Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Elisa Cella
Elisa Cella scompone i suoi soggetti in una serie di moduli geometrici circolari che, moltiplicandosi in una sorta di proliferazione frattale scandita spesso da contrasti di colore evidentissimi e particolari.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ELISA CELLA
DE FERTILITATE
La giovane artista Elisa Cella presenta, in quella che è una delle sue prime personali, la sua originalissima e già matura cifra stilistica, declinata con rigore formale e coinvolgente vivacità cromatica. La pittura dell’autrice appartiene palesemente al filone analitico dell’arte moderna, ma è connotata da spiccate caratteristiche di personalità e attualità che, pur non rinnegando le evidenti filiazioni con le ricerche geometrico-formali del concretismo e dell’arte visuale e gestaltica, danno vita ad opere di concezione del tutto nuova, di scoppiettante vitalità. Elisa Cella scompone i suoi soggetti in una serie di moduli geometrici circolari che, moltiplicandosi in una sorta di proliferazione frattale scandita spesso da contrasti di colore evidentissimi e particolari, definiscono e danno forma, letteralmente e aristotelicamente, a concetti difficilmente rappresentabili come emozioni, sensazioni, tensioni dell’anima, oppure, in altre serie di opere, a teorie di fisica e astronomia.
L’autrice mette la sua formazione scientifica al servizio dell’arte e crea opere dove le passioni sono analizzate, sezionate, filtrate in un tentativo di incasellare la spontaneità e la tensione vitale in un ordine matematico rigoroso ma attualizzato, non più figlio, come l’astrattismo geometrico classico delle teorie cartesiane, ma legato alle ultime, estreme, tendenze della ricerca. Opere quindi radicate nel percorso della storia dell’arte ma, palesemente, di una contemporaneità straordinaria, ricche di echi, rimandi e riferimenti anche psicanalitici e percettivi, a partire dalle scelte cromatiche, vivacissime e acide, animate da riflessi e bagliori fosforescenti, tanto che molti quadri di Elisa vivrebbero benissimo in un ambiente illuminato a luce nera. Sotto tutto questo rigore compositivo rimane però, e si palesa, una forte tensione emotiva, un angst soprattutto al femminile che, se sceglie di esprimersi e sublimarsi in una geometrica compostezza invece di esplodere nell’urlo espressionista, non per questo è meno forte, vissuto, sofferto: lo dimostra questa installazione che tocca corde del profondo per ogni donna, cercando di esprimere sensazioni fisiche e psichiche legate all’arcano, primordiale mistero della procreazione, al suo desiderio, alla sua realizzazione, ma anche al suo rifiuto e ad eventuali degenerazioni patologiche (alcuni dei quadri esposti rappresentano gravidanze isteriche…), un dono e un fardello da cui nessuna donna può prescindere, qualsiasi siano le sue scelte di vita, da sempre, dall’alba dei tempi. Per questo il titolo di questa mostra così attuale è così antico ed evocativo: dietro la geometria e i colori fluo, dietro al pensiero secco, analitico e “maschile, c’è sempre Lei, la Grande Madre, la Triplice Dea, la fonte brulicante della vita e della fertilità.
Elisabetta Rota
DE FERTILITATE
La giovane artista Elisa Cella presenta, in quella che è una delle sue prime personali, la sua originalissima e già matura cifra stilistica, declinata con rigore formale e coinvolgente vivacità cromatica. La pittura dell’autrice appartiene palesemente al filone analitico dell’arte moderna, ma è connotata da spiccate caratteristiche di personalità e attualità che, pur non rinnegando le evidenti filiazioni con le ricerche geometrico-formali del concretismo e dell’arte visuale e gestaltica, danno vita ad opere di concezione del tutto nuova, di scoppiettante vitalità. Elisa Cella scompone i suoi soggetti in una serie di moduli geometrici circolari che, moltiplicandosi in una sorta di proliferazione frattale scandita spesso da contrasti di colore evidentissimi e particolari, definiscono e danno forma, letteralmente e aristotelicamente, a concetti difficilmente rappresentabili come emozioni, sensazioni, tensioni dell’anima, oppure, in altre serie di opere, a teorie di fisica e astronomia.
L’autrice mette la sua formazione scientifica al servizio dell’arte e crea opere dove le passioni sono analizzate, sezionate, filtrate in un tentativo di incasellare la spontaneità e la tensione vitale in un ordine matematico rigoroso ma attualizzato, non più figlio, come l’astrattismo geometrico classico delle teorie cartesiane, ma legato alle ultime, estreme, tendenze della ricerca. Opere quindi radicate nel percorso della storia dell’arte ma, palesemente, di una contemporaneità straordinaria, ricche di echi, rimandi e riferimenti anche psicanalitici e percettivi, a partire dalle scelte cromatiche, vivacissime e acide, animate da riflessi e bagliori fosforescenti, tanto che molti quadri di Elisa vivrebbero benissimo in un ambiente illuminato a luce nera. Sotto tutto questo rigore compositivo rimane però, e si palesa, una forte tensione emotiva, un angst soprattutto al femminile che, se sceglie di esprimersi e sublimarsi in una geometrica compostezza invece di esplodere nell’urlo espressionista, non per questo è meno forte, vissuto, sofferto: lo dimostra questa installazione che tocca corde del profondo per ogni donna, cercando di esprimere sensazioni fisiche e psichiche legate all’arcano, primordiale mistero della procreazione, al suo desiderio, alla sua realizzazione, ma anche al suo rifiuto e ad eventuali degenerazioni patologiche (alcuni dei quadri esposti rappresentano gravidanze isteriche…), un dono e un fardello da cui nessuna donna può prescindere, qualsiasi siano le sue scelte di vita, da sempre, dall’alba dei tempi. Per questo il titolo di questa mostra così attuale è così antico ed evocativo: dietro la geometria e i colori fluo, dietro al pensiero secco, analitico e “maschile, c’è sempre Lei, la Grande Madre, la Triplice Dea, la fonte brulicante della vita e della fertilità.
Elisabetta Rota
17
aprile 2004
Elisa Cella
Dal 17 aprile al 05 maggio 2004
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00 / chiuso sabato e festivo
Vernissage
17 Aprile 2004, ore 17.00