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Debora Hirsch – BR-101
Per questa sua prima personale a Napoli l’artista nata a S.Paolo del Basile nel 1967, abbandona il medium che ha sempre utilizzato: la pittura, a favore della fotografia e del video.
Comunicato stampa
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Debora Hirsch come mai è stata vista prima.
Per questa sua prima personale a Napoli l’artista nata a S.Paolo del Basile nel 1967, abbandona il medium che ha sempre utilizzato: la pittura, a favore della fotografia e del video.
Non si tratta di una semplice operazione di facciata. La Hirsch infatti, rivela una sensibilità sociale che sarebbe quasi ovvia e naturale in chi è originario dell’america latina, ma che considerando le opere precedenti, non sembrava interessare l’artista.
La Hirsch invece con “BR-101” indaga le contraddizioni di un grande paese come il Brasile, dove la povertà e la ricchezza possono arrivare a livelli inimmaginabili, con separazioni nette, da casta, dove chi è povero rimane tale per tutta la vita e chi è ricco ha la certezza di potersi arricchire ulteriormente.
“BR-101” la lunga arteria autostradale che collega il Brasile da capo a capo, è la sintesi di queste differenze, il luogo dove tutti casualmente si incontrano, ma dove è impossibile comunicare: una via di comunicazione che comunica le differenze.
A ciò sembra voler ovviare Debora Hirsch con le sue ultime foto, risultato di un progetto iniziato lo scorso anno in Brasile quando l’artista scatta circa mille foto di persone comuni: il bagnino, il giocatore di calcio dilettante, i “ninos de rua”. Questi personaggi sono i protagonisti di una “missione impossibile” quella di oltrepassare i confini del bel mondo, quello dell’alta società e della aristocrazia brasiliana. Ed ecco allora la foto di un venditore di gelati in t-shirt, pantaloncini e ciabatte a suo agio con il suo carretto in un salone-biblioteca lussuosissimo (“Ice cream seller”), oppure tre ninos a tavola incantati a guardare i candelabri di cristallo di una immacolata sala da pranzo (“Three boys”).
Oltre alle foto, l’artista presenta anche un video digitale intitolato “The Last Supper” (L’Ultima Cena), che si rifà al capolavoro leonardesco. Ecco come la stessa Hirsch descrive questo lavoro:
“Non c’è assassinio più famoso al mondo che quello di Cristo, eliminato in modo crudele e barbaro dopo un processo sommario. Non ci sono omicidi più sconosciuti di quelli di chi vive ai margini della legge, spesso di minore età. I miei “apostoli” si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, come tanti altri, ma per qualche motivo (droga, scolarità inesistente, ... ) hanno intrapreso la via del crimine, che ha un prezzo: la morte.
I casi descritti sono reali o sono emblematici di un elenco pressoché interminabile di crimini simili. L’unico rappresentato a non essere un criminale è Alves Moura, baciatore professionista, che ha in comune con Giuda l’interesse a baciare i personaggi più in vista del suo tempo. I suoi trenta denari sono una notorietà facile, ingigantita dai media, che forse lo hanno condotto all’esaurimento.
Non volevo che la rappresentazione dei volti dei personaggi fosse realistica, perché avrebbe messo troppo in evidenza il caso specifico: quel volto, quell’espressione. Ci sono ovviamente molti modi di evitare la precisione nei tratti del volto. Volevo una definizione che da un lato non fosse precisa e dall’altra che permettesse comunque di riconoscere un volto umano. Le macchine neuronali riescono a riconoscere con precisione un volto con una quadricolatura 16 per 16: ho usato quindi questa soluzione. Inoltre, è diffuso nei media l’uso di aree dell’immagine trasformate in tanti quadrati colorati, specialmente per i minorenni.
Nel video, l’impiego dell’immagine quadricolata risulta particolarmente efficace, perché mi permette di trasmettere meglio l’idea di una serie molto numerosa di vittime
Questi drammatici avvenimenti scorrono con la complicità di chi sarebbe in condizione di intervenire e nell’indifferenza generale; tutto “vai passar”, passerà, come si canta nella canzone che ho inserito in background, quasi coperta dal suono dei colpi d’arma da fuoco, l’incalzare dei passi, i cani, le sirene dell’ambulanza ”.
Per questa sua prima personale a Napoli l’artista nata a S.Paolo del Basile nel 1967, abbandona il medium che ha sempre utilizzato: la pittura, a favore della fotografia e del video.
Non si tratta di una semplice operazione di facciata. La Hirsch infatti, rivela una sensibilità sociale che sarebbe quasi ovvia e naturale in chi è originario dell’america latina, ma che considerando le opere precedenti, non sembrava interessare l’artista.
La Hirsch invece con “BR-101” indaga le contraddizioni di un grande paese come il Brasile, dove la povertà e la ricchezza possono arrivare a livelli inimmaginabili, con separazioni nette, da casta, dove chi è povero rimane tale per tutta la vita e chi è ricco ha la certezza di potersi arricchire ulteriormente.
“BR-101” la lunga arteria autostradale che collega il Brasile da capo a capo, è la sintesi di queste differenze, il luogo dove tutti casualmente si incontrano, ma dove è impossibile comunicare: una via di comunicazione che comunica le differenze.
A ciò sembra voler ovviare Debora Hirsch con le sue ultime foto, risultato di un progetto iniziato lo scorso anno in Brasile quando l’artista scatta circa mille foto di persone comuni: il bagnino, il giocatore di calcio dilettante, i “ninos de rua”. Questi personaggi sono i protagonisti di una “missione impossibile” quella di oltrepassare i confini del bel mondo, quello dell’alta società e della aristocrazia brasiliana. Ed ecco allora la foto di un venditore di gelati in t-shirt, pantaloncini e ciabatte a suo agio con il suo carretto in un salone-biblioteca lussuosissimo (“Ice cream seller”), oppure tre ninos a tavola incantati a guardare i candelabri di cristallo di una immacolata sala da pranzo (“Three boys”).
Oltre alle foto, l’artista presenta anche un video digitale intitolato “The Last Supper” (L’Ultima Cena), che si rifà al capolavoro leonardesco. Ecco come la stessa Hirsch descrive questo lavoro:
“Non c’è assassinio più famoso al mondo che quello di Cristo, eliminato in modo crudele e barbaro dopo un processo sommario. Non ci sono omicidi più sconosciuti di quelli di chi vive ai margini della legge, spesso di minore età. I miei “apostoli” si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, come tanti altri, ma per qualche motivo (droga, scolarità inesistente, ... ) hanno intrapreso la via del crimine, che ha un prezzo: la morte.
I casi descritti sono reali o sono emblematici di un elenco pressoché interminabile di crimini simili. L’unico rappresentato a non essere un criminale è Alves Moura, baciatore professionista, che ha in comune con Giuda l’interesse a baciare i personaggi più in vista del suo tempo. I suoi trenta denari sono una notorietà facile, ingigantita dai media, che forse lo hanno condotto all’esaurimento.
Non volevo che la rappresentazione dei volti dei personaggi fosse realistica, perché avrebbe messo troppo in evidenza il caso specifico: quel volto, quell’espressione. Ci sono ovviamente molti modi di evitare la precisione nei tratti del volto. Volevo una definizione che da un lato non fosse precisa e dall’altra che permettesse comunque di riconoscere un volto umano. Le macchine neuronali riescono a riconoscere con precisione un volto con una quadricolatura 16 per 16: ho usato quindi questa soluzione. Inoltre, è diffuso nei media l’uso di aree dell’immagine trasformate in tanti quadrati colorati, specialmente per i minorenni.
Nel video, l’impiego dell’immagine quadricolata risulta particolarmente efficace, perché mi permette di trasmettere meglio l’idea di una serie molto numerosa di vittime
Questi drammatici avvenimenti scorrono con la complicità di chi sarebbe in condizione di intervenire e nell’indifferenza generale; tutto “vai passar”, passerà, come si canta nella canzone che ho inserito in background, quasi coperta dal suono dei colpi d’arma da fuoco, l’incalzare dei passi, i cani, le sirene dell’ambulanza ”.
16
aprile 2004
Debora Hirsch – BR-101
Dal 16 aprile al 22 giugno 2004
arte contemporanea
Location
ANNARUMMA
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Napoli, Via Del Parco Regina Margherita, 43, (Napoli)
Orario di apertura
Dal Martedì al Venerdì dalle 15,30 alle 19,00 e su appuntamento
Vernissage
16 Aprile 2004, ore 19,00
Autore