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Dario Damato
Volendo analizzare metodologicamente gli ultimi lavori del noto artista Dario Damato, risulta quasi scontato e automatico arrivare al “Sostegno di Analisi” del critico Filiberto Menna amico del Damato, oltre che a “Gli strumenti del comunicare” di M. Mc. Luhan.
Comunicato stampa
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"Cio che è, non è, può"
Volendo analizzare metodologicamente gli ultimi lavori del noto artista Dario Damato, risulta quasi scontato e automatico arrivare al "Sostegno di Analisi" del critico Filiberto Menna amico del Damato, oltre che a "Gli strumenti del comunicare" di M. Mc. Luhan.
In particolare risulta, estremamente adeguato e funzionale, da questo, il suo giungere a conclusione, quindi, che la scrittura, in sostanza, è omologa del se. Si assiste ad una oggettivazione esterna del se, attraverso la scrittura il soggetto giunge a essere ciò che scrive; per altri versi, il meccanismo stesso è in definitiva, omologo ai procedimenti di idendificazione del se proprio, come anche nella pittura, romantica, anche in essa, in tali episodi, il se risulta contestualizzato.
I lavori di Dario Damato introducono però un ulteriore nuovo elemento, forte ed efficace, che semplifica la nostra analisi; ora ci riferiamo al suo nuovo percorso: "la virtualità". Questa tecnicamente ha modo di realizzarsi rendendosi effettiva attraverso la macchina, che porta l'essere come omologo della sua scrittura, quindi da potenziale/possibile - ad essere. In definitiva la macchina dunque "potenzialità dell'essere": Dario Damato/soggetto si fa strumento/macchina e allora potenzializza il se romantico, vivendo (lui come se) sulla linea di confine fra l'essere e l'intento di ciò. La sua potenzialità si rende così anche oltre-aristotelica. Ciò potrebbe risultare riassumibile, con una rinnovata deduzione "ciò che è, non è: può".
Il così rinnovato e proposto pensiero binario aristotelico diviene connotabile come pernsiero oltre il sistema binario del "pensiero digitale" : se tornando a Mc Luhan, "il medium è il messaggio, il messaggio/pensiero di Damato è oltrearistotelico aggiungendo al pensiero filosofico di Irigary ed Heidegger la possibilità di non essere per la morte, perché è essere che può essere altro.
In definitiva, per attenersi ancora ad Irigary, nei lavori di Dario Damato la scrittura è scrittura che non oblia l'aria: l'ha in sè.
Alessandro Pitrè
Biografia
Presente nel campo nazionale dal 1970 e internazionale dal 1975.
Direttore della "Accademia di Belle Arti di Foggia" dal 1978 al 1988
Professore Ordinario di Pittura nelle Accademie di Stato. Ha insegnato pittura in quella di Foggia per oltre 20 anni.
Come storico ha insegnato "Caratteri stilistici delle civiltà" (1972) e "Beni Culturali" (1998) collaborando, inoltre, con diversi giornali e riviste d'Arte, scrivendo articoli e saggi storici.
Ha al suo attivo l'allestimento di oltre 60 personali, in Italia e all'estero, e di 200 persone in mostre collettive.
Commissario governativo delle Accademie di Genova, Milano, Ravenna, dal 1977 al 1988.
Presidente al "Concorso Nazionale per l'assegnazione delle Cattedre di Pittura" (1991/92).
Presidente al "Concorso Nazionale di passaggio da Assistenti a Docenti per la Cattedra di Scultura nel 1983.
Ha esposto in Musei prestigiosi all'estero quali Lintz, Grantz, Mentone, Vienna, Barcellona e in moltissimi musei italiani.
Direttore artistico di diverse Gallerie d'Arte tra queste a Milano "Galleria Pietra", a Padova "Galleria Pro Padova" e al "Centro Culturale Lo Scrigno" di San Severo.
È stato invitato alla mostra dei Maestri Internazionali delle "Pitture estreme" nella Galleria "Chioda" a Roma (anno 2000).
Svolge attività di artista tra Foggia e Roma, con referenze artistiche presso la Galleria Chioda a Roma.
Nel 1998 ha allestito una "Personale Antologica" nel Chiostro della Basilica di San Paolo a Roma dal titolo: "La civiltà dei Dauni, usi e cultura".
Art director di "Viest'Arte" Accademia delle Belle Aarti sul territorio - Vieste (1976)
Art director della "Taverna del Gufo" in Foggia (1965)
Art director del "Centro Arte e Urbanistica" (Trastevere) Roma 1991/96
Art director del "Gruppo Padova Nuova" Galleria "Pro Padova" (1962/63)
Art director "Galleria Pietra" Milano, arredo urbano e abbellimenti d'arte per Brera (1970/75)
Art director "Arte per l'Arredo Urbano" Centro "Chioda", San Lorenzo, Roma (1998-2000)
Art director "Arte-Arredo-Urbanistica" Studio di urbanistica dell'arc. Roberto Telesforo - Foggia (1995-2000)
Volendo analizzare metodologicamente gli ultimi lavori del noto artista Dario Damato, risulta quasi scontato e automatico arrivare al "Sostegno di Analisi" del critico Filiberto Menna amico del Damato, oltre che a "Gli strumenti del comunicare" di M. Mc. Luhan.
In particolare risulta, estremamente adeguato e funzionale, da questo, il suo giungere a conclusione, quindi, che la scrittura, in sostanza, è omologa del se. Si assiste ad una oggettivazione esterna del se, attraverso la scrittura il soggetto giunge a essere ciò che scrive; per altri versi, il meccanismo stesso è in definitiva, omologo ai procedimenti di idendificazione del se proprio, come anche nella pittura, romantica, anche in essa, in tali episodi, il se risulta contestualizzato.
I lavori di Dario Damato introducono però un ulteriore nuovo elemento, forte ed efficace, che semplifica la nostra analisi; ora ci riferiamo al suo nuovo percorso: "la virtualità". Questa tecnicamente ha modo di realizzarsi rendendosi effettiva attraverso la macchina, che porta l'essere come omologo della sua scrittura, quindi da potenziale/possibile - ad essere. In definitiva la macchina dunque "potenzialità dell'essere": Dario Damato/soggetto si fa strumento/macchina e allora potenzializza il se romantico, vivendo (lui come se) sulla linea di confine fra l'essere e l'intento di ciò. La sua potenzialità si rende così anche oltre-aristotelica. Ciò potrebbe risultare riassumibile, con una rinnovata deduzione "ciò che è, non è: può".
Il così rinnovato e proposto pensiero binario aristotelico diviene connotabile come pernsiero oltre il sistema binario del "pensiero digitale" : se tornando a Mc Luhan, "il medium è il messaggio, il messaggio/pensiero di Damato è oltrearistotelico aggiungendo al pensiero filosofico di Irigary ed Heidegger la possibilità di non essere per la morte, perché è essere che può essere altro.
In definitiva, per attenersi ancora ad Irigary, nei lavori di Dario Damato la scrittura è scrittura che non oblia l'aria: l'ha in sè.
Alessandro Pitrè
Biografia
Presente nel campo nazionale dal 1970 e internazionale dal 1975.
Direttore della "Accademia di Belle Arti di Foggia" dal 1978 al 1988
Professore Ordinario di Pittura nelle Accademie di Stato. Ha insegnato pittura in quella di Foggia per oltre 20 anni.
Come storico ha insegnato "Caratteri stilistici delle civiltà" (1972) e "Beni Culturali" (1998) collaborando, inoltre, con diversi giornali e riviste d'Arte, scrivendo articoli e saggi storici.
Ha al suo attivo l'allestimento di oltre 60 personali, in Italia e all'estero, e di 200 persone in mostre collettive.
Commissario governativo delle Accademie di Genova, Milano, Ravenna, dal 1977 al 1988.
Presidente al "Concorso Nazionale per l'assegnazione delle Cattedre di Pittura" (1991/92).
Presidente al "Concorso Nazionale di passaggio da Assistenti a Docenti per la Cattedra di Scultura nel 1983.
Ha esposto in Musei prestigiosi all'estero quali Lintz, Grantz, Mentone, Vienna, Barcellona e in moltissimi musei italiani.
Direttore artistico di diverse Gallerie d'Arte tra queste a Milano "Galleria Pietra", a Padova "Galleria Pro Padova" e al "Centro Culturale Lo Scrigno" di San Severo.
È stato invitato alla mostra dei Maestri Internazionali delle "Pitture estreme" nella Galleria "Chioda" a Roma (anno 2000).
Svolge attività di artista tra Foggia e Roma, con referenze artistiche presso la Galleria Chioda a Roma.
Nel 1998 ha allestito una "Personale Antologica" nel Chiostro della Basilica di San Paolo a Roma dal titolo: "La civiltà dei Dauni, usi e cultura".
Art director di "Viest'Arte" Accademia delle Belle Aarti sul territorio - Vieste (1976)
Art director della "Taverna del Gufo" in Foggia (1965)
Art director del "Centro Arte e Urbanistica" (Trastevere) Roma 1991/96
Art director del "Gruppo Padova Nuova" Galleria "Pro Padova" (1962/63)
Art director "Galleria Pietra" Milano, arredo urbano e abbellimenti d'arte per Brera (1970/75)
Art director "Arte per l'Arredo Urbano" Centro "Chioda", San Lorenzo, Roma (1998-2000)
Art director "Arte-Arredo-Urbanistica" Studio di urbanistica dell'arc. Roberto Telesforo - Foggia (1995-2000)
03
aprile 2004
Dario Damato
Dal 03 al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
COSIMA CAVALIERA CENTRO D’ARTE E ANTIQUARIATO
Trani, Via Marsala, 17, (Bari)
Trani, Via Marsala, 17, (Bari)
Orario di apertura
feriale:
10.30 - 13.00 / 17.30 - 20.30
Vernissage
3 Aprile 2004, ore 19