico al servizio del consumismo. In altre parole, usa mezzi e procedimenti capaci di visualizzare, con efficacia comunicativa perfino scenografica, le sue intenzioni immateriali. Così, le immagini, ottenute
con rigore costruttivo, sono calibrate e leggere, pure quando escono dal supporto e dalla parete per acquistare rilievo plastico e installarsi nello spazio reale. Il titolo della mostra indica proprio l'impiego di certi elementi e passaggi che, naturalmente, non sono solo formali. Insomma, anche questo evento per Mariani è un'occasione per autoesporsi e compiere una sorta di confessione pubblica con la quale chiede di essere assolto, se non altro, come 'pittore'.
Luciano Marucci (JULIET art magazine n° 112 aprile/maggio 2003)
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Note Biografiche
Scenografo (Ascoli Piceno 1956); fin dal 1969, anno del suo trasferimento a San Benedetto del Tronto, si dedica da autodidatta, dapprima alla ricerca pittorico-grafica, poi allo studio dei diversi metodi, tecniche rappresentative ed espressive che lo portano nel 1973 al Liceo Artistico.
Dal 1972 a tutt’oggi ha le sue esperienze espositive personali e collettive, ricevendo riconoscimenti. Dopo la maturità artistica, seguiranno gli studi all’Accademia di Belle Arti di Macerata e nel luglio del 1981 consegue il diploma in Scenografia.
Da questo momento lavora a vari incarichi, dapprima come animatore teatrale, insegnante di scenografia e scenografo in diverse occasioni di spettacolo nelle piazze e nelle scuole delle province di Ascoli Piceno e Macerata.
Dal 1980 ad oggi, firma vari progetti scenografici, allestimenti e progetti d’immagine grafica per Assessorati alla Cultura e Spettacolo delle Marche, gruppi e laboratori teatrali; i suoi disegni sono pubblicati su libri di poesia, e cura le vesti grafiche per varie riviste.
Dal 1986 al '93 è a Milano dove insegna materie artistiche in varie scuole medie inferiori e licei artistici; dall’89 al‘92 prende parte alla sperimentazione nella casa circondariale di Milano/Opera; tra il ’92 e il ’93 insegna all’Istituto Sperimentale d’Arte di Monza; in questi anni espone in vari spazi d’arte milanesi.
Dal 1994, è responsabile della comunicazione visiva nel Comune di San Benedetto del Tronto e cura l’immagine e le campagne pubblicitarie promosse dall’Amministrazione.
La sua ricerca eclettica è mirata ad una sperimentazione sull'immagine, sul colore come significante, sui materiali e sui segni come simboli e veicoli di emozioni, “cassetti” concettuali carichi di oggetti e sensazioni del quotidiano (tra spazio reale e illusorio) giocando con sovrapposizioni e trasparenze (della memoria), sulle quali sfumano velature scenografiche.
27
maggio 2004
Fabrizio Mariani – appunti & pittogrammi
Dal 27 maggio al 15 giugno 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIO 12 ART EXHIBITION
Milano, Via Tortona, 12, (Milano)
Milano, Via Tortona, 12, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 11 - 20
Vernissage
27 Maggio 2004, ore 18
Sito web
www.fabriziomariani.it