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I volti del potere
Ritratti di uomini illustri a Roma dall’Impero Romano al Neoclassicismo
Comunicato stampa
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La mostra ha un eccezionale interesse culturale e scientifico e può definirsi certamente, per le novità che porta, il più importante evento espositivo mai realizzato nell’hinterland romano. Una prestigiosa iniziativa grazie all’impegno della Provincia di Roma, che ha voluto fortemente sostenerla.
In primo luogo vengono presentati per la stragrande maggioranza importantissimi inediti, tra cui ben tre opere del Bernini (come lo strepitoso Autoritratto giovanile come Alessandro Magno), quattro del Baciccio (come lo spettacolare Pasce Poves Meas recentemente ritrovato a acquistato dalla Galleria Nazionale di Cosenza), due Batoni, due Mattia Preti, un Luca Giordano e tanti altri capolavori.
In secondo luogo l’aristocrazia romana per la prima volta in maniera così massiccia, ha aperto i portoni dei propri Palazzi, concedendo prestiti prestigiosi di opere sconosciute e mai esposte al pubblico, come gli Aldobrandini, i Boncompagni Ludovisi, i Sacchetti, i Chigi, i Torlonia. Alcune famiglie dell’aristocrazia hanno voluto mantenere l’anonimato, ma le opere esposte testimoniano il fasto della grande committenza romana.
La plurimillenaria storia di Roma è segnata dal passaggio di uomini che hanno fatto la storia dell’umanità intera. Questo sia nella gestione del potere, che nella più sottile sfera della spiritualità. Uomini di grande personalità politica e attitudine al comando, ma anche eminenti per sapere e santità.
Imperatori che hanno dominato il mondo con le loro legioni, ma soprattutto attraverso le loro grandi capacità amministrative, preservando le diverse culture con cui sono venuti a contatto senza soffocarle e reprimere le aspirazione religiose, sociali e culturali dei vari popoli.
Molti di essi hanno fatto di Roma e della sua provincia la propria seconda patria: da Adriano che costruitì a Tivoli la sua splendida Villa, a Domiziano che edificò presso l’odierna Castel Gandolfo sulle rovine di Albalonga l’”Albanum Domitiani”, a Settimio Severio che ad Albano stanziò la sua seconda legione partica.
Le massime figure di tutta la Cristianità hanno calpestato il suolo di Roma, ove hanno operato a lungo o hanno portato a termine il loro lungo apostolato di evangelizzazione. Primi fra tutti San Pietro e San Paolo che nella capitale dell’Impero Romano trovarono la morte, ma dettero inizio ad una nuova era. Ad essi si aggiungono legioni di martiri e di santi, le cui imprese vengono celebrate dalle numerose opere d’arte presenti nelle chiese di Roma.
Grandi pontefici si sono assisi sul trono di Pietro, condizionando con la loro azione spirituale, ma anche politica, i destini dell’Europa prima, del mondo poi.
Gran parte di essi si sono distinti anche quali mecenati dell’arte, come dimostrano i monumenti e gli straordinari capolavori in ogni campo dell’arte figurativa, che ancora oggi possiamo ammirare a Roma e nella sua provincia. Pensiamo ai sodalizi tra Giulio II e Michelangelo, Raffaello e Leone X, Urbano VIII o Alessandro VII e Bernini.
Moltitudini di cardinali, originari di tutta Europa, hanno reso ancor più bella Roma e la Campagna Romana commissionando a celebri architetti e artisti, ville, palazzi e sontuose dimore.
Lo stesso hanno fatto principi e nobili, che, al seguito del papato e della classe cardinalizia, si sono impiantati come dei veri sovrani a Roma e nel suo territorio, facendone per secoli la capitale culturale d’Europa.
Un posto di primo piano hanno avuto naturalmente gli artisti, dominatori del panorama culturale internazionale. Da qui imposero il proprio gusto e le nuove linee di tendenza al mondo intero.
La mostra è una spettacolare vetrina di ritratti di questi illustri personaggi. Essi nei vari settori della società hanno caratterizzato positivamente o negativamente la grande storia di Roma: dagli imperatori romani, ai papi, principi, cardinali, borghesi, ma anche artisti che come Raffello o Bernini hanno instaurato la loro supremazia in campo culturale, segnando un nuovo corso alla stessa storia del gusto. Gran parte delle opere sono inedite, molte provengono dalle collezioni private dell’aristocrazia romana, dai Bonconpagni Ludovisi, agli Aldobrandini, ai Chigi, ai Sacchetti, agli Odescalchi, ai Torlonia. Varie opere provengono anche dalle raccolte di importanti collezionisti, come Luigi Koelliker. Una occasione unica per scoprire tanti capolavori sconosciuti.
In mostra busti di imperatori, dipinti e sculture in gran parte inediti, opera di Gianlorenzo Bernini, Scipione Pulzone, Bartolomeo Passerotti, Domenichino, Alessandro Algardi, Luca Giordano, Mattia Preti, il Borgognone, Baciccio, Ferdinand Voet, Carlo Maratti, Gaspare Traversi, Giuseppe Cades, Pompeo Batoni fino al genio di Canova; tutti grandi artisti che hanno immortalato le fisionomie degli uomini che da Roma hanno condizionato i destini del mondo.
Da segnalare un inedito Autoritratto di Bernini in veste di Alessandro Magno, dipinto dall’artista attorno ai 20 anni e che è una anticipazione del “ritratto eroico” berninano espresso dal Busto di Luigi XIV e lo spettacolare Pasce Oves Meas del Baciccio recentemente acquistato dalla Galleria d’Arte Antica di Cosenza.
In primo luogo vengono presentati per la stragrande maggioranza importantissimi inediti, tra cui ben tre opere del Bernini (come lo strepitoso Autoritratto giovanile come Alessandro Magno), quattro del Baciccio (come lo spettacolare Pasce Poves Meas recentemente ritrovato a acquistato dalla Galleria Nazionale di Cosenza), due Batoni, due Mattia Preti, un Luca Giordano e tanti altri capolavori.
In secondo luogo l’aristocrazia romana per la prima volta in maniera così massiccia, ha aperto i portoni dei propri Palazzi, concedendo prestiti prestigiosi di opere sconosciute e mai esposte al pubblico, come gli Aldobrandini, i Boncompagni Ludovisi, i Sacchetti, i Chigi, i Torlonia. Alcune famiglie dell’aristocrazia hanno voluto mantenere l’anonimato, ma le opere esposte testimoniano il fasto della grande committenza romana.
La plurimillenaria storia di Roma è segnata dal passaggio di uomini che hanno fatto la storia dell’umanità intera. Questo sia nella gestione del potere, che nella più sottile sfera della spiritualità. Uomini di grande personalità politica e attitudine al comando, ma anche eminenti per sapere e santità.
Imperatori che hanno dominato il mondo con le loro legioni, ma soprattutto attraverso le loro grandi capacità amministrative, preservando le diverse culture con cui sono venuti a contatto senza soffocarle e reprimere le aspirazione religiose, sociali e culturali dei vari popoli.
Molti di essi hanno fatto di Roma e della sua provincia la propria seconda patria: da Adriano che costruitì a Tivoli la sua splendida Villa, a Domiziano che edificò presso l’odierna Castel Gandolfo sulle rovine di Albalonga l’”Albanum Domitiani”, a Settimio Severio che ad Albano stanziò la sua seconda legione partica.
Le massime figure di tutta la Cristianità hanno calpestato il suolo di Roma, ove hanno operato a lungo o hanno portato a termine il loro lungo apostolato di evangelizzazione. Primi fra tutti San Pietro e San Paolo che nella capitale dell’Impero Romano trovarono la morte, ma dettero inizio ad una nuova era. Ad essi si aggiungono legioni di martiri e di santi, le cui imprese vengono celebrate dalle numerose opere d’arte presenti nelle chiese di Roma.
Grandi pontefici si sono assisi sul trono di Pietro, condizionando con la loro azione spirituale, ma anche politica, i destini dell’Europa prima, del mondo poi.
Gran parte di essi si sono distinti anche quali mecenati dell’arte, come dimostrano i monumenti e gli straordinari capolavori in ogni campo dell’arte figurativa, che ancora oggi possiamo ammirare a Roma e nella sua provincia. Pensiamo ai sodalizi tra Giulio II e Michelangelo, Raffaello e Leone X, Urbano VIII o Alessandro VII e Bernini.
Moltitudini di cardinali, originari di tutta Europa, hanno reso ancor più bella Roma e la Campagna Romana commissionando a celebri architetti e artisti, ville, palazzi e sontuose dimore.
Lo stesso hanno fatto principi e nobili, che, al seguito del papato e della classe cardinalizia, si sono impiantati come dei veri sovrani a Roma e nel suo territorio, facendone per secoli la capitale culturale d’Europa.
Un posto di primo piano hanno avuto naturalmente gli artisti, dominatori del panorama culturale internazionale. Da qui imposero il proprio gusto e le nuove linee di tendenza al mondo intero.
La mostra è una spettacolare vetrina di ritratti di questi illustri personaggi. Essi nei vari settori della società hanno caratterizzato positivamente o negativamente la grande storia di Roma: dagli imperatori romani, ai papi, principi, cardinali, borghesi, ma anche artisti che come Raffello o Bernini hanno instaurato la loro supremazia in campo culturale, segnando un nuovo corso alla stessa storia del gusto. Gran parte delle opere sono inedite, molte provengono dalle collezioni private dell’aristocrazia romana, dai Bonconpagni Ludovisi, agli Aldobrandini, ai Chigi, ai Sacchetti, agli Odescalchi, ai Torlonia. Varie opere provengono anche dalle raccolte di importanti collezionisti, come Luigi Koelliker. Una occasione unica per scoprire tanti capolavori sconosciuti.
In mostra busti di imperatori, dipinti e sculture in gran parte inediti, opera di Gianlorenzo Bernini, Scipione Pulzone, Bartolomeo Passerotti, Domenichino, Alessandro Algardi, Luca Giordano, Mattia Preti, il Borgognone, Baciccio, Ferdinand Voet, Carlo Maratti, Gaspare Traversi, Giuseppe Cades, Pompeo Batoni fino al genio di Canova; tutti grandi artisti che hanno immortalato le fisionomie degli uomini che da Roma hanno condizionato i destini del mondo.
Da segnalare un inedito Autoritratto di Bernini in veste di Alessandro Magno, dipinto dall’artista attorno ai 20 anni e che è una anticipazione del “ritratto eroico” berninano espresso dal Busto di Luigi XIV e lo spettacolare Pasce Oves Meas del Baciccio recentemente acquistato dalla Galleria d’Arte Antica di Cosenza.
24
marzo 2004
I volti del potere
Dal 24 marzo al 21 maggio 2004
arte antica
arte moderna
arte moderna
Location
PALAZZO CHIGI – MUSEO DEL BAROCCO ROMANO
Ariccia, Piazza Di Corte, 14, (Roma)
Ariccia, Piazza Di Corte, 14, (Roma)
Biglietti
7 euro intero; 4 euro
Orario di apertura
dalle 10.00 alle 19.00, chiuso il lunedì e il giorno di Pasqua