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Benedetta Panisson – Aspetta il mare
Il lavoro in mostra è la rappresentazione visiva di un dialogo ideale tra l’artista e il mare. Il mare assume tipicamente il suo significato di spazio mitico, luogo di ritorno e mezzo per tornare.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo la personale "Abbracci" presso il FrescoArt nel 2002 e la presentazione della performance "Reparto Rosso" presso l'Associazione Gheroarte, Benedetta Panisson porta a SCALODIECI il suo terzo progetto, composto di due video-installazioni e di due serie di fotografie, tutte realizzate all'inizio del 2004.
Il lavoro in mostra è la rappresentazione visiva di un dialogo ideale tra l'artista e il mare. Il mare assume tipicamente il suo significato
di spazio mitico, luogo di ritorno e mezzo per tornare, zona protetta in cui lasciarsi sopraffare dal movimento ciclico delle onde e delle maree, simbolo cromatico di quell'equilibrio e di quella concentrazione necessari alla conoscenza di sé.
Nel primo video, il movimento del mare spinge alla meditazione intimista, al rilascio incondizionato dei propri desideri, al fluire libero dei propri pensieri. La figura maschile seduta sul molo è forse la proiezione visibile dell'attesa paziente e contemplativa della marea da parte dell'artista ma forse anche la visione di un desiderio sensuale. Nel dittico fotografico è invece Benedetta stessa ad incontrare il mare ed a lasciarsi andare ad esso.
La stessa possibilità di comunicazione che viene data al mare, ora viene regalata dall'artista a se stessa: fuori dall'acqua Benedetta dà vita ad un rito naturale, fatto di inchini, di prostrazioni, di gesti ambivalenti che da un lato significano rispetto e gratitudine e dall'altro soggezione ed obbedienza, da una parte rivolti al proprio io e dall'altra rivolti
agli elementi naturali. Il disegno complessivo che emerge dalle sedici fotografie del polittico ha un ritmo circolare, così come sono circolari i rapporti e gli scambi tra io, terra e cielo.
Parallelamente, per concludere questo processo dialettico, Benedetta, nel video "Marea", capovolge l'immagine del mare: la terra diviene cielo e la marea sale fino a coprire tutto, per poi ridiscendere portando quel tutto via con sé.
Il lavoro in mostra è la rappresentazione visiva di un dialogo ideale tra l'artista e il mare. Il mare assume tipicamente il suo significato
di spazio mitico, luogo di ritorno e mezzo per tornare, zona protetta in cui lasciarsi sopraffare dal movimento ciclico delle onde e delle maree, simbolo cromatico di quell'equilibrio e di quella concentrazione necessari alla conoscenza di sé.
Nel primo video, il movimento del mare spinge alla meditazione intimista, al rilascio incondizionato dei propri desideri, al fluire libero dei propri pensieri. La figura maschile seduta sul molo è forse la proiezione visibile dell'attesa paziente e contemplativa della marea da parte dell'artista ma forse anche la visione di un desiderio sensuale. Nel dittico fotografico è invece Benedetta stessa ad incontrare il mare ed a lasciarsi andare ad esso.
La stessa possibilità di comunicazione che viene data al mare, ora viene regalata dall'artista a se stessa: fuori dall'acqua Benedetta dà vita ad un rito naturale, fatto di inchini, di prostrazioni, di gesti ambivalenti che da un lato significano rispetto e gratitudine e dall'altro soggezione ed obbedienza, da una parte rivolti al proprio io e dall'altra rivolti
agli elementi naturali. Il disegno complessivo che emerge dalle sedici fotografie del polittico ha un ritmo circolare, così come sono circolari i rapporti e gli scambi tra io, terra e cielo.
Parallelamente, per concludere questo processo dialettico, Benedetta, nel video "Marea", capovolge l'immagine del mare: la terra diviene cielo e la marea sale fino a coprire tutto, per poi ridiscendere portando quel tutto via con sé.
23
aprile 2004
Benedetta Panisson – Aspetta il mare
Dal 23 al 29 aprile 2004
arte contemporanea
Location
SCALODIECI
Milano, Via Chieti, 10, (Milano)
Milano, Via Chieti, 10, (Milano)
Biglietti
con tessera associativa
Orario di apertura
Dalle h 15.00 alle h 18.00
Vernissage
23 Aprile 2004, h 18