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Caterina Santinello. Il Corpo Creativo
L’indagine della rassegna padovana è la danza, che la fotografia può interpretare in vari modi: dalla documentazione di eventi e protagonisti, esercizio tecnico-artistico, all’inseguimento dell’attimo fuggente, ovvero la ricerca sulla valenza pittorica del movimento impresso sulla pellicola.
Comunicato stampa
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Si inaugura mercoledì 7 aprile 2004 alle ore 18.30 nell’ex Fornace Carotta (Piazza Napoli) la mostra “Caterina Santinello. Il Corpo Creativo”.
L’indagine della rassegna padovana è la danza, che la fotografia può interpretare in vari modi: dalla documentazione di eventi e protagonisti, esercizio tecnico-artistico, all'inseguimento dell’attimo fuggente, ovvero la ricerca sulla valenza pittorica del movimento impresso sulla pellicola. Ma ciò che forse più colpisce nella danza è l’inesauribile varietà plastica legata al corpo umano e al suo utilizzo creativo nella coreografia. E’ così che in vent’anni Caterina Santinello ha esplorato in fotografia i diversi punti di vista sulla danza, soffermandosi in particolar modo sullo studio del “corpo creativo” e “ri-creato”, scolpito, plasmato, ricomposto dalle luci teatrali con una modalità scultorea e plastica di particolare effetto e suggestione. Dal Bolero dei primi anni ’80, con Luciana Savignano, alla Carmen di Alessandra Ferri documentata nel 2003, la mostra presenta quali protagonisti nomi e compagnie della grande danza italiana e internazionale: da Toni Candeloro a Marzia Falcon, Vladimir Derevianko, David Parsons, Daniel Ezralow, Balletto di Toscana e Aterballetto, Balletto dell’Opera di Parigi, Gran Balletto Classico di Mosca, Petronio Dance Company, Momix. Rilievo e risalto sono rivolti anche ad artisti meno noti, poiché protagonista dell’immagine è la danza quale disciplina artistica in grado di coniugare suono, scrittura e movimento. Le foto infatti colgono il momento culminante del movimento all’apice della tensione: corpi volteggianti, in torsione, che si intrecciano nello spazio in una continuità di forme. Questi concetti risultano evidenti tanto dalle foto in cui sono ritratti due corpi di danzatori nudi durante l’esecuzione di un passaggio particolarmente significativo di una coreografia, quanto casi dove la muscolatura risulta perfettamente definita e dove il chiaro scuro fa trasparire la plasticità del movimento. In altre foto ancora viene ripresa l’estensione del ballerino teso verso l’alto in un’ampia apertura degli arti e del costume, oppure con il corpo dell’artista percorso da una tensione tale da farlo sembrare sospeso nell’aria. Altre immagini raffigurano coppie di danzatori fusi in una sorta di abbraccio: la ballerina con la schiena ricurva all’indietro sembra quasi voler sfuggire alla presa tenace del partner; in una situazione che risulta ricca di un forte pathos.
Una sezione importante della rassegna riguarda il tango argentino. L’artista infatti, dal 1994, studia questo ballo e i fattori culturali che lo accompagnano. Il taglio fotografico di queste immagini riflette il punto di vista del danzatore, colui che vive l’emozione della danza in prima persona.
Il “Corpo Creativo” risulta così un itinerario dentro la danza, esplorata attraverso varie tecniche, dal bianco e nero al colore fino ai recenti sistemi di riproduzione digitale: linguaggi diversi ma di pari efficacia, tutti coesistenti nell’attuale produzione della fotografa. E, se il bianco e nero valorizza il corpo come scultura vivente, il colore ne esalta il fascino del movimento e l’atmosfera ricercata che circonda le figure in scena. Il digitale, vòlto invece a sostegno delle tecniche tradizionali, offre sconfinate possibilità creative fra cui quella di superare i limiti dimensionali e tonali della stampa fotografica e di combinare l’immagine con elementi grafici dando vita ad esiti professionali di fotografia applicata.
Così gli scatti di Caterina Santinello risultano essere l’espressione di come la danza e il suo strumento, il corpo umano, siano realtà poliedriche dalle molteplici sfaccettature in grado di rappresentare pulsioni, forme e tensioni dell’individuo, ovvero tutta la sua complessa soggettività.
Biografia
Caterina Santinello, fotografa padovana, laureata in lingue e danzatrice di formazione classica, inizia a occuparsi di fotografia della danza e del teatro all’inizio degli anni ’80. Realizza, combinando grafica, fotografia e illustrazione, prodotti editoriali commissionati da enti promotori della cultura e dello spettacolo. Con un ricco archivio di immagini sulla danza e sul tango argentino, ha al suo attivo varie mostre fotografiche a Padova, Venezia, Mestre, Verona, Bologna, allestite in occasione dei principali festival internazionali di tango e danza. Dal 1994 al 2000 è stata fotografo ufficiale del Festival Internazionale “Abano Danza”. A questa manifestazione sono dedicati due libri “L’attimo rapito” e “Invisibile danza” che presentano numerose foto dell’artista padovana. Sue mostre hanno avuto luogo in varie città in Italia e all’estero tra cui: Avignone (2002), immagini di tango all’ Art Images - “Festival internazionale di fotografia delle arti in movimento”; Bologna (2001), “Immagini di tango” - Festival internazionale Tangomania; Lido di Venezia, Centro Morosini (2000, 23 – 28 maggio), “Tango” mostra personale - Festival internazionale di tango; Padova, Caffè Pedrocchi (2000, 3 – 9 luglio), “Taitas y Pebetas”, mostra personale - Settimana del tango argentino; Abano Terme, Galleria Al Montirone (1998), “Invisibile danza” - Immagini da Abano Danza in occasione decennale del Festival; Bussolengo (2001), “Firuletes” - Fantasie tanguere, mostra personale; Marghera (2000, 2 – 29 febbraio), “Contact. Emozioni del danzare in coppia”, mostra personale; Padova, Caffè Pedrocchi (1999 dicembre), “Café Tango”, mostra personale; Abano Terme, Galleria Al Montirone (1994), “L’Attimo Rapito” – Immagini da Abano Danza.
L’indagine della rassegna padovana è la danza, che la fotografia può interpretare in vari modi: dalla documentazione di eventi e protagonisti, esercizio tecnico-artistico, all'inseguimento dell’attimo fuggente, ovvero la ricerca sulla valenza pittorica del movimento impresso sulla pellicola. Ma ciò che forse più colpisce nella danza è l’inesauribile varietà plastica legata al corpo umano e al suo utilizzo creativo nella coreografia. E’ così che in vent’anni Caterina Santinello ha esplorato in fotografia i diversi punti di vista sulla danza, soffermandosi in particolar modo sullo studio del “corpo creativo” e “ri-creato”, scolpito, plasmato, ricomposto dalle luci teatrali con una modalità scultorea e plastica di particolare effetto e suggestione. Dal Bolero dei primi anni ’80, con Luciana Savignano, alla Carmen di Alessandra Ferri documentata nel 2003, la mostra presenta quali protagonisti nomi e compagnie della grande danza italiana e internazionale: da Toni Candeloro a Marzia Falcon, Vladimir Derevianko, David Parsons, Daniel Ezralow, Balletto di Toscana e Aterballetto, Balletto dell’Opera di Parigi, Gran Balletto Classico di Mosca, Petronio Dance Company, Momix. Rilievo e risalto sono rivolti anche ad artisti meno noti, poiché protagonista dell’immagine è la danza quale disciplina artistica in grado di coniugare suono, scrittura e movimento. Le foto infatti colgono il momento culminante del movimento all’apice della tensione: corpi volteggianti, in torsione, che si intrecciano nello spazio in una continuità di forme. Questi concetti risultano evidenti tanto dalle foto in cui sono ritratti due corpi di danzatori nudi durante l’esecuzione di un passaggio particolarmente significativo di una coreografia, quanto casi dove la muscolatura risulta perfettamente definita e dove il chiaro scuro fa trasparire la plasticità del movimento. In altre foto ancora viene ripresa l’estensione del ballerino teso verso l’alto in un’ampia apertura degli arti e del costume, oppure con il corpo dell’artista percorso da una tensione tale da farlo sembrare sospeso nell’aria. Altre immagini raffigurano coppie di danzatori fusi in una sorta di abbraccio: la ballerina con la schiena ricurva all’indietro sembra quasi voler sfuggire alla presa tenace del partner; in una situazione che risulta ricca di un forte pathos.
Una sezione importante della rassegna riguarda il tango argentino. L’artista infatti, dal 1994, studia questo ballo e i fattori culturali che lo accompagnano. Il taglio fotografico di queste immagini riflette il punto di vista del danzatore, colui che vive l’emozione della danza in prima persona.
Il “Corpo Creativo” risulta così un itinerario dentro la danza, esplorata attraverso varie tecniche, dal bianco e nero al colore fino ai recenti sistemi di riproduzione digitale: linguaggi diversi ma di pari efficacia, tutti coesistenti nell’attuale produzione della fotografa. E, se il bianco e nero valorizza il corpo come scultura vivente, il colore ne esalta il fascino del movimento e l’atmosfera ricercata che circonda le figure in scena. Il digitale, vòlto invece a sostegno delle tecniche tradizionali, offre sconfinate possibilità creative fra cui quella di superare i limiti dimensionali e tonali della stampa fotografica e di combinare l’immagine con elementi grafici dando vita ad esiti professionali di fotografia applicata.
Così gli scatti di Caterina Santinello risultano essere l’espressione di come la danza e il suo strumento, il corpo umano, siano realtà poliedriche dalle molteplici sfaccettature in grado di rappresentare pulsioni, forme e tensioni dell’individuo, ovvero tutta la sua complessa soggettività.
Biografia
Caterina Santinello, fotografa padovana, laureata in lingue e danzatrice di formazione classica, inizia a occuparsi di fotografia della danza e del teatro all’inizio degli anni ’80. Realizza, combinando grafica, fotografia e illustrazione, prodotti editoriali commissionati da enti promotori della cultura e dello spettacolo. Con un ricco archivio di immagini sulla danza e sul tango argentino, ha al suo attivo varie mostre fotografiche a Padova, Venezia, Mestre, Verona, Bologna, allestite in occasione dei principali festival internazionali di tango e danza. Dal 1994 al 2000 è stata fotografo ufficiale del Festival Internazionale “Abano Danza”. A questa manifestazione sono dedicati due libri “L’attimo rapito” e “Invisibile danza” che presentano numerose foto dell’artista padovana. Sue mostre hanno avuto luogo in varie città in Italia e all’estero tra cui: Avignone (2002), immagini di tango all’ Art Images - “Festival internazionale di fotografia delle arti in movimento”; Bologna (2001), “Immagini di tango” - Festival internazionale Tangomania; Lido di Venezia, Centro Morosini (2000, 23 – 28 maggio), “Tango” mostra personale - Festival internazionale di tango; Padova, Caffè Pedrocchi (2000, 3 – 9 luglio), “Taitas y Pebetas”, mostra personale - Settimana del tango argentino; Abano Terme, Galleria Al Montirone (1998), “Invisibile danza” - Immagini da Abano Danza in occasione decennale del Festival; Bussolengo (2001), “Firuletes” - Fantasie tanguere, mostra personale; Marghera (2000, 2 – 29 febbraio), “Contact. Emozioni del danzare in coppia”, mostra personale; Padova, Caffè Pedrocchi (1999 dicembre), “Café Tango”, mostra personale; Abano Terme, Galleria Al Montirone (1994), “L’Attimo Rapito” – Immagini da Abano Danza.
07
aprile 2004
Caterina Santinello. Il Corpo Creativo
Dal 07 al 25 aprile 2004
fotografia
Location
EX FORNACE CAROTTA
Padova, Piazza Napoli, 74, (Padova)
Padova, Piazza Napoli, 74, (Padova)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15.30 - 19.00 sabato e domenica 10.00 - 12.30/15.30 – 19.00
Chiuso il lunedi
Vernissage
7 Aprile 2004, ore 18.30