Marco Benedetti nato a Perugia nel 1974, vive e lavora a Bastia Umbra. Attivo da oltre dieci anni nel campo delle arti visive. Alla metà del 2002 approda alla fotografia digitale e alla sua elaborazione al computer. Le modelle scelte da Benedetti sono ragazze comune mai professioniste.
Tra le recenti esposizioni: Globe art International - catalogo VIRGILIO 2004 (35 under 35); copertine per Espoarte (SV 2003); L'uomo, la donna, l'amore (PG 2003); Fuori Orario (PG 2003); EquilibrINSTABILI (PG 2003)
"Rimango sempre affascinato dalla figura femminile, così morfologicamente composta ed interpretabile. Scatto le foto, ma non ho fatto ancora niente. La realtà non mi interessa, voglio il sogno, nel bene e nel male.
Succhio via l'erotismo scontato che l'immagine può trasmettere e lo tengo gelosamente per me. Allo spettatore restano figure sfocate, deformi ed inquietanti. Ma si deve far attenzione per non confondersi. Non c'è sofferenza ma incertezza. Non c'è disperazione ma consapevolezza. Ognuno è padrone di sé e può scegliere. Anche di farsi male."

Enrico Olia nato a Sassari nel 1974, vive e lavora a Genova.Dal 1994 espone mostre personali. Di notevole interesse la sua capacità pittorica, attualmente rivolta alla ricerca eespressiva della fotografia.
Tra le recenti esposizioni: galleria Joyce & Co GE; Leonardi V-Idea GE; Galleria Kaupungimkjrgaston Finlandia; Castello Priamar SV.
"Due volti.
Due ragazze, una di fronte all’altra, unite da un percorso ad occhi chiusi.
Questo è l’attimo prima, è quello che scuote, che rimbomba, è quello dell’incertezza.
Questo è l’attimo in cui l’emozione reinterpreta il tempo, ne rallenta i movimenti e ne accelera i suoni.
È l’attimo che precede la danza.
I volti in questo avvicinarsi lento creano un paesaggio. E il tempo rallentato amplifica tutto: quando i due profili incominciano a sfiorarsi, è come se dal treno stessimo guardando il movimento imposto a due montagne. Ci sarà un momento in cui le due sagome si sovrapporranno e il paesaggio incomincerà a vivere, a mutare, a diventare morbido.
Ora è il momento della danza.
Anch’essa rallentata.
C’è la volontà di volerne cogliere tutte le sfumature.
Poter soffermare lo sguardo su un particolare senza perderne un altro.
C’è il desiderio che questa danza lenta non finisca più.
Un danza sublime che solo la femminilità può danzare." (Sergio Muratore)