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Veneziaimmagine
Veneziaimmagine- propone quest’anno una rassegna di importanti fotografi contemporanei, una straordinaria frequenza di mostre, incontri con gli autori, serate ed eventi dedicati alla fotografia, alla musica e all’immagine.
Veneziaimmagine- propone quest’anno una rassegna di importanti fotografi contemporanei. Un diario fotografico che vuole essere registrazione dei passaggi di immagini contemporanee dal reale all’ideale dell’arte. Una straordinaria frequenza di mostre, incontri con gli autori, serate ed eventi dedicati alla fotografia, alla musica e all’immagine. L’evento di quest’anno vuole essere l’anticipazione del prossimo Salone della Fotografia, grande esposizione-mercato di fotografia in programma nell’aprile del 2005.
PROVOCAZIONE.
Una “circostanza”
di immagini
“
Il mondo è troppo vecchio per riconoscere il
nuovo nel vecchio”
(Federico Fellini)
Provocazione.
Se non fosse una “parola” - usata spesso in modo
improprio - sarebbe quasi un acronimo.
Pro.
A favore di. Dell’artista? Di chi guarda con fare distratto? Di chi compra e
“possiede” l’opera?
Vocazione. La vocazione dell’essere, specifico. Del fare. Di
scelte attuate. Di e-vocare qualcosa, o qualcuno,
attraverso il proprio operare, frutto dell’intelletto e di tecnica.
Azione.
Il “fare” significante, quello che determina
comportamenti: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.
Da sempre, ancor prima di scoprire la terza legge della
dinamica.
Provocazione. Ecco l’acronimo che somma -
e modifica - significati. Parola forse abusata,
dalle Avanguardie artistiche a scuotere l’indifferenza sedimentata e dai
conservatori a giustificare, appunto, re-azioni - non uguali -
sicuramente contrarie.
Otto artisti - guai a
chiamarli fotografi - Claudio Abate,
Gianfranco Baruchello, Luca
Campigotto, Isabella Gherardi, Alberto
Grifi, Raffaela Mariniello, Paolo
Mussat Sartor,
Gianni Volpi che,
Pro: si fanno pubblici, uno ad uno,
non si intercettano, singolarmente - non è una collettiva, è una circostanza
-; Vocazione:
sette percorsi professionali, di vita intimamente legata al mestiere, di
scelte intimamente legate alla vita;
Azione: “scatti”, immagini che si
innescano in continuo, racconti, spazi di ricerche che sono mondi di
significato, non categorie.
Provocazione:
è quella del pubblico - qui il transito è inverso - che vuole decifrare le
immagini sparse, che vuole assemblare con albagia
una piccola storia, forse anche personale, molto privata, o “leggere” nelle
opere esposte, pratiche in uso, simulacri di costumi comuni, abitudini
collettive, attraversando, indenne, il campo dell’esperienza altrui.
Ecco, forse l’emblema della
nostra epoca è la preservazione di un boschetto caro a
Goethe all’interno di un campo di concentramento, a dirla con
Steiner.
Alessandro Donadio
Venezia Immagine 2004
EVENTI
Retentiva.
Funzioni e disfunzioni della fotografia italiana
attuale
Una delle suggestioni più forti che la fotografia
porta con sé, è proprio quella di rappresentare la dimensione tangibile –
visibile – del ricordo. Se solo si prova ad immaginare la quantità ormai
infinita di foto che tutti i giorni sono scattate in ogni parte del pianeta,
ci si può figurare il più grande e inconsultabile
archivio che sia mai esistito nella storia
dell’umanità. La fotografia come memoria collettiva e individuale, è stato
il primo passo che abbiamo compiuto verso la perdita di quella stessa
memoria. Un semplice fatto evolutivo, dettato dal risparmio
di energia altrimenti utilizzabile. Il secondo
passo dello smarrimento del ricordo è stato naturalmente la diffusione del
video e il terzo l’apoteosi a-mnemonica del medium televisivo.
Quando ho pensato a “Retentiva”, il mio
obiettivo primario è stato quello di rendere
visibile come un mezzo così regolato come la fotografia, anche se liberato
nella dimensione arte, tenesse comunque fede ad un suo statuto congenito.
Ogni lavoro che vedete in “Retentiva”,
fotografia o video, stabilisce questa funzione di ricordo, di memento del
luogo, della situazione, del tempo, del soggetto guardato e di quello
guardante, a cui si associano di volta in volta le diverse espressività.
“Retentiva”
è una campionatura di una buona parte delle situazioni emergenti più
interessanti. Espone esempi di fotografia propriamente legata al paesaggio
come quella di Annalisa
Sonzogni e Francesco Zucchetti. O di percezione
ambientale come quelle di Gea Casolaro, Danilo
Donzelli, Giuseppe Pietroniro, Claudio
Asquini, Giorgio Barrera,
Marco Baroncelli
e Valerio Ricci. Dimensionamenti più fantastici come
quelli di Lorenzo Scotto, Franco Menicagl,
Enrico Vezzi, Moira Ricci, Marco Prestia,
Brunella Longo, Paolo
Meoni, Raffaele Di Vaia e Giacomo
Badiani. Oppure funzioni apparentemente
documentative come quelle di Donatella Di Cicco,
Eugenio Percossi, Valentino Diego, Paola Lo
Sciuto, Domenico Mangano e Marta Valenti.
Omaggio
a Tomaso Filippi
Venezia Immagine rende
omaggio alla fotografia storica attraverso le immagini di Tomaso
Filippi, un maestro che a cavallo del
‘900 ha saputo intuire la strada della fotografia moderna. Una scelta
di immagini provenienti dall’Archivio di Tomaso
Filippi (1852 – 1948), uno dei fondi fotografici
più esemplari nel panorama nazionale, preziosa testimonianza di vita,
storia ed arte veneziana tra fine Ottocento e inizio Novecento. Pur operando
nel solco della tradizione, Filippi ha saputo
infondere alle immagini una personale ricerca espressiva - intuizioni
compositive, spunti moderni, sensibilità nuova e
particolare -, anticipando la fotografia sociale e antropologica
nonché, per vivacità e immediatezza, il
fotogiornalismo.
Maurizio
Galimberti
Maurizio
Galimberti, uno dei grandi nomi della fotografia
d’arte italiana, nasce a Como nel 1956. Da sempre
privilegia la fotografia di ricerca attraverso il concetto del ritmo
e movimento, tipico dei futuristi e cubisti. Da circa quindici anni il suo
lavoro è caratterizzato dall’utilizzo quasi esclusivo della fotografia
istantanea. Creatività e
progettualità si esprimono anche nel
Mosaico Fotografico, una tecnica
“reinventata” e adattata soprattutto alla
realizzazione dei ritratti. Ha al suo attivo numerose
mostre personali e collettive in importanti spazi nazionali ed
internazionali. veneziaimmagine
presenta una ricercata selezione del lavoro più recente
dell’artista comasco.
Immagini e Musica.
VeeJ
Festival
Quattro serate
al padiglione Italia dedicate ai giovani dove l’immagine diventa musica.
Quattro incontri con i migliori Veej
specializzati nel creare mix di musica e immagini, inedite creazioni che
verranno proiettate direttamente sulle pareti del
padiglione. Da non perdere, quindi, le serate del
16,
17,
23
e
24 aprile
al padiglione
Italia: a partire dalle ore
22,30
un’exhibit
temporanea di Veej farà ballare e divertire il
pubblico più giovane fino a tarda notte
Veneziaimmagine
Venezia, Fondamenta Dell'Arsenale, (VENEZIA)