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Pieter Hugo – Ritratti di Albini
I ritratti di Albini sono in realtà frammenti di specchi. A guardarli bene quegli occhi chiari e trasparenti, quei capelli di un colore che non ha colore, quella pelle fragile e delicata, ci raccontano in fondo di noi, portano alla luce le nostre paure e i nostri pregiudizi.
Comunicato stampa
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Pieter Hugo, fotografo di origini sudafricane, ha realizzato questo progetto durante due anni di attiva permanenza a Fabrica, Centro di Ricerca sulla Comunicazione del Gruppo Benetton. Il suo interesse oscilla fra la fotografia documentaristica di impronta sociale, in particolare temi riferiti all’Africa e agli altri paesi in via di sviluppo, e lavori più artistici e sperimentali. I temi delle sue fotografie vanno dalla schiavitù infantile nel Sudan straziato dalla guerra, ai campi di rifugiati curdi in Italia, agli ospedali psichiatrici di massima sicurezza in Sud Africa. Tra i suoi clienti l’Organizzazione Mondiale della Sanità, UNICEF, Anti-Slavery International e The New Yorker.
I ritratti di Albini sono in realtà frammenti di specchi. A guardarli bene quegli occhi chiari e trasparenti, quei capelli di un colore che non ha colore, quella pelle fragile e delicata, ci raccontano in fondo di noi, portano alla luce le nostre paure e i nostri pregiudizi. “Un albino è una persona, non una condizione”, dice Mangoliso Ngcobo, 27 anni, della Albinos Association in Sud Africa. Eppure quelle persone diventano quasi paradigma della diversità e della nostra capacità di saperla affrontare e condividere. Qui non vale nemmeno tirare in ballo la cultura: non c’entrano questione di razza o religione. E’ pura e semplice natura, forse beffarda, matrigna più che madre, ma pur sempre natura. L’albinismo è infatti una condizione genetica che può colpire uomini e donne di diverse razze e che consiste nell’assenza o insufficienza di melanina, la proteina che conferisce colore alla pelle. Gli effetti principali sono una particolare vulnerabilità dell’epidermide, esposta al rischio di cancro, e problemi alla vista, E tuttavia non sono questi i mali peggiori che gli Albini devono sopportare. Più forte di questo è l’ignoranza e il pregiudizio che li costringono spesso a vivere come veri e propri fuori casta, reietti del genere umano, e al tempo stesso mettono a nudo la nostra latente xenofobia. Pieter Hugo ha scelto di guardarli dritto negli occhi: chi può dire di che natura siano gli angeli ?
I ritratti di Albini sono in realtà frammenti di specchi. A guardarli bene quegli occhi chiari e trasparenti, quei capelli di un colore che non ha colore, quella pelle fragile e delicata, ci raccontano in fondo di noi, portano alla luce le nostre paure e i nostri pregiudizi. “Un albino è una persona, non una condizione”, dice Mangoliso Ngcobo, 27 anni, della Albinos Association in Sud Africa. Eppure quelle persone diventano quasi paradigma della diversità e della nostra capacità di saperla affrontare e condividere. Qui non vale nemmeno tirare in ballo la cultura: non c’entrano questione di razza o religione. E’ pura e semplice natura, forse beffarda, matrigna più che madre, ma pur sempre natura. L’albinismo è infatti una condizione genetica che può colpire uomini e donne di diverse razze e che consiste nell’assenza o insufficienza di melanina, la proteina che conferisce colore alla pelle. Gli effetti principali sono una particolare vulnerabilità dell’epidermide, esposta al rischio di cancro, e problemi alla vista, E tuttavia non sono questi i mali peggiori che gli Albini devono sopportare. Più forte di questo è l’ignoranza e il pregiudizio che li costringono spesso a vivere come veri e propri fuori casta, reietti del genere umano, e al tempo stesso mettono a nudo la nostra latente xenofobia. Pieter Hugo ha scelto di guardarli dritto negli occhi: chi può dire di che natura siano gli angeli ?
15
aprile 2004
Pieter Hugo – Ritratti di Albini
Dal 15 aprile al 16 maggio 2004
fotografia
Location
Orario di apertura
8.30 / 19.30
Vernissage
15 Aprile 2004, ore 17.30,
Saletta Libreria SACS - Ingresso: Via Gramsci 69
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