Domenica mattina al Bar Italia.
Enrico Robusti da Parma racconta, attraverso le sue opere, dell'Italia, dei suoi vizi, della sua gente e dell'eterna recita che si svolge da secoli sul palcoscenico del mondo, molto meglio di un trattato di sociologia.
Nei suoi quadri Enrico Robusti parla di noi, di tutti noi, delle nostre debolezze e delle nostre ipocrisie, dei nostri tic e delle nostre paure, della nostra incapacità di relazionarci con gli altri e con noi stessi. Parla dell'umanità intera, della sua miseria e del suo gusto per il paradosso, della sua ineguatezza e dei mascheramenti che mette incessantemente in atto per nasconderla. E lo fa con l'artificio retorico del paradosso e dell'allitterazione, dell'eccesso e della caricatura; ma anche con quello della metafora e del simbolo celati nei dettagli all'apparenza più insignificanti di ogni suo quadro. Robusti è pittore simbolista che tende le sue trappole qua e là nel quadro, è sapiente affabulatore dalla vocazione dialettale, spietato fustigatore delle umane debolezze e antropologo dei riti del moderno.