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Gian Luigi Bellorini – 100 emblemi
I 100 emblemi, ovvero le 100 tavolette di Gian Luigi Bellorini eseguite a tecnica mista per mezzo dell’uso della fotografia, della pittura, del disegno o del collage, rappresentano una sorta di inventario, di catalogazione.
Comunicato stampa
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L’emblema, dal greco ‘inserzione’, ‘che si getta (dal verbo bállein), che si applica dentro’ è una raffinata figurazione a mosaico che, accuratamente eseguita nella bottega di un artigiano, era poi inserita in un mosaico pavimentale più rozzo formato direttamente sul posto. L’emblema, dunque, è una composizione che viene svolta in due tempi e con due diversi sforzi creativi: la parte esterna è più generica e sommaria, la parte interna è più ricca ed elaborata. Ma il termine indica anche una figura simbolica ordinariamente accompagnata da un motto o da una sentenza: quasi un’opera, un lavoro paradigmatico, un monito morale.
I 100 emblemi, ovvero le 100 tavolette di Gian Luigi Bellorini eseguite a tecnica mista per mezzo dell’uso della fotografia, della pittura, del disegno o del collage, rappresentano una sorta di inventario, di catalogazione. “Il catalogo di Giovanni”, sottotitolo a questa mostra, in esposizione dal 15 aprile all’8 maggio alla SILBERNAGL UNDERGALLERY, è una rivisitazione di opere precedentemente create dall’artista o di alcune loro parti, in cui l’arte di Bellorini più ancora che nei suoi abituali dipinti, si rivolge a ricavare il simbolo dal particolare, a trarre, per esempio, la semplificazione della maschera da un volto quanto mai caratterizzato, o la semplicità della natura da un fiore o da una natura morta, abbondante di elementi e di sfumature.
Gian Luigi Bellorini, autodidatta, classe 1951, ama definirsi persona sobria, dalla cui creatività nascono opere semplici. La sua massima aspirazione sarebbe stata quella di fare lo scrittore e non a caso nella maggior parte dei suoi lavori compaiono delle lettere, segni di un vocabolario simbolico, che in questa originale rassegna, per la prima volta presentata a Milano, si trovano prevalentemente nel riquadro esterno, emergendo dal fondo, scavati, eppure in risalto.
Sulle 100 tavolette ad impianto verticale, di 20x25 cm ciascuna, disposte su 7 pannelli senza alcuna correlazione visiva, si affacciano come sporgendosi dall’alto di una finestra o di un balcone volti di donne o di adolescenti, paesaggi marini o boschivi, scorci di edifici architettonici con archi e volte, interni di abitazioni in cui i libri o le carte da scrivere sono presenze costanti, piante, frutti e fiori.
Le sequenze dei riquadri a volte più che dipinti sembrano monocromi modellati e impressi sopra un basso strato di materia. Altre volte invece, sui piccoli rettangoli il colore è steso con pennellate sicure ed è composto di passaggi intermedi di terre, di rossi, di gialli, di verdi, di azzurri e di bianco, cui si accordano il tono prevalentemente scuro dello spazio esterno della tavola.
L’atmosfera che si ricava dall’osservazione di questi lavori è di grande calma e tranquillità, di poesia: l’espressione dei volti, quando è visibile, esprime serenità; la luce nelle stanze è calda, di una giornata di sole; le nature morte con frutti e leggii aperti su fogli bianchi esprimono un desiderio di ascolto e di vicinanza con la natura che ci circonda e con quella che più profondamente ci portiamo dentro.
I 100 emblemi, ovvero le 100 tavolette di Gian Luigi Bellorini eseguite a tecnica mista per mezzo dell’uso della fotografia, della pittura, del disegno o del collage, rappresentano una sorta di inventario, di catalogazione. “Il catalogo di Giovanni”, sottotitolo a questa mostra, in esposizione dal 15 aprile all’8 maggio alla SILBERNAGL UNDERGALLERY, è una rivisitazione di opere precedentemente create dall’artista o di alcune loro parti, in cui l’arte di Bellorini più ancora che nei suoi abituali dipinti, si rivolge a ricavare il simbolo dal particolare, a trarre, per esempio, la semplificazione della maschera da un volto quanto mai caratterizzato, o la semplicità della natura da un fiore o da una natura morta, abbondante di elementi e di sfumature.
Gian Luigi Bellorini, autodidatta, classe 1951, ama definirsi persona sobria, dalla cui creatività nascono opere semplici. La sua massima aspirazione sarebbe stata quella di fare lo scrittore e non a caso nella maggior parte dei suoi lavori compaiono delle lettere, segni di un vocabolario simbolico, che in questa originale rassegna, per la prima volta presentata a Milano, si trovano prevalentemente nel riquadro esterno, emergendo dal fondo, scavati, eppure in risalto.
Sulle 100 tavolette ad impianto verticale, di 20x25 cm ciascuna, disposte su 7 pannelli senza alcuna correlazione visiva, si affacciano come sporgendosi dall’alto di una finestra o di un balcone volti di donne o di adolescenti, paesaggi marini o boschivi, scorci di edifici architettonici con archi e volte, interni di abitazioni in cui i libri o le carte da scrivere sono presenze costanti, piante, frutti e fiori.
Le sequenze dei riquadri a volte più che dipinti sembrano monocromi modellati e impressi sopra un basso strato di materia. Altre volte invece, sui piccoli rettangoli il colore è steso con pennellate sicure ed è composto di passaggi intermedi di terre, di rossi, di gialli, di verdi, di azzurri e di bianco, cui si accordano il tono prevalentemente scuro dello spazio esterno della tavola.
L’atmosfera che si ricava dall’osservazione di questi lavori è di grande calma e tranquillità, di poesia: l’espressione dei volti, quando è visibile, esprime serenità; la luce nelle stanze è calda, di una giornata di sole; le nature morte con frutti e leggii aperti su fogli bianchi esprimono un desiderio di ascolto e di vicinanza con la natura che ci circonda e con quella che più profondamente ci portiamo dentro.
20
aprile 2004
Gian Luigi Bellorini – 100 emblemi
Dal 20 aprile al 15 maggio 2004
arte contemporanea
Location
SILBERNAGL
Milano, Via Borgospesso, 4, (Milano)
Milano, Via Borgospesso, 4, (Milano)
Orario di apertura
da mart. a sab. 10.45-13 e 14.30-19, lun. 15-19
Vernissage
15 Aprile 2004, dalle ore 18,30