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Critica in Opera 30 – Il Silenzio sul Mare
Gli artisti invitati procedono rispetto al mondo su una linea di confine tra due territori mentali antitetici, come quello del sogno e quello dell’incubo, due modi di vedere e trattare le cose come la delicatezza e la terribilità.
Comunicato stampa
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[ricordando Mauro Manara 1955>2004]
– critica in opera – 30 . 31 . 32
attitudini è una sequenza di tre mostre all'interno del progetto più che ventennale di "Critica in Opera" ideato e seguito con grande passione e perseveranza da Mauro Manara, recentemente scomparso.
La modalità del progetto attitudini si basa su un ciclo di tre mostre curate dallo stesso critico (in questo caso Lorenzo Bruni) che prendendo in esame un aspetto dell'attualità ne propone tre sfumature di risposte o manifestazione. Ogni mostra collettiva che si svolgerà nella sede del centro d'arte di Castel S.Pietro Terme, costituita da 4/5 artisti a volta, non si baserà su un tema ma su una sensazione che scaturisce dal rapportarsi del singolo con il presente attuale. Sono così stati individuati tre approcci, o comunque attitudini che gli artisti prendono in considerazione con i loro processi artistici e che ripropongono in senso attivo con le loro opere. Queste attitudini, o lo stato d'animo di partenza, sono: quello dell'isteria, della tensione o comunque della reazione; quello della rilassatezza, del voler smussare gli angoli, del voler unire invece di dividere guidati da una dimensione romantica del rapporto tra io e paesaggio; e la dimensione del praticare e comprendere contemporaneamente due territori o stati d'animo antitetici come quello del sogno o quello dell'incubo, della delicatezza e terribilità. Questi tre aspetti del presente, queste tre attitudini del singolo di rapportarsi con l'attorno, oltre ad essere concretizzati dalle opere degli artisti presenti sarà approfondito dal contributo di un critico, ogni volta diverso, con un dialogo in catalogo con il curatore e la presenza di un artista proposto da lui (da presentare nello stesso spazio o nel fienile o nel cassero). Questa modalità di progetto breve (ciclo di tre mostre guidate dallo stesso curatore che assieme ad un altro critico diverso ogni volta) all'interno del progetto Critica in Opera è da una parte l'amplificazione dell'idea che ha portato avanti per tutti questi anni Mauro Manara, e in qualche modo una sua riproposizione, una nuova partenza dopo la scomparsa di Mauro; il quale era non solo il mediatore tra l'arte e Castel San Pietro, e il supervisore delle scelte, ma il filo d'unione di tutte le attività
svoltesi in questi anni.
attitudini è da intendersi come l'atteggiamento tenuto dall'artista verso il mondo presente e l'aspetto guida delle sensazioni e riflessioni che la sua opera propone al fruitore. La mostra a settembre/ottobre, porrà l'attenzione sull'isteria, la tensione, come attitudine con cui i giovani artisti rispondono alla schizofrenia a cui è sottoposto il soggetto uomo nella sua pratica giornaliera del presente: scisso tra una valutazione temporale delle comunicazioni con cui è in contatto con tutti e con tutto, e la condizione di dover in effetti occupare uno spazio fisico ben preciso ma che non corrisponde mai con la progettualità che lo guida o predispone.
La seconda collettiva che si terrà a giugno utilizzerà come sensazione guida quella della rilassatezza, un'immagine di uno spazio specifico che tramuta il tempo in spazio, e cercando l'orizzonte, la profondità comprende tutto il sentimento delle cose del mondo.
La prima mostra, che si terrà il 3 di aprile, prende in considerazione quella situazione non ben distinta tra il riso ed il pianto. Gli artisti invitati procedono rispetto al mondo su una linea di confine tra due territori mentali antitetici, come quello del sogno e quello dell'incubo, due modi di vedere e trattare le cose come la delicatezza e la terribilità. Nel loro caso però si ha un risultato strano visto che non è un mischiare una parte di quello e un po’ di quell'altro, ma percorrono quella sottile linea di confine tra questi due elementi e invece di sottolineare la cesura li comprendono entrambi. L'effetto più evidente è l'uso di stereotipi concretizzati in immagini, più segreti della società, che si rivelano per lo spettatore più come un sentimento profondo del reale, proprio per effetto dell'esperienza a cui ci fanno assistere. Queste immagini, vaghe, vaporizzate proprio perchè circondate dal non poter verbalizzare tutto quello che ci sarebbe da raccontare e dire, in sospensione sulla realtà, mettono il fruitore nello stato di sospensione, nella condizione di dover sostenere quell'attesa, quel tempo di accadimenti, in cui non c'è mai un prima ed un dopo, bensì un'esperienza che rincorre l'idea e viceversa e che per fortuna non si sclerotizza mai in ricordo.
– critica in opera – 30 . 31 . 32
attitudini è una sequenza di tre mostre all'interno del progetto più che ventennale di "Critica in Opera" ideato e seguito con grande passione e perseveranza da Mauro Manara, recentemente scomparso.
La modalità del progetto attitudini si basa su un ciclo di tre mostre curate dallo stesso critico (in questo caso Lorenzo Bruni) che prendendo in esame un aspetto dell'attualità ne propone tre sfumature di risposte o manifestazione. Ogni mostra collettiva che si svolgerà nella sede del centro d'arte di Castel S.Pietro Terme, costituita da 4/5 artisti a volta, non si baserà su un tema ma su una sensazione che scaturisce dal rapportarsi del singolo con il presente attuale. Sono così stati individuati tre approcci, o comunque attitudini che gli artisti prendono in considerazione con i loro processi artistici e che ripropongono in senso attivo con le loro opere. Queste attitudini, o lo stato d'animo di partenza, sono: quello dell'isteria, della tensione o comunque della reazione; quello della rilassatezza, del voler smussare gli angoli, del voler unire invece di dividere guidati da una dimensione romantica del rapporto tra io e paesaggio; e la dimensione del praticare e comprendere contemporaneamente due territori o stati d'animo antitetici come quello del sogno o quello dell'incubo, della delicatezza e terribilità. Questi tre aspetti del presente, queste tre attitudini del singolo di rapportarsi con l'attorno, oltre ad essere concretizzati dalle opere degli artisti presenti sarà approfondito dal contributo di un critico, ogni volta diverso, con un dialogo in catalogo con il curatore e la presenza di un artista proposto da lui (da presentare nello stesso spazio o nel fienile o nel cassero). Questa modalità di progetto breve (ciclo di tre mostre guidate dallo stesso curatore che assieme ad un altro critico diverso ogni volta) all'interno del progetto Critica in Opera è da una parte l'amplificazione dell'idea che ha portato avanti per tutti questi anni Mauro Manara, e in qualche modo una sua riproposizione, una nuova partenza dopo la scomparsa di Mauro; il quale era non solo il mediatore tra l'arte e Castel San Pietro, e il supervisore delle scelte, ma il filo d'unione di tutte le attività
svoltesi in questi anni.
attitudini è da intendersi come l'atteggiamento tenuto dall'artista verso il mondo presente e l'aspetto guida delle sensazioni e riflessioni che la sua opera propone al fruitore. La mostra a settembre/ottobre, porrà l'attenzione sull'isteria, la tensione, come attitudine con cui i giovani artisti rispondono alla schizofrenia a cui è sottoposto il soggetto uomo nella sua pratica giornaliera del presente: scisso tra una valutazione temporale delle comunicazioni con cui è in contatto con tutti e con tutto, e la condizione di dover in effetti occupare uno spazio fisico ben preciso ma che non corrisponde mai con la progettualità che lo guida o predispone.
La seconda collettiva che si terrà a giugno utilizzerà come sensazione guida quella della rilassatezza, un'immagine di uno spazio specifico che tramuta il tempo in spazio, e cercando l'orizzonte, la profondità comprende tutto il sentimento delle cose del mondo.
La prima mostra, che si terrà il 3 di aprile, prende in considerazione quella situazione non ben distinta tra il riso ed il pianto. Gli artisti invitati procedono rispetto al mondo su una linea di confine tra due territori mentali antitetici, come quello del sogno e quello dell'incubo, due modi di vedere e trattare le cose come la delicatezza e la terribilità. Nel loro caso però si ha un risultato strano visto che non è un mischiare una parte di quello e un po’ di quell'altro, ma percorrono quella sottile linea di confine tra questi due elementi e invece di sottolineare la cesura li comprendono entrambi. L'effetto più evidente è l'uso di stereotipi concretizzati in immagini, più segreti della società, che si rivelano per lo spettatore più come un sentimento profondo del reale, proprio per effetto dell'esperienza a cui ci fanno assistere. Queste immagini, vaghe, vaporizzate proprio perchè circondate dal non poter verbalizzare tutto quello che ci sarebbe da raccontare e dire, in sospensione sulla realtà, mettono il fruitore nello stato di sospensione, nella condizione di dover sostenere quell'attesa, quel tempo di accadimenti, in cui non c'è mai un prima ed un dopo, bensì un'esperienza che rincorre l'idea e viceversa e che per fortuna non si sclerotizza mai in ricordo.
03
aprile 2004
Critica in Opera 30 – Il Silenzio sul Mare
Dal 03 aprile al 02 maggio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Castel San Pietro Terme, Via Giacomo Matteotti, 79, (Bologna)
Orario di apertura
feriali 16>19 festivi 10>12 e 16>19
Vernissage
3 Aprile 2004, ore 21.00