In una realtà in cui tutto è subordinato al movimento, Romanelli disattende il principio di azione e mobilità che regola la cultura contemporanea e gli oggetti che la vivono. Prendendo a modello le fiancate di comuni mezzi di trasporto, l’artista procede in una progressiva scomposizione, riduzione e rielaborazione del modello acquisito ottenendone rapporti armonici di linee e colori. Le sagome dei veicoli - i cui telai sono ridotti a degli inerti scheletri - diventano spazi modulari, forme quadrate e rettangolari ove le portiere si dissolvono lasciando intravedere schermi diafani o, tal’altre, svelando la soglia di un mondo in cui reticoli orizzontali e verticali si aprono a una dimensione prospettica (dando adito a un inesausto gioco di scatole cinesi). Abolendo il distinguo tra primo piano e quello di fondo, la composizione si articola secondo spazi laconici, solidi geometrici tra i più elementari che si relazionano a un elemento circolare, unica eco al tema dell’automobile (si tratta dei pneumatici, sola concessione alla flessuosità della linea curva).
Rielaborando il dato oggettivo nei dettami dell’astrazione geometrica, le tele di grandi e medie dimensioni realizzate in occasione di questa mostra rivelano la calda palpitazione della mano; la stesura del pennello, quanto più perfettibile possibile, non vuole infatti rinunciare agli umori e alla tensione della pittura che in taluni casi introduce interventi al plotter, consapevole rinnovamento del fare arte e dei suoi mezzi.
Alberto Zanchetta

Toni Romanelli è nato a Merano nel 1955. Ha vissuto a Berlino, Milano e Bologna. Attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti.
Mostre personali – una selezione:
2003 Galleria Maria Cilena, Milano; 2001 Galleria G7, Ginevra Grigolo, Bologna
1998 Galleria G7, Ex falegnameria, Bologna.
Mostre collettive – una selezione:
2004 Segnali inquieti, Galleria Peccolo, Livorno; 2003 Fiori, Galleria G7, Ginevra Grigolo, Bologn; 2002 Galleria G7, Ginevra Grigolo, Bologna